Il giorno in cui Paxton Osgood portò all'ufficio postale la scatola con le buste spesse e rivestite, gli indirizzi scritti da un calligrafo professionista, cominciò a piovere così forte che l'aria divenne chiara come il cotone sbiancato. Al calare della notte, i fiumi iniziarono a straripare e, per la prima volta dal 1936, la posta non poté essere consegnata. Quando ogni cosa iniziò ad asciugarsi, quando l'acqua fu pompata fuori dalle cantine e le strade e i cortili furono ripuliti dai rami, gli inviti furono finalmente recapitati, ma agli indirizzi sbagliati. I vicini ridevano al di sopra delle staccionate mentre consegnavano la corrispondenza ricevuta per errore ai legittimi destinatari, fra i commenti sul tempo assurdo e sulla sbadataggine del postino. Il giorno dopo, un numero insolitamente alto di persone si presentò nello studio del medico con tagli da carta infettati, perché con l'umidità le buste si erano sigillate come fossero di cemento. Più avanti, i biglietti d'invito sembrarono nascondersi e saltare fuori a caso. L'invito della signora Jameson scomparve per due giorni, per poi riapparire nel nido di un uccello su un albero in giardino. L'invito di Harper Rowley fu trovato nel campanile della chiesa e quello del signor Kingsley nel capanno dell'orto dell'anziana madre.
Se qualcuno avesse prestato attenzione ai segni, avrebbe capito che l'aria diventa bianca quando le cose stanno per cambiare, che i tagli da carta significano che sul foglio c'è scritto più di quello che salta all'occhio e che gli uccelli sono sempre lì per proteggerci dai mali che non vediamo.
Ma nessuno prestava attenzione. Di certo non Willa Jackson
Nella cittadina di Walls of Water sorge una vecchia dimora abbandonata. Una volta era di proprietà della famiglia Jackson, prima che questa perdesse tutta la sua fortuna. Adesso la villa è stata ristrutturata, e vi si terrà un gran galà per celebrare il settantacinquesimo anniversario della fondazione del Circo Femminile della città. La presidentessa, Paxton Osgood, ha voluto che la festa si tenesse nella vecchia villa dei Jackson, ora di proprietà della sua famiglia. Willa Jackson, la cui nonna appartiene all'ultima generazione di Jackson che vissero in quella dimora, non ha nessuna voglia di partecipare al galà che appartiene ad un tempo e ad uno stile di vita che lei ha sempre rifiutato. Ma nonostante tutti i suoi fermi propositi, Willa sarà costretta a varcare di nuovo quel cancello, per scoprire cosa accadde davvero settantacinque anni prima.
L'albero dei segreti è un libro pieno di buoni spunti che naufragano miseramente nella superficialità delle situazione, dei personaggi, dell'ambientazione.
L'incipit accattivante mi aveva conquistato. E in effetti è un ottimo incipit, scorrevole, intrigante, che dice e non dice, a cui sarebbe seguito un ottimo romanzo se le premesse intraviste in queste prime righe fossero state adeguatamente sviluppate.
I personaggi principali, oltre a Willa Jackson sono Paxton Osgood, il suo gemello Colin e Sebastian, amico del cuore di Paxton. Sono tutti trentenni con conflitti adolescenziali non risolti. Ognuno di loro fatica a togliersi di dosso l'etichetta attribuitagli durante le superiori. Willa, per assecondare il suo spirito di ribellione, era diventata il misterioso burlone della scuola, autore di scherzi mitici fino a che non era stata scoperta e addirittura arrestata per aver azionato l'allarme antincendio; Colin, impacciato e poco espansivo, era stato soprannominato Stecchino per la sua rigidità; Paxton era sempre stata la principessa della scuola, bella, perfetta, organizzata e con un grande futuro davanti; Sebastian, infine, era il diverso, quello strano, dalla sessualità ambigua e dagli abita eccentrici.
Queste etichette che si sono ritrovati addosso hanno apparentemente un grande peso anche nella loro vita presente, ma senza che l'autrice ci faccia appieno comprendere perché. Le vicende passate che tanta parte sembrano avere non sono mai approfondite e sono tutt'al più citate di sfuggita.
Allo stesso modo, le vicende "magiche" che l'incipit sembra evocare rimangono sempre marginali, sullo sfondo, mentre giriamo in tondo seguendo le crisi esistenziali di questi quattro personaggi che hanno più o meno tutto dalla vita, ma sono profondamente insoddisfatti e infelici, senza che al lettore venga dato di capire appieno perché.
