mercoledì 24 maggio 2017

Cinque indagini romane per Rocco Schiavone...

...di Antonio Manzini.

La scheda del libro sul sito della Sellerio

In questa raccolta Manzini ci racconta di Rocco Schiavone, vicequestore trasteverino, mentre si trova in quella sorta di limbo che precede il suo trasferimento, per motivi disciplinari, dall'amata Roma. Rocco sa che è stato disposto il suo trasferimento, ma non sa ancora dove, e vive i suoi ultimi giorni romani in bilico tra la strafottenza, il fatalismo e la rassegnazione.
 
In questi cinque racconti, in cui si troverà alle prese con gli ultimi della società, o con coloro che pensano di essere i primi, saranno proprio le caratteristiche non ortodosse di Rocco a fornirgli la chiave per risolvere i problemi. 
 
Vediamo nel dettaglio i cinque racconti.
 
 
   L'accattone
 
Un caso molto toccante. Rocco indaga, alla vigilia di Capodanno, sull'omicidio di un pensionato. Tra soldi spariti, miseria, legami con la criminalità organizzata, la verità è molto, molto  più semplice di quanto Rocco creda. E anche molto più triste.
Bel racconto, con una indagine vecchio stile (interrogatori e suole delle scarpe consumate).
 
Le ferie di Agosto
 
Rocco indaga su una rapina in banca. Una macchina ha sfondato la vetrata di un'agenzia e ha mandato due persone all'ospedale, una delle quali è ferita molto gravemente. E' solo una rapina particolarmente brutale? Oppure no?
Altro racconto molto riuscito, che mette alla prova la capacità intuitiva di Rocco.
 
 
Buon Natale, Rocco!
 
Due anziani coniugi sono stati uccisi nel loro appartamento. Uno dei loro figli vive a Torino; l'altro a Roma, ed è tossicodipendente con precedenti penali per piccoli furti. Il colpevole perfetto sembra servito su un piatto d'argento. Ma Rocco, sempre in attesa della destinazione del suo trasferimento, e perciò sempre più svogliato e disinteressato, non ci sta ad accontentarsi di una soluzione comoda comoda.
 
La ruzzica de li porci
 
Dal punto di vista squisitamente giallistico, il racconto meglio articolato. L'omicidio di un anziano commerciante, uomo schivo e tranquillo, avvenuto nel cortile di un night club ha qualcosa di incongruo. Manzini ci mostra che Rocco Schiavone non è il peggior poliziotto in cui possiamo imbatterci. C'è di peggio. E almeno Rocco, in questo suo rapporto di odio e amore con il suo lavoro, ci sa fare. 
 
Rocco va in vacanza
 
Il racconto migliore, anche se si tratta di quello meno giallo della raccolta. Rocco è in procinto di partire per la Provenza, una vacanza che aveva programmato con la sua adorata Marina, che ora non c'è più. L'aereo è in ritardo, il personale di bordo reticente... Toccherà a Rocco scoprire che succede, e risolvere da pari suo la situazione.
Qui vediamo Rocco in tutto il suo splendore: vediamo la sua strafottenza, la sua indelicatezza, la mancanza di tatto e di pazienza; ma vediamo anche la prontezza di spirito, l'intelligenza investigativa (sembra un controsenso, nel racconto meno giallo della raccolta, ma è così) e anche il suo essere poliziotto suo malgrado.
 
Quello che rende speciale questa raccolta, e che me la fa consigliare sia agli appassionati delle avventure del vicequestore Schiavone, sia a quelli che ancora non lo conoscono, è il fatto che Manzini riesce a descrivere ancora una volta un personaggio difficilissimo da tratteggiare coerentemente, a causa della sua complessità. L'autore sceglie un periodo della vita di Rocco in cui una svolta sta per accadere; e riesce a rendere benissimo quella sensazione di sospensione, a metà fra il timore e la rassegnazione, che influenza le sue ultime indagini romane. Inoltre, chi già ha letto le indagini del vicequestore ambientate dopo il suo trasferimento, non potrà non notare l'abilità dell'autore nel pennellare quelle sottili differenze nel carattere e nel modo di fare tra lo Schiavone prima del trasferimento e lo Schiavone post trasferimento. 
Inoltre è molto interessante vedere Rocco in azione in un ambiente dove conosce tutto e tutti; vederlo interagire con i suoi amici di infanzia, che operano sempre oltre i limiti della legalità. Ed è struggente fare le valigie con lui, anche se sappiamo che il trasferimento è punitivo, e che se l'è meritato.
 
Voto: 7 e 1/2  

5 commenti:

  1. Ciao, non ho mai letto i libri di Manzini, ma prima o poi mi piacerebbe farlo!

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    1. Potresti cominciare da questo. E' una lettera oltre che piacevole, anche molto scorrevole.

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  2. Ciao. Io addirittura preferisco Rocco in veste romana che aostana. Questi suoi cinque racconti sono uno migliore dell'altro, secondo me Manzini dà il suo meglio quando descrive le periferie romane e i personaggi bizzarri e disperati che vi si incontrano. La scena della rapina all'ufficio postale nell'ultimo racconto è straordinaria: uno spaccato di umanità dipinto in modo meraviglioso

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    1. Sì, mi trovi abbastanza d'accordo.
      La scena della rapina è molto cinematografica. Davvero ben scritta.

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  3. Questo mi manca ma ho intenzione di recuperare. Mi piace il tipo. Particolare! Non amo, in genere, i racconti ma sono certa che questa sarà una positiva eccezione soprattutto perchè mi piace Schiavone, mi piace come scrive Manzinie e mi piacciono anche le edizioni Sellerio.

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