...di Maurizio de Giovanni.
Da soli erano dei reietti. Insieme sono la piú formidabile squadra di poliziotti della città. Per tutti continuano a essere i Bastardi di Pizzofalcone.
Luigi Palma, detto Gigi: commissario. Combatte il gelo. Non ha figli, ma è piú padre di chiunque.
Giorgio Pisanelli, detto il Presidente: vicecommissario. Ha il gelo dentro. Vorrebbe essere padre di nuovo.
Giuseppe Lojacono, detto il Cinese: ispettore. Lui il gelo lo odia. È alle prese con l'essere padre.
Francesco Romano, detto Hulk: assistente capo. Vive nel gelo. Avrebbe voluto essere padre.
Ottavia Calabrese, detta Mammina: vicesovrintendente. Tiene fuori il gelo. Affascinata da chi non è padre.
Alessandra Di Nardo, detta Alex: agente assistente. Sceglie il gelo. In lotta col padre.
Marco Aragona, vorrebbe essere detto Serpico: agente scelto. Aspetta la fine del gelo. Del padre non gli importa nulla.
Luigi Palma, detto Gigi: commissario. Combatte il gelo. Non ha figli, ma è piú padre di chiunque.
Giorgio Pisanelli, detto il Presidente: vicecommissario. Ha il gelo dentro. Vorrebbe essere padre di nuovo.
Giuseppe Lojacono, detto il Cinese: ispettore. Lui il gelo lo odia. È alle prese con l'essere padre.
Francesco Romano, detto Hulk: assistente capo. Vive nel gelo. Avrebbe voluto essere padre.
Ottavia Calabrese, detta Mammina: vicesovrintendente. Tiene fuori il gelo. Affascinata da chi non è padre.
Alessandra Di Nardo, detta Alex: agente assistente. Sceglie il gelo. In lotta col padre.
Marco Aragona, vorrebbe essere detto Serpico: agente scelto. Aspetta la fine del gelo. Del padre non gli importa nulla.
(Dal sito Einaudi)
La squadra dei Bastardi di Pizzofalcone è alle prese con un nuovo caso. Sempre col fiato sul collo da parte del Questore, sempre in bilico tra permanenza e chiusura del Commissariato, sempre costretti a dover dissipare i dubbi e a dover dimostrare quanto valgono, i Bastardi indagano sul caso del duplice omicidio di due fratelli, Biagio e Grazia, lui brillante ricercatore universitario, lei bellissima modella.
Le piste da seguire sono diverse: un furto finito tragicamente, oppure potrebbe esserci la mano del fidanzato di Grazia, geloso e violento, o ancora l'assassino potrebbe essere il padre dei due fratelli, appena uscito di prigione e già irreperibile, deciso a riportare Grazia in Calabria insieme a lui.
La prima considerazione che mi balza in mente è che oramai una delle cifre stilistiche di questa serie di Maurizio de Giovanni è quella di presentarci, sempre, una Napoli molto diversa da quella che siamo portati ad immaginarci, nel bene e nel male. In questi romanzi Napoli è una metropoli moderna, ma con quell'anima antica a cui la città e i suoi abitanti sono tenacemente attaccati.
In questo romanzo siamo a novembre, un mese che a queste latitudini è ancora mite; raramente il freddo arriva prima di Natale. Eppure un gelo inusuale avvolge ala città e rende difficile ogni movimento e ogni appostamento.
La seconda considerazione è che il titolo ha, anche qui, un doppio significato, com'è accaduto per il romanzo precedente, Buio. C'è, come accennato, il freddo atipico che stupisce la città e i suoi abitanti; ma il gelo del titolo è anche nei rapporti umani, nei difficili rapporti umani tra i Bastardi e le persone che li circondano e a cui vogliono bene.
Il gelo cala tra Lojacono da una parte, e Letizia e Marinella dall'altra; continua ad esserci gelo nei rapporti tra Romano e la sua (quasi) ex moglie. C'è gelo nei rapporti familiare di Alex, anche se i suoi genitori sembrano esserne beatamente ignari, e c'è gelo nei rapporti che tenta di costruirsi fuori dall'opprimente famiglia.
La trama gialla, anche se semplice e lineare, reca anch'essa tracce di questo gelo. I due ragazzi uccisi erano ad un passo dal riscatto umano e sociale. La morte violenta ha congelato le loro aspirazioni e i loro sforzi un attimo prima della svolta.
L'indagine è affidata a Lojacono e Di Nardo, che a lungo gireranno a vuoto alla ricerca di un movente. Ecco, qui l'indagine ruota intorno alla ricerca del movente. Date le circostanze e la cerchia limitata di persone che potevano facilmente accedere al luogo del delitto, non dovrebbe essere difficile individuare il colpevole. Il punto è che non si può individuare l'assassino perché il duplice omicidio sembra non avere ragione alcuna. E questo porterà gli investigatori a scavare nelle vite dei due ragazzi e di chi gli stava intorno. E la descrizione di quanto emerge, l'affresco delle vite di questi due giovani e di chi li frequentava è quanto riesce meglio alla penna di De Giovanni.
Una menzione speciale poi merita la sottotrama che vede protagonista Pisanelli, ancora impegnato nell'indagine personale su una catena di suicidi che a lui non quadrano, e ancora avvolto dal gelo della sua solitudine, Questa volta, però, l'anziano vicecommissario si troverà ad un passo dalla svolta, umana e investigativa.
Voto: 7 e 1/2
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