giovedì 20 marzo 2008

Eva Luna...

...ovvero la magia delle parole, la forza dell'immaginazione, il potere delle storie.

Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perchè sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria.

Il racconto di Isabel Allende comincia da lontano, quando i missionari di una speduta missione nella foresta amazzonica, in un non meglio precisato paese sud americano, stretto tra le Ande e la lussureggiante vegetazione tropicale, trovano una bambina sperduta, seminuda e malnutrita, e la accolgono tra loro.
Quella bambina è Consuelo, che una volta cresciuta, darà alla luce la piccola Eva Luna, figlia di un incredibile notte d'amore.

Tutto, nella vita di Eva, sembra cospirare contro di lei: povera, rimasta orfana da bambina, costretta a lavorare per mantenersi, senza nessuno che la protegga, intreccia storie meravigliose con i frammenti della realtà che il suo animo di bambina percepisce. E questa la rende unica, speciale, e le permette di farsi strada nella vita, e di andare avanti.
Come in una delle sue storie migliori, la sua vita si intreccerà con quella di uomini venuti dall'altra parte del mondo, ognuno per seguire il proprio destino, e con il corso politico del suo paese, che somiglia un po' al Cile della dittatatura, un po' al Venezuela e un po' anche al Brasile, con i suoi ampi spazi ricoperti dalla vegetazione tropicale e gli indios poveri, silenziosi e fieri.
Ma non è nessuno di questi tre. E' un luogo che potrebbe tranquillamente essere reale, ma non lo è, come se la Allende si fosse presa una pausa dalla realtà, quella dura e cruda, quella - per intenderci - che irrompe ne La casa degli spiriti.

Questo romanzo resta sospeso in una dimensione incantata, quello che conta è la magia che Eva scova in ogni persona, in ogni accadimento, in ogni palpitare di cuori, in ogni sospiro.
E' così che lei guarda il mondo, sollevando il primo, più superficiale, grigio manto della realtà, per vederne i colori nascosti.

Sospettavo che nulla esistesse davvero, che la realtà fosse una materia imprecisa e gelatinosa che i miei sensicaptavano a metà. Non c'erano prove che tutti la percepissero alla stessa maniera. Forse Zulema, Riad Halabì e gli altri avevano un'impressione diversa delle cose, forse non vedevano gli stessi colori nè udivano gli stessi suoni.
Se così fosse stato, ognuno viveva in assoluta solitudine.
Quel pensiero mi terrorizzava. Mi consolava invece l'idea che potevo prendere quella gelatina e modellarla per creare quanto più desideravo, non per farne una copia delle realtà, [...] ma un mondio mio, popolato di personaggi vivi, a cui avrei imposto io le norme riservandomi di mutarle a mio piacimento.

Sorretta da questa convinzione, Eva attraversa le avversità della vita, vive le sue avventure e passa indenne attraverso tragedie grandi e piccole, fino a realizzare il suo sogno più grande, e a trovare l'amore.
Eva scoprirà, nel momento in cui deciderà di mettere nero su bianco le parole che tiene dentro di sè da una vita, che esse hanno molto potere sulla realtà, e possono aiutarci a mutarla, e a mutare il destino nostro e di quelli che ci stanno intorno.

Un romanzo avventuroso, romantico e ottimistico, delicato, lieve e magico.
Da assaporare lentamente, perchè possa insegnarci a guardare il mondo con occhi diversi.
E per finire, una nota personale: so perchè questo romanzo mi è piaciuto così tanto. Perchè leggendo di Eva, ho trovato la mia gemella letteraria, o meglio, quello che vorrei essere io...una donna le cui le parole chiuse dentro riescono a farsi strada verso il mondo per toccare il cuore di chi le legge.

martedì 18 marzo 2008

Sono stata nominata...

...e quindi devo giocare :)
La mia amica Lu mi ha nominata e sfidata a fare un giochino semplice semplice...

