lunedì 12 giugno 2017

Un po' di follia in primavera...

... di Alessia Gazzola.

La scheda del libro sul sito della Longanesi

Alice Allevi è una specializzanda presso l'Istituto di Medicina legale. Arrivata alla fine del suo percorso di specializzazione, la ragazza è alle prese con la tesi. Ma a turbare la sua concentrazione ci sono Arthur, il suo fidanzato, che, sebbene deciso a stabilirsi a Roma e porre fine alla carriera di giornalista freelance in giro per il mondo, è sempre più triste e insofferente; Claudio Conforti, detto CC, suo diretto superiore all'Istituto, affascinante diavolo tentatore in camice bianco; e naturalmente un delitto, le cui indagini sono affidate all'ispettore Calligaris. Questa volta il mistero riguarda uno stimato psichiatra, anche lui collaboratore della polizia e perito presso il Tribunale, ucciso nel suo studio con una pugnalata al collo.

C'è qualcosa che si è inceppato nel divertente e collaudato meccanismo che ci racconta le avventure sentimentali e investigative di Alice Allevi. Giunti alla sesta puntata, sembra che il tempo e le pagine non siano mai passati. E non intendo in senso positivo.
Alice è alla fine della sua specializzazione, ma è sbadata, maldestra, pigra e incosciente come sempre.
In cinque anni passati all'istituto non ha ancora imparato a consegnare un lavoro entro la scadenza. Non ha imparato ad essere un po' più attiva per evitare i rimbrotti della Wally, temibile professoressa che dirige l'istituto. 
Se inizialmente queste caratteristiche, unite alla sua forte carica empatica, me l'avevano fatta amare, adesso cominciano a stare strette al personaggio che, secondo me, in cinque anni non è praticamente maturato. Non ha fatto il minimo passo in avanti.
Le sue vicende sentimentali sono, anche queste volta, la narrazione del triangolo Alice - Arthur - CC.
Arthur irrequieto perché non ama fermarsi in un unico posto, CC tentatore, Alice confusa. Ancora. E ancora. Situazione già vista e già descritta praticamente in ogni puntata della serie.
Non mancano addirittura situazioni che sembrano riprendere scene già viste in libri precedenti, come quella del convegno cui partecipa l'Istituto di Medicina legale dove Alice lavora. Alla fine, la ragazza e CC si trovano da soli a cena, in un locale romantico. Situazione già vista, già descritta in uno dei libri precedenti.
Certo, l'esito stavolta sarà diverso, ma il contesto, i dialoghi, le pillole di saggezza hanno un gusto inconfondibile di "già visto, già sentito".
 
Anche l'intreccio giallo non è assolutamente all'altezza dei precedenti. I colpi di fortuna con cui Alice arriva solitamente a scoprire indizi preziosi, sempre presenti anche nei volumi passati, qui si moltiplicano ed ingigantiscono fino a fagocitare l'indagine vera e propria. Più che ad attività investigative, assistiamo allo spettacolo di Alice seduta che aspetta che la soluzione le venga servita su un piatto d'argento.
Ed in effetti, alla fine, è questo ciò che accade: il caso viene risolto quando Alice e l'ispettore Calligaris non sanno più che pesci pigliare, ma il colpevole decide di rendere una clamorosa e provvidenziale confessione. Gli spunti interessanti non sarebbero mancati, se solo fossero stati approfonditi. Ad esempio, le indagini intorno alla personalità dello psichiatra vittima dell'omicidio e su una sua presunta capacità manipolatrice dei pazienti sono intriganti, ma lo spazio loro dedicato è poco e striminzito. La situazione dipinta è a dir poco affascinante: uno psichiatra i cui metodi sono geniali; i cui risultati sono indiscutibili... ma i cui pazienti hanno paura, ritengono che lui volesse far loro del male, per il puro piacere di vederli soffrire. Cosa è vero, e cosa è falso? La ricerca della verità, quando in mezzo ci sono gli insondabili abissi della mente, poteva essere interessante, ma meritava di essere trattata con più ampiezza e profondità.
 
Insomma, un deciso passo indietro rispetto ai due romanzi precedenti, in particolare rispetto a Le ossa della principessa, dove i personaggi sembravano essere maturati e aver raggiunto un certo spessore. Un libro che consiglierei esclusivamente ai fan della serie.
 
Voto: 6

2 commenti:

  1. Ma lo sai che io non ho ancora letto nulla di questa autrice? Ne ho sentito tanto parlare ma ancora non ho letto nulla di suo. Dovrò rimediare, magari partendo dal primo. Buone letture mia cara!

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    1. I precedenti non mi sono dispiaciuti. Letture leggere ma piacevoli. Questo invece...

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