La scheda del libro sul sito della Vallardi
Questa è la biografia di Almina Wombwell, una ricchissima ereditiera, figlia illegittima di Alfred de Rothschild, che, nel 1985, sposò il Conte di Carnarvon e con il suo immenso patrimonio salvò dalla rovina il castello di Highclere,la tenuta di famiglia dei Carnarvon.
Nonostante fosse figlia illegittima, Almina riuscì a conquistarsi un posto di rilievo nella vita dell'alta società inglese, e non soltanto grazie al matrimonio; era una donna volitiva, che realizzò molti progetti, diede il suo contributo durante la Prima Guerra Mondiale, e non si accontentò mai della pigra vita di campagna che molte gentildonne dell'epoca conducevano.
Di solito non amo molto le biografie, ma questa mi ha entusiasmato per due motivi.
In primo luogo, la vita di Almina ha vagamente ispirato le vicende di una delle mie serie tv preferite, ovvero Downton Abbey. Il castello di Highclere, dimora dei conti di Carnarvon, è stato usato per le riprese della serie. E ho letto che Julian Fellowes, sceneggiatore della serie, è un amico di famiglia dei conti.
In secondo luogo, è al patrimonio di Almina che dobbiamo una delle più stupefacenti scoperte dell'archeologia. Mi riferisco al ritrovamento della tomba di Tutankhamon, scoperta nella valle dei Re dall'archeologo Howard Carter con il supporto di Lord Carnarvon, marito di Almina e egli stesso archeologo dilettante.
Perciò, come si può notare da questi brevi accenni, la vita di Almina fu tutt'altro che convenzionale, noiosa o banale, perché i suoi interessi e quelli del marito spaziavano in molti ambiti.
Almina, che disponeva di un ingente patrimonio e di un padre che l'amava teneramente e non sapeva rifiutarle nulla, era fermamente convinta che il denaro fosse un mezzo per realizzare qualcosa di più grande dei fastosi ricevimenti, delle battute di caccia o delle feste da ballo che pure amava e organizzava curando in maniera estremamente meticolosa ogni dettaglio.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Almina decise che non poteva stare con le mani in mano in attesa che la guerra finisse. Trasformò Highclere in un ospedale, ma non in un ospedale qualsiasi, piuttosto in un luogo di pace e serenità dove i soldati potevano recarsi per la convalescenza dopo essere stati dimessi (a volte frettolosamente ) dagli ospedali militari. All'epoca non esisteva nulla del genere, e l'amorevole cura e attenzione per gli esseri umani - spesso traumatizzati o mutilati - che Almina e lo staff da lei personalmente scelto dedicarono ai pazienti salvò e recuperò molte vite; e diede l'esempio perché altri grandi famiglie lo imitassero.
Da questa biografia emerge il ritratto di una donna che non riusciva a stare ferma, inquieta, ma allo stesso tempo molto sicura di sé; una persona che sapeva guardare oltre i limitati orizzonti che la sua condizione di donna e di figlia illegittima avrebbero potuto imporle. Certo, il fatto di avere risorse ingenti ha indubbiamente favorito le sue inclinazioni, ma quello che mi è piaciuto di Almina, così come è descritta nella biografia, è che non si è mai adagiata sulla sua ricchezza. Inoltre doveva essere una donna molto intelligente; le sue idee furono spesso all'avanguardia per l'epoca in cui viveva.
L'autrice di questo libro è la moglie dell'ottavo conte di Carnarvon, attuale padrona di casa di Highclere. Lady Fiona, che cura anche un blog, si dedica con molto entusiasmo alla promozione della tenuta e alla conservazione della storia della famiglia.
Ecco, se vogliamo trovare un difetto a questa biografia, è che è scritta con troppo entusiasmo. L'autrice tende a saltellare da un avvenimento all'altro per mostrarci quanto fosse straordinaria Lady Almina, e di conseguenza la narrazione risulta a tratti confusa e poco omogenea.
In ogni caso, la biografia è una lettura gradevole e interessante, specialmente per me che amo la letteratura inglese in generale, e quella sulla vita quotidiana sia delle classi più alte che dei ceti più umili in particolare.
Voto: 7+
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