Anche l'altro filone narrativo presente nel romanzo (che riguarda qualcosa successo nel 1936, un misterioso viaggiatore, un albero di pesco, un fantasma e una vecchia valigia) soffre dello stesso difetto. In ogni istante è presente, è vero, ma sembra che l'autrice e i suoi personaggi non lo ritengano importante, e perciò la storia non viene approfondita più di tanto.
Insomma, un vero peccato e un'occasione sprecata, anche perché tutto sommato il romanzo è scorrevole, lo stile accattivante e a tratti anche molto piacevole. Ma sembra di trovarsi davanti ad un'opera incompiuta, a cui non si è saputo o voluto dare una direzione o un'altra.
Anche il segreto custodito dalla vecchia dimora è piuttosto scontato, ma avrebbe potuto essere sicuramente meno banale se la Allen avesse approfondito quella vena di mistero soprannaturale che attraversa tutto il romanzo senza caratterizzarlo veramente.
C'è da dire che il romanzo proprio per questo si legge velocemente, e solo per questo ottiene la sufficienza.
Mi restano, di quest'opera, il bell'incipit e un paio di passi azzeccati che voglio condividere con voi.
Il caffè, aveva scoperto, era legato a ogni genere di ricordi, diversi per ciascuno. Le domeniche mattina, i ritrovi con gli amici, un nonno affezionato scomparso da tempo, le riunioni dell'Anonima Alcolisti che ti avevano salvato la vita. Il caffè significava davvero qualcosa per le persone. Quasi tutti pensavano che la vita fosse misera senza.
In questo senso, il caffè assomigliava davvero all'amore.
La felicità è un rischio. Se non sei un po' spaventata, significa che non stai facendo la cosa giusta.
Onestamente il libro mi ha deluso, ma credo che darò un'altra possibilità all'autrice.
Voto: 6
Queste etichette che si sono ritrovati addosso hanno apparentemente un grande peso anche nella loro vita presente, ma senza che l'autrice ci faccia appieno comprendere perché. Le vicende passate che tanta parte sembrano avere non sono mai approfondite e sono tutt'al più citate di sfuggita.
Allo stesso modo, le vicende "magiche" che l'incipit sembra evocare rimangono sempre marginali, sullo sfondo, mentre giriamo in tondo seguendo le crisi esistenziali di questi quattro personaggi che hanno più o meno tutto dalla vita, ma sono profondamente insoddisfatti e infelici, senza che al lettore venga dato di capire appieno perché.
Anche l'altro filone narrativo presente nel romanzo (che riguarda qualcosa successo nel 1936, un misterioso viaggiatore, un albero di pesco, un fantasma e una vecchia valigia) soffre dello stesso difetto. In ogni istante è presente, è vero, ma sembra che l'autrice e i suoi personaggi non lo ritengano importante, e perciò la storia non viene approfondita più di tanto.
Insomma, un vero peccato e un'occasione sprecata, anche perché tutto sommato il romanzo è scorrevole, lo stile accattivante e a tratti anche molto piacevole. Ma sembra di trovarsi davanti ad un'opera incompiuta, a cui non si è saputo o voluto dare una direzione o un'altra.
Anche il segreto custodito dalla vecchia dimora è piuttosto scontato, ma avrebbe potuto essere sicuramente meno banale se la Allen avesse approfondito quella vena di mistero soprannaturale che attraversa tutto il romanzo senza caratterizzarlo veramente.
C'è da dire che il romanzo proprio per questo si legge velocemente, e solo per questo ottiene la sufficienza.
Mi restano, di quest'opera, il bell'incipit e un paio di passi azzeccati che voglio condividere con voi.
Il caffè, aveva scoperto, era legato a ogni genere di ricordi, diversi per ciascuno. Le domeniche mattina, i ritrovi con gli amici, un nonno affezionato scomparso da tempo, le riunioni dell'Anonima Alcolisti che ti avevano salvato la vita. Il caffè significava davvero qualcosa per le persone. Quasi tutti pensavano che la vita fosse misera senza.
In questo senso, il caffè assomigliava davvero all'amore.
La felicità è un rischio. Se non sei un po' spaventata, significa che non stai facendo la cosa giusta.
Onestamente il libro mi ha deluso, ma credo che darò un'altra possibilità all'autrice.
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