lunedì 19 settembre 2016

La scuola dei desideri...

...di Joanne Harris.

La scheda del libro sul sito della casa editrice Garzanti

E' l'inizio di un nuovo semestre alla scuola maschile inglese St. Oswald. C'è aria di cambiamenti. Nuove materie vengono introdotte, e altre, come il latino, relegate negli spazi meno ambiti della scuola. Il sessantacinquenne professore di latino Roy Straitley, prossimo alla pensione, ama la scuola e i suoi ragazzi e cerca di arginare come può i cambiamenti che lo stanno travolgendo.
Ma durante il semestre cominciano ad accadere cose strane a scuola, prima piccoli incidenti, poi eventi via via più gravi, fino a che nella sua mente non si fa strada l'idea che non possono essere coincidenze, deve esserci una oscura regia dietro tutto questo... Una mano che si allunga dal passato della scuola per colpirla.
 
Questo romanzo è molto particolare. Il primo impatto per il lettore è piuttosto duro e pesante. La storia è narrata a due voci, quella del professor Straitley e un'altra, più misteriosa, e che rappresenta la vera particolarità della storia.
Infatti questa seconda voce racconta molti particolari riguardo se stesso, la sua infanzia e la scuola, ma non sappiamo a chi appartenga. Sappiamo che è qualcuno che attualmente è nella scuola, ma non sappiamo chi sia.
Questo ha comportato, da parte dell'autrice, uno sforzo notevole nel dosare le parole e nello scrivere in uno stile neutro e a volte anche ambiguo e involuto, per non fornirci indizi di sorta sull'identità della misteriosa voce narrante.
Questo rende la lettura pesante e poco scorrevole, tanto che stavo per abbandonare il romanzo.
Sono felice di non averlo fatto.

La trama, che si svolge nel presente ma che ha le sue radici nel passato, si dipana lenta, a volte anche in maniera esasperante.
La voce misteriosa (che chiameremo X) ci racconta la storia della sua infanzia, vissuta all'ombra di St. Oswald di cui il padre era custode. E' un racconto affascinante, che svela l'ossessione sempre crescente di X per la scuola e per il mondo elitario che rappresenta, mondo da cui è completamente escluso, ma a cui sente di appartenere per diritto.
Il colpo di scena finale, che ci svela chi sia X è un gioco di prestigio dell'autrice, che non ci ha mai ingannato durante la narrazione, ma è stata capace di nasconderci verità evidenti senza imbrogliare.
L'atmosfera claustrofobica della scuola è resa alla perfezione, tanto che St. Oswald rappresenta a tutti gli effetti un ulteriore personaggio, ingombrante e onnipresente con la sua mole di storia e di segreti.
L'ambientazione è un altro punto a favore del romanzo, anch'essa curatissima e intrigante.

Sinceramente mi sento di consigliare questo libro perché, nonostante la fatica iniziale, è un'esperienza di lettura notevole. Non credo di aver mai letto un mistery costruito con tanta certosina perfezione.
Trama su due piani temporali; ben costruita, intrigante. Il mistero si svolge anch'esso su due piani: vogliamo sapere chi sia X, e soprattutto vogliamo sapere cosa è successo perché sia tornato a St. Oswald deciso a vendicarsi.
L'unico appunto che mi sento di fare alla trama in sé è che i personaggi secondari sono troppo poco caratterizzati, alcuni restano semplicemente dei nomi sulla pagina, tanto che ho continuato a confonderli fin quasi verso la fine del romanzo.

Voto: 7

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