Eccolo qua:

1) Le regole del gioco copierai .............
2) 7 dei tuoi segreti svelerai ................
3) 7 felici vincenti individuerai ............
4) Un messaggio per avvisarli invierai .......
5) A consultare il tuo blog li inviterai .......

Per restare in tema, cercerò di svelare 7 segreti librosi...vediamo...

1) Quando era una ragazzina, mia madre mi proibì di leggere "L'amante di Lady Chatterly" ma io lo lessi lo stesso e lo trovai terribilmente noioso!

2) Quando avevo circa 12 o 13 anni ( attenti che questa rivelazione è pesante!!) ero un'avida lettrice di libri Harmony. Adesso non più!!

3) Credo fermamente che un libro che ho letto mi abbia cambiato la vita.
Si tratta de "I regni di Darkover" di Marion Zimmer Bradley. Da allora Darkover e MZB hanno un posto speciale nel mio cuore.

4) L'unico libro che non sono riuscita a finire (e di cui mi farei restituire il prezzo pagato, se fosse possibile!) è "Merrick la strega", di Anne Rice, che doveva riunire la saga dei Vampiri (quelli di Intervista col vampiro, per intenderci) e quella, meno famosa ma stupenda, delle streghe di Mayfair.
Non ho potuto resistere allo scempio contemporaneo di due delle mie saghe preferite, e ho rinunciato.

5) Adoro i gialli di Agatha Christie, ma dopo che ho finito di leggerli, dimentico invariabilmente i dettagli della trama e chi sia l'assassino. Questo mi consente di leggerli e rileggerli con immutato interesse.

6) Un altro libro che lessi di nascosto da ragazzina (mia madre aveva idee severe su cosa fosse adatto a me e cosa no, ed io ero una lettrice precoce) fu "I peccatori di Peyton Place", e ancora oggi sono indecisa sul giudizio da dargli: romanzo morboso o ritratto crudo e fedele della provincia americana?

7) Il libro che mi è piaciuto di meno credo sia stato "I promessi sposi". Qualcuno disse che in realtà quello non è un romanzo, ma un esercizio di stile e la prova generale della nascita della lingua italiana "ufficiale". E' stato ancora detto che non si dovrebbero avvicinare i ragazzi alla lettura attraverso "I promessi sposi".
Sono pienamente d'accordo.

E adesso chi nomino? Visto che oramai il giochino ha fatto il giro dei blog, non nomino nessuno, così non rischio di ripetermi :)

sabato 15 marzo 2008

Geronimo Stilton...

...ovvero: tocca parlare anche di questo!

Per tutti coloro che hanno più di dieci anni, e non hanno un piccolo lettore in casa, sarà meglio riassumere brevemente chi è Geronimo Stilton.
Geronimo Stilton è il direttore dell'Eco del Roditore, il giornale più letto di Topazia, capitale dell'Isola dei Topi.
Eh sì, perchè Stilton è un topo, adora il formaggio, vive incredibili avventure, e naturalmente scrive divertenti e coloratissimi libri.
Nel caso il dubbio vi stia assillando... no, non sono io a leggerli, ma mio figlio, che ha 7 anni (e vabbè che leggo di tutto...ma non esageriamo! ^__^; )

Uscirà il 18 marzo un racconto dedicato a un pubblico un pochino più maturo, un fantasy che si intitola Il reame perduto , primo di quattro romanzi ambientati nel mondo della Fantasia.

E se vi state chiedendo perchè vi segnalo un libro che non ho nessuna intenzione di leggere...beh, il motivo è questo: i libri di Geronimo Stilton sono interessanti e divertenti, pieni di valori positivi, riescono anche a insegnare qualcosa, e sono un'ottimo sistema per avviciniare i bambini alla lettura.
Funzionano. Garantito!

giovedì 13 marzo 2008

I guardiani della notte ...

...ovvero Mosca come non l'avete mai vista!

