venerdì 22 luglio 2016

Un segreto non è per sempre...

...di Alessia Gazzola.



La scheda del libro sula sito della Longanesi

Ritorna Alice Allevi, la specializzanda più pasticciona dell'Istituto di Medicina Legale di Roma. Questa volta Alice si trova ad esaminare il caso della morte di un grande scrittore ungherese ormai depresso e invalido, stabilitosi a Roma. La morte sembrerebbe naturale, anche se la causa non appare chiaro; ma a complicare la vicenda c'è un biglietto di addio che fa pensare ad un suicidio, . Ma se è stato un suicidio, con quale mezzo è stato compiuto? Tra ipotesi fantasiose che poi tanto fantasiose non sono, tra amori difficili e tentazioni troppo facili da cogliere, tra la velata stima nascente dei suoi superiori, e la consueta imbranataggine, Alice tenterà di risolvere il caso.
 
Il secondo volume delle avventure investigative e romantiche della specializzanda più maldestra d'Italia è piacevole e godibile quanto il primo, L'allieva, che pur mi aveva colpito positivamente. La storia è più corposa e senza dubbio più matura e intrigante. Alessia Gazzola si muove con naturalezza tra gli intrighi di una famiglia particolare e molto complicata (la famiglia Azais, di cui il defunto scrittore era il capostipite) e particolari di medicina legale e anatomia patologica. Anche stavolta, non c'è bisogno di avere una laurea in materia per comprendere perfettamente le risultanze che emergono dagli esami effettuati da Alice e colleghi. Ma allo stesso tempo tutto è spiegato senza superficialità. A volte, l'ignoranza di Alice serve all'autrice per alleviare la nostra ignoranza di lettori a digiuno della materia, così che possa esserci spiegato tutto senza forzature.
L'indagine verte intorno a temi interessanti quali un classico della letteratura, una donna amata da due uomini, un segreto (diciamo anche due) sepolto nel passato del grande scrittore.
 
La trama è complicata al punto giusto; ognuno dei personaggi può essere colpevole, e lo sembra quasi fino in fondo; infatti, quando la situazione pare abbastanza delineata, ecco che arriva un colpo di scena ed un secondo omicidio.
Questa volta le vicende amorose di Alice hanno una rilevanza minore ma ciò non impedisce alla nostra eroina di combinare un casino epocale (e scusate il francesismo). Divisa tra Arthur, spirito libero e giramondo, ma sincero nei sentimenti, e Claudio Conforti, brillante ricercatore con la vocazione di str****, Alice non è ancora preparata a scegliere.
Vi dirò, mentre trovo bellissima e molto realistica la difficoltà di Alice nell'accettare di impegnarsi con Arthur, che, per quanti la ami, ha evidentemente altre priorità, non riesco a capire cosa ci trovi in Claudio. Sul serio. Problema mio di simpatia/antipatia per alcuni personaggi o problema della trama?
In parte gioca a sfavore del dott. Conforti il fatto  che non ho più vent'anni, e di tipi come lui ne ho osservati tanti, a volte da vicino, a volte da lontano, e personalmente sono giunta alla conclusione che è più salutare stargli lontano.
In parte però resta troppo sfumato il perché Claudio abbia dei comportamenti così altalenanti nei confronti di Alice, ed ancora di più perché lei continui ad esserne attratta.
 
Ancora una volta il personaggio di Alice funziona. E funziona con le sue difficoltà, i suoi slanci, la sua emotività, e la sua insaziabile curiosità e volontà di farsi i fatti degli altri. Una voglia di indagare spinta dal sano e comune desiderio di saperne di più sulle vite di coloro che incrociano la nostra strada è un'indagine brillante e divertente. Consigliato.
 
Voto: 7 e 1/2
 

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