La scheda del libro sul sito Mondadori
Quella notte in cui tutto cominciò e molte cose cambiarono per sempre, Meggie aveva con sé uno dei suoi libri preferiti. E siccome non riusciva ad addormentarsi, tanto valeva riprenderlo da sotto il guanciale. Si mise a sedere, si stropicciò gli occhi per scacciare quel torpore che viene quando si sta distesi al buio, e lo riaprì. Le pagine frusciarono cariche di promesse. Meggie trovava che questi primi sussurri avessero un suono diverso a seconda che conoscesse o meno la storia. [...]
La pioggia dava alla notte una sorta di pallore spettrale, e lo sconosciuto era poco più di un'ombra. Solo il volto si stagliava contro l'oscurità, con i capelli bagnati incollati alla fronte. L'uomo era ormai zuppo, ma sembrava non farci caso. Se ne stava là sotto, immobile, le braccia incrociate sul petto come se potesse scaldarsi. E scrutava la casa. "Devo avvertire Mo!" pensò Meggie. Ma era come paralizzata. Restò alla finestra a guardare fuori con il cuore in gola, come se quell'apparizione l'avesse contagiata con la sua immobilità.
Meggie ha dodici anni e vive con il padre Mo. Sua madre è misteriosamente scomparsa nove anni prima.
Mo è un rilegatore e restauratore di libri antichi, e Meggie è cresciuta circondata dalle fantastiche storie dei libri di cui sono pieni i romanzi e i racconti che suo padre le regala.
Una notte uno straniero misterioso si presenta alla loro porta, ha un colloquio con Mo, e quello che gli dice spinge l'uomo a fare i bagagli e partire in tutta fretta e partire con la figlia verso la dimora di una zia che Meggie non ha mai visto. Mo non vuole dare spiegazione, ma la ragazzina ha capito che un uomo malvagio dall'insolito nome di Capricorno è sulle loro tracce e vuole qualcosa da Mo. Perché Mo ha un potere speciale, il potere di dare vita alle creature fatte solo di carta e inchiostro di cui si legge nei libri...
Cuore d'inchiostro è una fiaba, raccontata con uno stile delicato e leggero da favola.
Mo ha fatto, involontariamente, qualcosa che ogni lettore ha sognato almeno una volta nella vita: leggendo ad alta voce ha permesso ai personaggi di una storia di uscire dal libro, e prendere vita. Purtroppo, però, ogni potere ha il proprio rovescio della medaglia: non solo Mo non riesce a controllare la sua capacità, ma ogni volta che evoca un personaggio da un libro, qualcun altro sparisce dal mondo "reale" ed entra nella storia che lui sta leggendo ad alta voce.
Ho messo la parola reale tra virgolette perché i personaggi dei racconti vivono, nei loro rispettivi mondi, una vita reale quanto la nostra; per noi sono fatti di carta e inchiostro, ma loro non sono e non si ritengono personaggi di fantasia, sono umani a tutti gli effetti, con sentimenti, pulsioni, passioni, gioie e dolori reali, ed è come se Mo non li avesse resi vivi, ma evocati da un'altra dimensione, un universo parallelo al nostro, ma altrettanto vero e solido. Questa idea del libro come porta per una dimensione parallela sottesa a tutto il romanzo mi è piaciuta moltissimo.
Altra cosa che ho apprezzato tantissimo è stata la bravura con cui la Funke ha descritto i personaggi evocati per sbaglio da Mo; essi hanno tutte le caratteristiche dei personaggi di una fiaba. A prima vista appaiono molto "letterari", nel senso che hanno le caratteristiche tipiche della loro categoria: il malvagio ha cuore nero come la tenebra, ed è malvagio perché lo disegnano così; il vagabondo mangiafuoco e illusionista che gira il mondo e si imbatte, suo malgrado, nei cattivi, gli sgherri che ubbidiscono senza fiatare... eppure allo stesso tempo l'autrice ha saputo renderli straordinariamente umani. In particolare, l'autrice ha dato a Dita di Polvere, il vagabondo artista di strada un'ambiguità molto reale, e una vena di malinconia struggente davvero azzeccata e ben riuscita.
