giovedì 12 maggio 2016

Giochi criminali...

...AA.VV.


Scheda del libro


Quattro lunghi racconti gialli di Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, il cui filo conduttore è "il gioco".
 
Solitamente nelle raccolte di racconti si trovano storie che meritano da sole il prezzo del libro, e storie di cui avremmo fatto sinceramente a meno. In questa antologia, invece, il livello è molto alto, e ciascuno dei racconti presenti merita di essere letto.
Gli autori hanno saputo "azzeccare" (passatemi il termine) la lunghezza dei racconti; non sono così brevi da scivolare via senza lasciare traccia, né troppo lunghi da farti dire "vabbè, allora a questo punto leggevo un romanzo".
Non sono una grande appassionata di racconti gialli (il giallo mi piace, i racconti pure, ma l'accoppiata non mi entusiasma - i racconti horror, quelli sì che li adoro, ma sto divagando), perché spesso non c'è abbastanza "spazio" per costruire un'indagine approfondita, perché il mistero sia ben congegnato e la soluzione non risulti un'illuminazione tirato fuori dal cilindro dell'investigatore. In questa raccolta, invece, come accennavo prima, l'equilibrio è perfetto, ed ogni racconto ha una struttura solida e una storia intrigante.
 
Medusa, di Giancarlo di Cataldo.
 
Un'anziana professoressa indaga sulla morte del suo migliore amico, un barone sull'orlo della rovina a causa del vizio del gioco. Gli inquirenti vogliono etichettare la morte come omicidio a sfondo passionale, ma l'anziana donna dal carattere di ferro e lo sguardo che uccide (da qui il nomignolo di medusa) non è d'accordo.
 
Il personaggio della professoressa Blasi, creato appositamente per questa antologia, è una stronza (scusate la volgarità, ma è così) consapevole e soddisfatta di esserlo. La classica professoressa che sa farsi odiare profondamente dai suoi studenti, insomma. La cosa che mi è piaciuta di più, è che il personaggio è così, e l'autore non la trasforma nella classica bastarda fuori ma dal cuore d'oro, dura ma in fondo tenera. No, assolutamente. In poche pagine l'ha tratteggiata in maniera così completa e originale che mi ha davvero divertito, oltre che interessato.
L'indagine coinvolge una serie di personaggi secondari anch'essi ben tratteggiati con precisione e ironia. Un caso all'apparenza semplice, ma complicato da molti elementi: due biglietti aerei per la Spagna, un mazzo di carte truccato, una proprietà immobiliare che fa gola, l'ombra della malavita organizzata.
Divertente e ben costruito, voto: 7
 
Febbre, di Maurizio De Giovanni.
 
E' morto, ucciso nel suo appartamento, un assistito, ovvero un uomo che parlava con le anime del purgatorio e interpretava sogni e dava i numeri da giocare al lotto. L'uomo, cieco della nascita, era benvoluto da tutti: nonostante la sua povertà non voleva denaro in cambio delle sue "prestazioni". Tocca al Commissario Ricciardi scoprire chi lo voleva morto.
 
Per la prima volta, una storia con protagonista il commissario dagli occhi verdi e l'abilità di vedere le anime dei morti viene narrata in prima persona, in una sorta di dialogo alternato tra il commissario e l'assassino (che, ovviamente, parla senza rivelarci la sua identità).
Lo spirito della vittima sussurra al commissario tre numeri: 21, 9 e 19.
L'interpretazione di questi numeri fornirà a Ricciardi la chiave per scoprire l'identità dell'assassino.
In questo racconto facciamo la conoscenza di Bianca di Roccaspina, contessa in rovina a causa di un marito completamente posseduto da demone del gioco d'azzardo. Bianca tornerà in Anime di vetro con una parte ben più ampia nella storia.
Una storia gustosa, che per la prima volta ci svela i pensieri del commissario senza filtri; che parla non solo di un delitto, ma anche di sogni, speranze e illusioni. Soprattutto di illusione e speranze infrante.
Voto: 7 e 1/2
 
