giovedì 15 giugno 2017

Il profumo del pane alla lavanda...

di Sarah Addison Allen.

La scheda del libro sul sito della Sonzogno

Claire Weaverly vive a Bascom, nel North Carolina, nella vecchia casa della nonna, da quando la madre ha abbandonato lei e la sorellina Sidney. Ora ha 34 anni ma non riesce a lasciarsi alle spalle il trauma di quell'abbandono, e vive rinchiusa in una solida routine, occupandosi della casa e del suo servizio di catering. Il suo cibo è molto particolare: Claire cucina con i fiori, e in città si mormora che le sue pietanze abbiano poteri magici. Del resto, c'è sempre stato un dono "magico" nella famiglia Weaverly, e la gente ritiene che in quella famiglia le persone siano strane. Ma a Claire sta bene così. le piace la sua solitudine, e la sua vita scorre tranquilla finché un giorno sua sorella Sidney, così simile alla loro madre, torna a Bascom con la figlioletta di 5 anni, apparentemente in fuga da qualcosa...
 
Questo romanzo è delizioso. Non credo esista una parola più adatta per definirlo.
La storia narra della famiglia Weaverly, originaria di Bascom, un posto che amano e che odiano. Claire lo ama perché ha un disperato bisogno di appartenere a qualcosa, dopo aver vissuto i primissimi anni dell'infanzia vagabondando con la madre in giro per gli Stati Uniti; Sidney lo odia perché non vuole essere "una delle Weaverly", quelle strane, misteriose, quasi delle streghe.
Claire ha fatto della sua stranezza un mestiere. Cucina piatti deliziosi con i fiori e le erbe aromatiche del suo giardino, e ognuna di quelle pietanze ha un potere magico: aprire la mente alle intuizioni, placare i rimpianti, rinverdire ricordi, suscitare rimpianto.
Il modo in cui l'autrice riesce a mescolare la storia di Claire, la cucina e la magia è incredibilmente piacevole. La storia passata e presente di una grande famiglia del Sud, che, come tutte le grandi famiglie, ha dei segreti, è intrigante; e il pizzico di magia sempre presente dona un tocco speciale al romanzo, sempre in bilico tra realismo e fantasia, senza mai diventare troppo ingombrante.
 
I personaggi sono lievi e amabili; ecco, se proprio volessimo trovare un difetto a questo libro, sarebbe che proprio i personaggi sono leggermente bidimesionali. Piacevoli, adorabili, ma senza ombre (i buoni) e senza luci (i cattivi). Sfuggono a questa critica, a parer mio, soltanto due antagonisti minori, Hunter Jones, che ha spezzato il cuore di Sidney dieci anni prima, e sua moglie Emma, gelosissima del ritorno di quella che crede una rivale.
Sono ben consapevole di questa pecca, eppure... eppure non ho potuto fare a meno di adorare tutti i protagonisti, con le loro gentilezze reciproche, i sentimenti ben chiari, la leggerezza con cui affrontano la vita anche di fronte alle diversità. La mia preferita è la cugina Evanelle, anziana donna che gira per il paese regalando oggetti improbabili alle persone più disparate. Ogni oggetto che Evanelle regala, però, finisce per essere utile alla persona in questione quando meno se lo aspetta.
 
Insomma, sarà stato perché adoro le storie di grandi famiglie del Sud degli Stati Uniti; sarà stato per quel pizzico di magia sparso come glitter in ogni pagina, ma ho adorato questo romanzo che, oltretutto, non sarebbe nemmeno propriamente il mio genere.
 
Questo romanzo è lieve, è poetico, è dolce. E' consolante, si legge in un attimo, e lascia una piacevole sensazione di appagamento e di gioia... come una cucchiaiata di nutella. Come delle fragole con la panna. Come un morbido tortino al limone.
Insomma, avete capito.
Se ne avete l'occasione, portatelo con voi sotto l'ombrellone.
 
Voto: 7

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