lunedì 5 giugno 2017

Pane per i Bastardi di Pizzofalcone...

... di Maurizio de Giovanni.


La scheda del libro sul sito della Einaudi

Un fornaio, onesto, buono e gran lavoratore, viene ucciso all'alba davanti al suo panificio, a pochi passi dal commissariato di Pizzofalcone. Lojacono e Romano rispondono alla chiamata, ma prima di poter anche solo cominciare le indagini, i due vengono bruscamente estromessi da un arrogante magistrato antimafia e dai suoi collaboratori. L'omicidio viene classificato come delitto di camorra, avendo la vittima, mesi prima, deciso di testimoniare e poi ritrattare la proprio testimonianza contro il potente clan della zona. Lojacono però non è convinto: tutto fa pensare non all'intervento di un killer, ma ad un'aggressione di un assassino inesperto, probabilmente conosciuto dalla vittima. Grazia all'appoggio di Laura Piras, magistrato innamorata, ricambiata, da Lojacono, i Bastardi di Pizzofalcone ottengono di poter continuare l'indagine, consapevoli che però si giocheranno la loro credibilità conquistata a fatica e forse l'esistenza stessa del commissariato.

Quinta indagine per i poliziotti soprannominati i Bastardi di Pizzofalcone, ognuno con una macchia nel proprio passato, ognuno pronto a riscattarsi  mettendo tutto se stesso nel lavoro. 
Per scovare il colpevole di questo omicidio, i Bastardi dovranno scavare nella vita limpida e senza ombre della vittima. L'omicidio di camorra sembra la soluzione più naturale, anche perchè, a Napoli, c'è una certa tendenza ad attribuire ogni problema alla camorra. Certo, purtroppo la camorra c'è, e purtroppo è ancora viva e vitale e ammazza ancora; ma non è la causa di ogni problema, e non è l'origine di ogni male.
Come ogni giallo che si rispetti, ognuno ha un segreto, ognuno ha qualcosa da nascondere. E un uomo onesto e benvoluto non fa eccezione.

Non credo che riuscirò più a guardare il pane con gli stessi occhi di prima. Una cura particolare è stata messa dall'auotore nel descrivere il processo di panificazione. Il pane è un alimento così semplice, eppure a monte c'è un procedimento complicato, che costa fatica e sacrifici. A maggior ragione se si tenta di fare il pane con il lievito madre, come una volta. Ne risulta un pane speciale, ma costoso e di scarsa resa. E allora, il dilemma della vittima era: cedere alle lusinghe della grande distribuzione, e passare a sistemi di produzione meccanizzati, oppure no e continuare come facevano le generazioni precedenti? La vittima, Pasqualino, sceglie la tradizione. Per lui la tradizione è sacra. Nonostante rimanga in scena per poche pagine, prima di finire ammazzato in un vicolo dietro il suo panificio, de Giovanni riesce a tratteggiarlo perfettamente, e io ho colto una certa ambiguità nella sua personalità. Certo Pasqualino era una persona buona, onesta e benvoluta. Il lavoro e la famiglia (credo in quest'ordine) venivano prima di tutto. Ma quest'integrità, alla fine, diventa gabbia, diventa integralismo per chi gli sta intorno. Perché non gli permette di accettare le imperfezioni altrui. E perché scatena sentimenti che Pasqualino non è in grado di capire nè di gestire.
Ha torto Pasqualino, nell'amare profondamente le tradizioni? No.
Ma ha ragione? No.
In questo dualismo fin troppo umano sta la bellezza di questo personaggio, anima portante del romanzo.

Fanno da contrappunto ad un'anima così cristallina i Bastardi. Sempre più squadra, sempre più ingranaggio perfetto quando lavorano insieme, continuano però ad avere i loro problemi da risolvere.
In particolare, l'anziano vicecommissario Pisanelli sembra arrivato ad un passo dalla soluzione dei casi di suicidio che secondo lui sono omicidi mascherati. Ma il suo avversario è davvero diabolico.
Lojacono è sempre in bilico fra il sogno di una passione travolgente e stimolante, e quello più tranquillo di un amore tra le braccia di una donna più rassicurante.
All'autore, secondo me, piace giocare con noi lettori, e nelle ultimissime pagine regala (si fa per dire) un colpo al cuore a tutti quelli che si sono appassionati alle vicende personali dei Bastardi.

Ci sono rimasta malissimo, ma ehi! È la letteratura, bellezza!
 
Voto: 8

1 commento:

  1. Oh, carino! Sembra interessante, anche se non ho mai letto un suo libro *scappa via*

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