Patrocinio gratuito, di Diego De Silva
 
Una controindicazione tipica del mio, diciamo, lavoro, è che gli amici (ma soprattutto gli amici degli amici) si sentono autorizzati a pensare che a un avvocato non proprio di grido si possa liberamente sbolognare qualsiasi tipo di rogna che abbia una vaga attinenza con l’ambito giuridico. Un po’ come se uno andasse dal medico di base a raccontargli che non sente piú la fidanzata vicina come un tempo.
 Secondo questa fascia di utenti rigorosamente non pagante, l’avvocato non impegnatissimo sarebbe un professionista di consolidata versatilità, capace di spaziare (con disinvoltura, massima disponibilità e scarso scopo di lucro) dalla consulenza coniugale squisitamente psicologica al recupero crediti non superiori ai mille euro; [...]
Per tutte le altre questioni un po’ meno sfaccettate (che so, una bancarotta fraudolenta, un 416bis o un omicidio plurimo aggravato) si va dagli avvocati meno versatili, ovvio.
 
L'avvocato Vincenzo Malinconico è alla prese con caso anomalo di stalking telefonico. Sfruttando la sua "versatilità" riuscirà a scoprire lo stalker e aiutare la vittima.
Ho letto due romanzi di De Silva, Non avevo capito niente e Terapia di coppia per amanti (la recensione di quest'ultimo si trova qui) , e non li ho amati molto. Per carità, De Silva scrive benissimo, ma ha la tendenza a chiacchierare molto e narrare poco, secondo me.
In questo racconto lungo, secondo me, trova finalmente l'equilibrio giusto tra la sua vena ironica e dissacrante e le esigenze della trama.
De Silva è spassoso quando prende in giro l'ambiente dell'avvocatura e dei tribunali italiani; ho passato dieci anni in uno studio legale e forse per questo trovo tutto ancora più divertente.
Qui l'avvocato Malinconico si trova alle prese con una cliente, rigorosamente fuori di testa e rigorosamente non pagante, che potrebbe avere un problema serio.
Malinconico lo risolverà da par suo.
Un bel racconto divertente, forse il mio preferito di questa raccolta, i cui unici difetti sono la tenuità col tema dell'antologia e l'essere il racconto "meno giallo" tra i quattro.
Voto: 8
 
A girl like you, di Carlo Lucarelli
 
L'ispettrice Grazia Negro, incinta di due gemelli, aspetta solo che arrivino le cinque per poter iniziare il suo periodo di maternità e potersi dedicare ad una gravidanza difficile. Ma le parole di un aspirante pentito della malavita accendono i dubbi sul suicidio di un giovane boss, che a sua volta appare collegato al suicidio di un assessore e alla scomparsa di una ragazzo. Scavando nel mondo delle slot machine, un affare che fa gola alla criminalità, l'ispettrice scoprirà il nesso tra quelle morti e porterà a galla la verità.
 
Indubbiamente un racconto scritto bene, con una indagine ben costruita, dove ogni scoperta apre nuovi scenari e crea altre domande.
Eppure è il racconto che mi è piaciuto meno, quello che ho trovato meno coinvolgente. Probabilmente la causa è che non ho empatizzato molto con la protagonista, che mi è sembrata fredda e distante; l'indagine sembra più una fuga dalla sua realtà che un vero impegno.
In ogni caso, la trama è solida e apprezzabile, perciò il voto è 7.

1 commento:

  1. A me piacciono molto le raccolte di racconti gialli "a tema". La CE Sellerio ci ha abituati a deliziose raccolte tipicamente stagionali (Natale, estate...) che io divoro. Riguardo a questo libro, peccato per la tua parziale deluzione sul racconto di Lucarelli, che dei quattro è l'autore che di solito io apprezzo di più...
    Qui c'è un premio per te:
    http://evapalumbo.blogspot.it/2016/05/hello-con-un-pensiero-latente-di.html
    Ciao!

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