Altra cosa che ho apprezzato tantissimo è stata la bravura con cui la Funke ha descritto i personaggi evocati per sbaglio da Mo; essi hanno tutte le caratteristiche dei personaggi di una fiaba. A prima vista appaiono molto "letterari", nel senso che hanno le caratteristiche tipiche della loro categoria: il malvagio ha cuore nero come la tenebra, ed è malvagio perché lo disegnano così; il vagabondo mangiafuoco e illusionista che gira il mondo e si imbatte, suo malgrado, nei cattivi, gli sgherri che ubbidiscono senza fiatare... eppure allo stesso tempo l'autrice ha saputo renderli straordinariamente umani. In particolare, l'autrice ha dato a Dita di Polvere, il vagabondo artista di strada un'ambiguità molto reale, e una vena di malinconia struggente davvero azzeccata e ben riuscita.
Due cose non ho digerito particolarmente di questo romanzo altrimenti molto piacevole:
1. Capricorno mette in piedi, dal nulla, e con una scarsa conoscenza del nostro modo, una banda di criminali che non ha nulla da invidiare alla criminalità organizzata moderna: rapine, estorsioni, rapimenti, assassinii, incendio dolose, intimidazioni, corruzione... forse gli manca solo il traffico di stupefacenti per rivaleggiare con organizzazioni più antiche. E tutto questo avviene senza che le autorità battano ciglio. E' bastato intimidire un paio di poliziotti di provincia per creare un villaggio di masnadieri dove le leggi non arrivano, e nemmeno le autorità. Mah. Mi è sembrata una situazione forzata, esagerata e descritta in maniera ingenua.
2. Al libro, secondo me, avrebbe giovato un taglio di una cinquantina di pagine. Il tira e molla iniziale tra Mo e Capricorno, prima che la storia si metta a correre sui binari giusti che ci porteranno ad una degna conclusione, ha un ritmo lento, e dura troppo. Stavo quasi per perdere interesse.
Cuore d'inchiostro è un libro che scorre veloce nonostante le sue 400 pagine circa; è un libro che parla di libri, anzi, che parla in particolare di un libro, Cuore d'inchiostro, appunto, da cui Mo ha evocato i personaggi. Un libro che sostanzialmente parla di se stesso non può non richiamare per certi versi La storia infinita, ma lo svolgimento è totalmente diverso, anzi, ribaltato.
L'autrice ci parla di libri in maniera molto romantica, e per un lettore appassionato è impossibile non scorgere fra le righe questa dichiarazione d'amore per la parola scritta.
Anche se il libro si chiama Cuore d'inchiostro per indicare il cuore nero di Capricorno, io continuo a pensare che il cuore d'inchiostro del titolo sia quello dei lettori, a cui sicuramente scorre un po' di inchiostro nelle vene.
Voto: 7
Cuore d'inchiostro è un libro che scorre veloce nonostante le sue 400 pagine circa; è un libro che parla di libri, anzi, che parla in particolare di un libro, Cuore d'inchiostro, appunto, da cui Mo ha evocato i personaggi. Un libro che sostanzialmente parla di se stesso non può non richiamare per certi versi La storia infinita, ma lo svolgimento è totalmente diverso, anzi, ribaltato.
L'autrice ci parla di libri in maniera molto romantica, e per un lettore appassionato è impossibile non scorgere fra le righe questa dichiarazione d'amore per la parola scritta.
Anche se il libro si chiama Cuore d'inchiostro per indicare il cuore nero di Capricorno, io continuo a pensare che il cuore d'inchiostro del titolo sia quello dei lettori, a cui sicuramente scorre un po' di inchiostro nelle vene.
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