La scheda del libro sul sito della TEA
Dopo l'avventura vissuta nel romanzo Orgoglio e Preveggenza, Elizabeth e Mr. Darcy, i protagonisti di Orgoglio e Pregiudizio, sono coinvolti in un nuovo mistero.
Durante la stagione londinese, Kitty, sorella minore di Elizabeth, conosce Mr. Dashwood, giovanotto un po' ingenuo ma serio e rispettoso. In breve i due si fidanzano, ma presto qualcosa comincia a cambiare. Mr. Dashwood diventa sempre più evasivo con la fidanzata, e il suo comportamento diventa sempre più indegno di un gentiluomo. Sembrerebbe una storia come tante, eppure c'è qualcosa di misterioso nel cambiamento del giovane, accompagnato da un repentino ed accentuato decadimento fisico. I coniugi Darcy, loro malgrado, indagano.
Le indagini dei coniugi Darcy mi avevano già favorevolmente colpito nel primo volume della serie, e li ho apprezzati pure qui.
Chi li ha amati in Orgoglio e Pregiudizio, (e scusate, chi non li ha amati?), li amerà anche in questa nuova avventura.
Durante la prima metà del romanzo, pagina più, pagina meno, l'atmosfera è tipicamente quella di un romanzo di Jane Austen, con i suoi elementi: la stagione londinese con i suoi intrighi da salotto; la necessità, per le giovani donne nubili, di conquistare un buon partito; l'obbligo di farsi vedere nei posti e alle feste che contano; i pettegolezzi; le trame per avvicinare o dividere questa o quella coppia di giovani.
La trama è scorrevole, la storia piacevole da leggere. L'elemento soprannaturale compare nella seconda metà del romanzo. Prima accennato, solamente sospettato, poi, nel finale, si rivela in tutta la sua interezza.
Ed è incredibile (ed è sicuramente merito della bravura della scrittrice) come, nonostante il soprannaturale sia estraneo ai romanzi originali, la Bebris riesca non perdere il contatto con l'essenza delle opere che l'hanno ispirata.
Ed è incredibile (ed è sicuramente merito della bravura della scrittrice) come, nonostante il soprannaturale sia estraneo ai romanzi originali, la Bebris riesca non perdere il contatto con l'essenza delle opere che l'hanno ispirata.
Carrie Bebris non è Jane Austen, e lo sa. Per questo, a mio parere molto intelligentemente, prende la distanze dai romanzi originari, aggiungendo appunto quel tocco di soprannaturale, e soprattutto, evitando di strafare e stravolgere storie e personaggi (1). L'autrice tratta i protagonisti e l'ambientazione consegnati alla storia della letteratura da Jane Austen con garbo, rispetto e delicatezza. Insomma, la scrittrice ha tutte le caratteristiche di una vera eroina austeniana, e si vede. E si vede anche che conosce bene la produzione letteraria di riferimento.
Soltanto così si spiega la naturalezza con cui riesce ad incrociare le vicende dei coniugi Darcy con quelle di Elinor Dashwood, protagonista, con la sorella Marianne, di Ragione e Sentimento.
Ma la grande conoscenza dell'opera letteraria della Austen si comprende anche dalla costruzione dei dialoghi, brillanti, arguti e modellati sullo stile della Austen.
L'autrice mi ha anche strappato un sorriso quando, per presentare la famiglia Dashwood, con una complice strizzatina d'occhio al lettore, fa dire ad Elizabeth:
La madre di Mr. Dashwood ha due fratelli. Edward Ferrars, ecclesiastico nel Devonshire, è sposato a Elinor, sorellastra di John Dashwood. Hanno due figli, o forse tre, ma non si recano mai in città e Fanny Dashwood parla di loro molto raramente. L’altro fratello, Robert, ha ereditato la proprietà dei Ferrars, pur essendo il minore, a causa di una rottura tra Edward e la madre. A quanto pare, il dissidio famigliare ha coinvolto in qualche modo la moglie di Robert, un tempo Miss Lucy Steele, ma questa vicenda fornirebbe materiale sufficiente per un romanzo.
E il romanzo in questione ovviamente esiste, e altrettanto ovviamente è Ragione e Sentimento.
Questa serie di libri ci da la possibilità di gettare uno sguardo nel futuro dei personaggi delle opere della Austen, e, allo stesso tempo, di leggere una nuova, piacevole storia .
In conclusione, un buon romanzo, che piacerà sia agli amanti di Jane Austen che ai lettori che non ne hanno mai letto una riga.
Voto: 7 e 1/2
Note
(1) E poi ci sono autori, come Daniel Mc Caig, che decidono di prendere un classico della letteratura mondiale (mi riferisco a Via col Vento), assassinarne lo spirito, traviarne i personaggi e distruggerne il senso, fino ad arrivare a scrivere come Rossella, di fonte all'incendio di Tara, lo liquidi con un'alzata di spalle. La recensione del libro in questione, Il mondo di Rhett, la trovate qui. (Sì, sono passati sei anni e non gliel'ho ancora perdonato).
Note
(1) E poi ci sono autori, come Daniel Mc Caig, che decidono di prendere un classico della letteratura mondiale (mi riferisco a Via col Vento), assassinarne lo spirito, traviarne i personaggi e distruggerne il senso, fino ad arrivare a scrivere come Rossella, di fonte all'incendio di Tara, lo liquidi con un'alzata di spalle. La recensione del libro in questione, Il mondo di Rhett, la trovate qui. (Sì, sono passati sei anni e non gliel'ho ancora perdonato).
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