La scheda del libro sul sito della Giunti
Tommaso Casabona è un commissario della Mobile nella tranquilla provincia toscana di Valdenza. Un giorno si trova ad indagare sulla morte di una donna strangolata in casa, e sistemata in una posa innaturale. Quando al primo omicidio ne segue un secondo con modalità simili, appare chiaro a tutti che c'è un serial killer in circolazione, e che ucciderà ancora. Se il commissario non riuscirà a fermarlo prima.
Ogni giorni ha il suo male è il primo romanzo di Antonio Fusco, napoletano, funzionario della Polizia di Stato, che lavora in Toscana. Questo vuol dire che ha una profonda conoscenza della materia di cui parla, e si vede. Le indagini, i metodi, la prassi vengono descritti in maniera lineare, con un linguaggio semplice e chiaro. Mi viene da pensare che sia la tranquilla padronanza della materia di chi sa di cosa sta parlando. E questo è un punto a favore del romanzo.
Altro punto a favore, è il protagonista, il commissario Casabona. E' un poliziotto vecchio stampo, duro, cinico, ma che non ha smarrito il senso del dovere e la sua umanità. Nonostante sia, per ovvie ragioni, a contatto con il peggio che la nostra società ha da offrire, è rimasto saldo sui suoi principi, lucido ed equilibrato. Anche lui molto tranquillo nei suoi modi di fare, che non vuol dire disinteressato o lento. Vuol dire semplicemente che il nostro commissario applica con tenacia, in silenzio, senza esaltarsi e senza scoraggiarsi, i suoi metodi investigativi.
Ecco, forse Casabona non è il tipo di commissario che ti colpisce al cuore dal primo rigo, ma come investigatore in un giallo/thriller ha un suo perché.
E' un personaggio che non ruba mai la scena alla trama, che ci si incastra perfettamente, e che la porta avanti con rigore e metodo. E questo mi piace.
Il romanzo si presenta con un incipit dalle tinte e dai contenuti molti forti. Si tratta di un pugno allo stomaco del lettore, che ignorerà, per buona parte del romanzo, il perché di quel colpo così inaspettato.
La trama inizialmente assume i toni del giallo per poi virare al thriller; Casabona da cacciatore si troverà ad essere preda, con un capovolgimento di ruoli che ho apprezzato.
Nel complesso il romanzo mi è piaciuto, ma ho alcune note negative da riportare.
Capisco che essendo il libro di esordio dello scrittore (e anche di Casabona), Antonio Fusco abbia voluto presentarcelo al meglio, creandogli un passato e un background che risuonasse solido e coerente. Ma questo l'ha portato, a mio avviso, ad interrompere spesso la narrazione per aggiungere dettagli sul carattere o sul passato del protagonista.
A dire il vero, questa tendenza non è limitata al solo Casabona, ma l'ho riscontrata anche con personaggi decisamente marginali. Da questo punto di vista la scrittura di Fusco mi è parsa un po' acerba.
La seconda notazione negativa, invece, riguarda la trama. Nel complesso essa è solida, interessante e ben congegnata, ma trovo che alcuni particolari siano rimasti senza spiegazione. Questo non distrugge la validità della costruzione e della soluzione del mistero, ma mi hanno lasciata insoddisfatta. Senza spoilerare nulla, dico solo che nel primo e nel secondo omicidio non è stato spiegato a sufficienza come il killer abbia raggiunto il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere, e come abbia potuto sistemarlo in un dato modo senza essere visto.
Niente di veramente grave, ma avrei gradito qualche dettaglio in più.
Se amate i gialli, e specialmente il giallo all'italiana, questo libro deve essere nella vostra biblioteca.
Voto: 7
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