giovedì 14 luglio 2016

Snob...

...di Julian Fellowes.


La scheda del libro

Si da il caso che gli inglesi di tutte le classi sociali siano drogati di esclusività. Lasciate tre inglesi soli in una stanza ed escogiteranno un sistema per impedire che un quarto si unisca loro.

Edith Lavery proviene da una benestante famiglia londinese, ma è stata cresciuta dalla madre nel mito dell'aristocrazia. Il suo obiettivo è di entrare a far parte della upper class inglese, entrare negli esclusivi circoli aristocratici, e possibilmente, sposarne uno per sistemarsi per tutta la vita.
Grazie ad un amico attore, ben introdotto negli ambienti che le interessano, riuscirà nel suo intento.
Ma ben presto comincerà a chiedersi se davvero ne valeva la pena...
 
A guardarlo da fuori, quello dell'aristocrazia sembra un mondo perfetto, patinato, divertente, sfavillante, ma vivere avendo contatti con una ristretta cerchia di persone, frequentando una ristretta cerchia di eventi e di locali, senza mai poter rompere gli schemi non è un gran che.
E mentre Edith comincia a capire che non è tutto ora quello che luccica, suo marito, rampollo di nobilissima famiglia, non troppo sveglio, ma buono e innamorato, è perfettamente a suo agio in quell'ambiente monotono e oppressivo. Ed ecco che Edith si troverà ad un bivio...
 
Julian Fellowes non ha bisogno di presentazioni. Scrittore, sceneggiatore della famosa serie tv Downton Abbey, e premio Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park di Robert Altman, Fellowes con questo romanzo ci introduce nella parte più intima e sconosciuta della ristretta cerchia della nobiltà inglese. E con ironia tutta britannica, ne demolisce il mito un rigo alla volta.
Nessuno si salva dai suoi strali: chi è dentro l'élite, chi è fuori e vorrebbe entrarci, chi è dentro e vorrebbe fuggirne.
Oltre a narrarci la storia di Edith, arrampicatrice sociale superficiale ma bella, sveglia e audace, che ha molti difetti, ma non quello dell'ipocrisia, l'autore ci svela i peccatucci, i tic e le ossessioni della società inglese.
Siamo abituati a concepire il Regno Unito come un paese moderno, dinamico, terra di democrazia e di opportunità. Eppure resistono sacche di tradizionalismo e classismo, ancorate ai tempi andati, che non è facile cogliere senza una guida adeguata. Snob e Julian Fellowes lo sono.
L'ossessione per l'esclusività e per i natali altrui; il pudore esasperato che impedisce di parlare persino delle cose più normali, la ripetitività delle conversazioni che ruotano sempre intorno a quei 4/5 argomenti innocui , l'esasperazione per il buon gusto, per il rispetto delle tradizioni, della privacy e del decoro sono solo alcuni degli aspetti che il romanzo mette alla berlina con humour.
Questa ossessione per l'esclusività sembra contagiare un po' tutti, soprattutto quelli che sono fuori "dal giro" e vorrebbero essere invece dentro, e che sono, a volte, più ossessionati degli stessi aristocratici. 
 
Conoscevo e comprendevo il problema Broughton, e Isabel sapeva che io sapevo, anche se, essendo inglesi, ovviamente non ne avevamo mai parlato.
 
Ovviamente nell'alta società inglese non si parla di problemi quotidiani o triviali; tutt'al più si ammicca, si alza un sopracciglio, si fa una smorfia o si butta fuori con noncuranza frecciatina travestita da domanda educata.
Diciamoci la verità: deve essere un ambiente piuttosto noioso... ma Julian Fellowes ce lo descrive con leggerezza, lo mette alla berlina sì ma con affetto, un po' come un nipote che descriva le fissazioni dell'anziano nonno.
 
Se, come me, adorate gli autori inglesi e la società inglese, e volete conoscerla meglio divertendovi, e senza patine di romanticismo, questo libro fa per voi.
 
Voto: 7 e 1/2
 
 
 
 

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