"La notte non fa per noi. Per quanto strano, gli alleati della Luce lavorano di notte quando si attivano le Forze delle Tenebre. E' incredibile di cosa siano capaci le forze delle Tenebre. I vampiri, i mutantropi, i maghi neri di giorno sono tenuti a vivere come comuni essere umani".

Sergei Luk'janenko è uno scrittore giovane, del 1968, e si sente, leggendo il suo libro.
I guardiani della notte è un fantasy horror vigoroso e originale.
Ambientato in una Mosca reale quanto incredibilmente diversa, popolata da maghi, vampiri e mutantropi, l'eterna lotta tra il bene e il male si tinge di colori decisamente nuovi.
La lotta eterna tra il bene e il male esiste da sempre, è vero, così come da sempre esiste l'impossibilità di una delle due parti di prendere il sopravvento sull'altra.
Quello che forse non sapevate, però, è che la Luce e le Tenebre hanno, dopo millenni, preso atto di questo stallo, e hanno siglato tra loro un Patto, che salvaguardi l'equilibrio vigente.
La luce non intraprenderà azioni tese ad attaccare direttamente le forze avversarie, nè tenterà di portare gli esseri umani dalla sua parte; le Tenebre dal canto loro si impegnano a tenere a freno i loro adepti, perchè non vengano attaccatti i maghi della Luce e perchè non venga fatta strage non necessaria di esseri umani.
Per vigilare sul Patto, di giorno opera la Guardia del Giorno, formata da maghi delle Tenebre, e di notte, la Guardia della Notte, formata da seguaci della Luce.
Ma quando la Luce scende a patti con le Tenebre, il suo luminoso splendore rimane immutato?
E' lecito combattere il male usando i suoi stessi sistemi? E' giusto sacrificare il bene di pochi per un disegno futuro più grande?
Domande antiche, ma tremendamente attuali.
Anton, membro giovane e dinamico della Guardia della Notte, che narra in prima persona le vicende del romanzo, arriverà, attraverso tre avventure distinte ma legale da un unico filo conduttore, a porsi queste stesse domande, e a trovare le sue molteplici risposte.
Sulle tracce di un vampiro che caccia illegalmente nella notte di Mosca, Anton resterà impigliato in un disegno molto più grande di lui, scoprirà che i metodi usati dalla Luce e dalle Tenebre, in questo eterno braccio di ferro, non so poi così dissimili e dovrà compiere delle scelte non facili e non prevedibili.
Un romanzo tutto sommato molto interessante e avvicente, anche se a tratti un po' ostico. La struttura e la fisica del mondo uscito dalla penna di Luk'janenko sono abbastanza complesse e a volte date un po' per scontate.
Nonostante la mia pluridecennale esperienza in materia horror, fantasy e di giochi di ruolo, a tratti ho faticato a comprendere le dinamiche della magie, dei poteri, del Patto e avrei gradito qualche riga di spiegazioni in più.
Ho il dubbio che l'ermetismo dell'autore in materia sia voluto, perchè non arriva mai a compromettere la comprensibilità della storia, ma lascia sempre un alone di mistero su quanto gli Altri, ovvero gli esseri umani che hanno scoperto di avere poteri magici, fanno e soprattutto su come ci riescono.
Una menzione particolare merita l'ambientazione: Mosca, spoglia, cruda eppure bellissima, è la realistica tela su cui vengono dipinte le vicende che sanno mescolare sapientemente un pizzico di arcane conoscenze con la realtà che ci circonda.
Un romanzo suggestivo, un fantasy di spessore, che spinge incessantemente a chiedersi: cosa è giusto? E cosa è sbagliato? La battaglia tra bene e male e l'importanza della posta in palio giustificano l'uso di qualunque mezzo? Una delle due parti in guerra riuscirà mai a predominare sull'altra?
Non aspettatevi di trovare tutte le risposte nel romanzo...come dice l'ultimo verso del Patto...il tempo sarà arbitro.

martedì 4 marzo 2008

In attesa...

...che il 20 marzo esca in tutte le librerie la tredicesima indagine del commissario Montalbano, vi lascio un link: