mercoledì 15 marzo 2017

Hamburger e miracoli sulle rive di Shell Beach...

... di Fannie Flagg.

Mississipi, 1952. Daisy Fay Harper ha undici anni, e con i suoi genitori di trasferisce a Shell Beach dove quello spiantato di suo padre ha preso in gestione un bar sulla spiaggia.
Attraverso il suo diario la seguiamo nel corso degli anni e seguiamo i piccoli e grandi avvenimenti, a volte felici, a volte tragici, che capitano in una minuscola cittadina di provincia.

Daisy Fay è una ragazzina che cerca di destreggiarsi in un mondo popolato da adulti piuttosto eccentrici. Sua padre , detto in maniera piuttosto cruda, un fallito: beve, gioca d'azzardo, non disdegna qualche avventura extraconiugale e le sue imprese lavorative vanno sempre a finire nel peggiore dei modi. Eppure a modo suo è un buon padre, affettuoso e attento alla figlia, seppure innegabilmente imperfetto e sopra le righe. La madre di Daisy è una donna con la testa sulle spalle, un tempo innamorata di questo affascinante fanfarone, ora semplicemente esasperata.
Quando sua madre esce di scena, fanno un passo avanti tanti altri personaggi, che a modo loro si prenderanno cura di Daisy. E anche lei si prenderà cura di loro.
La ragazzina dovrà passare diverse prove che ci descriverà attraverso il suo sguardo disincantato, eppure ancora ingenuo e ottimista. Niente di quello che accadrà, neanche gli eventi tragici, riusciranno a mutare questo modo di affrontare il mondo.
 
Questo libro mi è piaciuto, e anche molto. L'ho letto velocemente, e ho trovato che fosse una lettura piacevole e rilassante. Ma c'è un domanda che mi frulla in testa da quando l'ho finito: lo consiglierei a qualcuno che, al contrario di me, non adora Fannie Flagg?
Ecco, devo ammettere che la risposta no.
Hamburger e miracoli è la descrizione della vita di una ragazzina ingenua e sognatrice, che rimane fedele a se stessa nonostante tutto; la trama è esile, in fin dei conti, perché la parte più importante è narrare quella miriade di personaggi secondari, che poi secondari non sono, che stanno intorno a Daisy Fay Harper: Jimmy Snow, amico del padre che si assume il compito di vice padre, per così dire;  Michael Romeo e Pickle, i suoi amici del cuore; l'odiosa Kay Bob Benson; la signora Dot e molti altri. Lo scopo del romanzo è di narrare, attraverso una trama il cui sviluppo a volte passa in secondo piano, l'intreccio di vite, i mille fili di ragnatela che questa ragazzina riesce a tessere intorno a lei, e che nella vita l'accompagneranno, la salveranno e l'aiuteranno a realizzare i suoi sogni.
E' un libro che parla del potere dell'amicizia, dell'empatia e di legami che sono duraturi anche quando non lo sembrano. Parla dell'importanza della comunità, e questa cosa mi ha commosso perché - non per fare la vecchia carampana, ma questo lo devo dire - oggigiorno il senso di appartenenza si va via via perdendo (sì, lo so, e non ci sono più le mezze stagioni, però è vero che a causa dei ritmi della vita moderna è difficile che un quartiere, o un paesino, o anche un condominio diventino veramente comunità).
Questo messaggio di fondo, insieme all'intima descrizione della bontà intrinseca dell'essere umano (qui anche il cattivo di turno ha sentimenti quali empatia e senso dell'onore) rendono la lettura di un romanzo di Fannie Flagg quanto mai consolante e piacevole.
Ma bisogna ovviamente cogliere questo messaggio, e poi apprezzarlo. Io lo adoro, ma capisco che non per tutti i lettori è così.  
 
 

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