martedì 10 maggio 2016

La saga di Agnes Browne. Parte III: Agnes Browne, nonna...

...di Brendan O'Carrol.


La scheda del libro sul sito della casa editrice Neri Pozza.

Agnes Browne può dirsi una donna fortunata. Rimasta vedova con sette figli piccoli, è riuscita a tirarli su, ed ora sono (quasi) tutti sistemati. Ha una grande dolore dovuto alla scomparsa di Frankie, uno dei suoi figli, ma è circondata dall'affetto di un nuovo compagno, dei figli ed ora anche di un nipotino.
Ma i "marmocchi" di Agnes, anche se oramai sono adulti, devono fare ancora tanta strada, scontrarsi con le difficoltà della vita e le sue tragedie. C'è ancora strada da fare, prima che Agnes possa smettere di preoccuparsi per loro, e riposare.

In questo nuovo romanzo sulla famiglia Browne (che avrà tanti difetti, ma è sicuramente composta da persone simpatiche e irresistibili) troviamo Agnes un po' più matura, ma non troppo, altrimenti non sarebbe più la Agnes Browne che conosciamo. Basta pensare al siparietto con le infermiere mentre la nuora sta per partorire il primo nipotino, oppure al panico scatenato dalla scelta del nome per il bimbo (e vabbè, lì Agnes mi è sembrata come al solito un po' troppo fuori dal mondo, ma oramai abbiamo capito che questa la sua "cifra stilistica").
Se i caratteri che hanno reso famosa la saga ci sono tutti (ironia e comicità, ma anche delicatezza e poesia), in questo romanzo continua la maturazione dello scrittore, che riesce a raccontare Agnes e la sua famiglia senza fare ricorso (o quasi) alla comicità macchiettistica, ma senza per questo perdere, a parer mio, nulla della carica e della forza tipiche della saga.

I riflettori sono puntati, oltre che su Agnes, in particolar modo su Dermont e Trevor.
Mentre Dermont era sempre stato uno dei più brillanti tra i figli di Agnes, Trevor passava per quello più lento, meno "sveglio".
Trevor cerca l'amore, e se lo fa sgusciare tra le dita quando basterebbe allungare una mano per coglierlo; Dermont invece, le mani le allunga anche troppo, pronto a cogliere tutto ciò che gli spetta, e anche quello che non gli spetta.
Trevor troverà in ogni caso la sua strada con le sue sole forze, e riuscirà, alla fine, ad essere un punto fermo per la sua famiglia.
Dermont invece dovrà fare i conti con le conseguenze delle sue azioni e prendersene la responsabilità. Cadrà, e saprà rialzarsi, ma ovviamente non sarà mai solo. Nessun membro della famiglia Browne è mai davvero solo.
Avevo già detto, nelle precedenti recensioni, che la famiglia Browne non è perfetta; e ne abbiamo la conferma anche questa volta. Sembra che ad Agnes la sorte della sua prole cominci a sfuggire dalle mani. C'è un grosso litigio, molti silenzi, incomprensioni, ma alla fine i legami di famiglia sono più forti di qualunque cosa, ed è grazie a questo che tutto torna al suo posto.
Il finale è bello. Non divertente, anzi; triste ma bello.
 
Si sente l'esigenza, da parte dell'autore, di dare una degna conclusione alle vicende e questo, a volte, porta a soluzioni un po' forzate. Senza spoilerare troppo: suvvia, chi affiderebbe così, su due piedi (credetemi, letteralmente su due piedi) un bambino di 10 anni al padre naturale che non l'ha mai riconosciuto, che non lo conosce, che è un ex galeotto e per di più senza lavoro e senza fissa dimora?
Mi è sembrata una situazione forzata e irreale.
Ma a parte questa e altre piccole sbavature, questo romanzo racconta una storia semplice senza essere banale, una storia molto, molto bella.
 
Più che un romanzo a se stante, Agnes Browne, nonna è un nuovo capitolo della saga familiare dei Browne. Non può essere letto senza aver letto i precedenti, e se li avete letti, non potrete fare a meno di questo romanzo.
 
Voto: 7 e 1/2.

Nessun commento:

Posta un commento