Maycomb, Alabama, 1933. La piccola Jean Louise Finch, detta Scout, ha sei anni e vive con il padre Atticus, stimato avvocato, ed il fratello Jem, di 10 anni. Atticus lascia che i bambini vivano la loro infanzia con spensieratezza e libertà, senza che vengano ingabbiati dalla convenzioni sociali. E da questa posizione privilegiata, i ragazzi osservano scorrere la vita nella piccola città dove vivono. Ma alcuni episodi, come l'accusa ingiusta di stupro addossata ad un uomo di colore, che Atticus deciderà di difendere, cambieranno il loro modo di guardare la società, e segneranno la fine della loro infanzia.
Scout e Jem sono orfani di madre, e vengono cresciuti da Atticus con l'aiuto di Calpurnia, la governante afroamericana. La gente di Maycomb stima Atticus, uomo colto e saggio, ma ritiene che lasci troppa libertà ai suoi figli, e imponga loro poca disciplina. In realtà Atticus lascia che i ragazzi abbiano una mente aperta, che siano liberi da pregiudizi e condizionamenti, che facciano le loro esperienza e che non si fermino alle apparenze. In poche parole, i piccoli Finch non crescono oppressi dalle convenzioni sociali.
Sebbene sia la piccola Scout a raccontare gli avvenimenti in prima persona, suo padre Atticus è la figura centrale del romanzo. Un uomo pacato, silenzioso, ma intelligente, saggio e riflessivo. Un uomo che sa cosa è giusto e cosa non lo è, e che non scende a compromessi con la propria coscienza.
Quello che più colpisce di Atticus è il suo rimanere saldo sui propri principi quando intorno a lui tutta la città sembra perdere la testa a causa dell'accusa di stupro. Il presunto colpevole, Tom Robinson, è un uomo mite e buono, che sarà tradito dalla sua stessa gentilezza. Una figura tragica, e anche molto amara.
Emblematica e indimenticabile è la scena in cui Atticus fronteggia da solo una folla inferocita che vorrebbe linciare l'uomo. Atticus non indietreggia, non si agita, non minaccia, non inveisce. Ma mette subito in chiaro che non permetterà a nessuno di fare del male al suo cliente. Atticus si erge come un faro nella notte della ragione, ma sarà comunque il disarmante e innocente discorso di Scout, che ha seguito di nascosto suo padre, a fermare il linciaggio.
Atticus è come un sasso che sfida la corrente di un fiume. Sta lì, fermo, saldo, perchè quello è il suo posto, e non gli importa se la corrente lo spinge in una certa direzione.
La sua decisione di difendere un uomo da un'accusa ingiusta gli costerà il biasimo della società e avrà ripercussioni sulla sua vita e su quella dei suoi figli, ma mai, nemmeno per un momento, egli penserà di abbandonare un innocente al suo destino.
Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.
Solitamente Il buio oltre la siepe viene descritto come il romanzo che narra della battaglia legale dell'avvocato Atticus Finch per difendere un uomo di colore dall'ingiusta accusa di stupro ai danni di una donna bianca. Sebbene questo sia l'episodio centrale del romanzo, ridurlo esclusivamente a questo sarebbe molto ingiusto e molto fuorviante.
Il buio oltre la siepe è il disarmante racconto, attraverso gli occhi di una bambina, di uno spaccato della vita nel profondo sud degli Stati Uniti, durante gli anni della Grande Depressione e della segregazione razziale.
E' un romanzo che mostra cosa sia la giustizia, raccontandoci l'ingiustizia. Ci parla del razzismo, senza ricorrere ad orpelli, sovrastrutture e spiegazioni filosofiche. Lo fa mostrandocene la sua illogicità nuda e cruda attraverso i pensieri e i ricordi di Scout, curiosa, innocente e ancora capace di chiamare le cose con il loro nome.
Ci parla della paura del diverso, alimentata dall'ignoranza. E il diverso non è solo rappresentato dalla gente di colore, ma anche dal vicino con problemi mentali Boo Radley, che vive segregato in casa, intorno al quale nascono leggende e dicerie più o meno maligne. Eppure anche lui ha una sua vita interiore delicata e profonda, e non è quel mostro che i pettegolezzi dipingono.
E tutte queste cose, all'apparenza semplici e scontate, ma che poi tanto scontate non sono neanche oggi, Harper Lee riesce a dircele con chiarezza, linearità, con l'onestà di una bambina di 6 anni, i cui pensieri sinceri non conoscono ancora l'ipocrisia.Ed è questo struggente realismo a rendere questo romanzo un capolavoro.
Certo non è necessaria la mia recensione per stabilire che Il buio oltre la siepe è un romanzo immortale. E' un libro da leggere assolutamente, da far conoscere ai ragazzi, da consigliare a tutti.
Voto: 10
E' un romanzo che mostra cosa sia la giustizia, raccontandoci l'ingiustizia. Ci parla del razzismo, senza ricorrere ad orpelli, sovrastrutture e spiegazioni filosofiche. Lo fa mostrandocene la sua illogicità nuda e cruda attraverso i pensieri e i ricordi di Scout, curiosa, innocente e ancora capace di chiamare le cose con il loro nome.
Ci parla della paura del diverso, alimentata dall'ignoranza. E il diverso non è solo rappresentato dalla gente di colore, ma anche dal vicino con problemi mentali Boo Radley, che vive segregato in casa, intorno al quale nascono leggende e dicerie più o meno maligne. Eppure anche lui ha una sua vita interiore delicata e profonda, e non è quel mostro che i pettegolezzi dipingono.
E tutte queste cose, all'apparenza semplici e scontate, ma che poi tanto scontate non sono neanche oggi, Harper Lee riesce a dircele con chiarezza, linearità, con l'onestà di una bambina di 6 anni, i cui pensieri sinceri non conoscono ancora l'ipocrisia.Ed è questo struggente realismo a rendere questo romanzo un capolavoro.
Certo non è necessaria la mia recensione per stabilire che Il buio oltre la siepe è un romanzo immortale. E' un libro da leggere assolutamente, da far conoscere ai ragazzi, da consigliare a tutti.
Voto: 10
Ciao, non ho letto questo romanzo ma è da un po' che mi riprometto di leggerlo! Buona domenica :-)
RispondiEliminasono pienamente d'accordo con te, un libro da leggere e si legge velocemente!
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