Rieccoci anche questo mese all'appuntamento con Questa volta leggo, la rubrica creata dalle blogger dei blog La libridinosa, Le mie ossessioni librose e Lettrice sulle nuvole.
Ogni blogger partecipante si impegna a leggere un libro che soddisfi il tema del mese, che per questo mese di gennaio è leggere qualcosa di un autore che non abbiamo mai letto.
Ho deciso di cogliere l'occasione per avvicinarmi ad una autrice e ad un romanzo che mi aspettavano da troppo tempo: Margaret Atwood e il suo Il racconto dell'ancella.
La scheda del libro sul sito della casa editrice Ponte Alle Grazie
In un futuro non troppo distante, gli Stati Uniti sono diventati una teocrazia totalitaria e liberticida. Il mondo è contaminato da inquinamento nucleare, la natalità è ormai pari a zero e pochissime sono le persone ancora fertili e quindi in grado di riprodursi.
Le donne hanno perso qualsiasi tipo di diritto e libertà personale; anche gli uomini però non se la passano meglio. Infatti tutti gli esseri umani sono rigidamente inquadrati ed etichettati in base alla loro funzione e utilità sociale. Ogni attività che esuli da quelli richieste dal governo è proibito. L'ordine costituito viene manntenuto con la violenza e il terrore. Spie e delatori sono ovunque.
In questo contesto, una giovane donna diventa un'ancella (ovvero una schiava sessuale destinata alla riproduzione) racconta la sua vita, i suoi tormenti e i suoi aneliti di ribellione.
Il racconto dell'ancella è un romanzo di straordinaria forza. Per tutta la lettura non ho fatto altro che provare un crescente senso di anoscia che mi ha portato a leggerlo tutto d'un fiato.
La trama è semplice: in un mondo sconvolto da conflitti e inquinamento radiottivo, le donne sono ridotte a incubatrici in nome del supremo interesse dello Stato alla procreazione e al perpetuarsi della discendenza dell'elitè dominante. Le poche donne ancora fertile non hanno diritti nè alcun tipo di funzione che non sia finalizzata a questo: mettere al mondo figli sani.
Le donne non più fertili vengono eliminate senza tanti complimenti.
Essere epurati, anzi, rigenerati, secondo il lessico governativo, è piuttosto comune e può capitare anche per le infrazioni più lievi. Può capitare, ad esempio, di essere uccisi perchè ci si rifiuta di abbandonare la propria fede religiosa, o perchè in passato, prima che diventasse il peggiore dei crimini, si lavorava come ginecologi e si erano praticati aborti.
L'acutezza con cui l'ambientazione è costrutita è davvero degna di nota.
Altrettanto degna di nota è la voce narrante dell'ancella, che sembra costantemente sussurarci i suoi segreti all'orecchio, mentre il lettore si sente addosso l'occhio sospettoso di zelanti delatori.
Atwood non perde tempo a raccontarci per filo e per segno cosa è accaduto al mondo e come si è arrivati a questo punto; attraverso le scarne parole dell'ancella, di cui non sappiamo il nome, ma solo che viene chiamata Difred (ovvero appartente a Fred) la cappa totalitaria e oppressiva della Repubblica di Galaad ci viene svelata un pezzo alla volta.
Quello che crea tanta angoscia è la grandissima verosimiglianza di come lo stato di diritto sia stato spazzato via in poche semplici mosse. Tutto è cominciato sottraendo ai cittadini un pezzetto di libertà alla volta, per garantirne la sicurezza. E quando la gente si è resa conto di quello che stava accadendo, era ormai troppo tardi. Difficile non andare col pensiero a certe scelte governative attuali (non mi riferisco solo all'Italia; penso anche a chi costruisce muri, separa le famiglie al confine e si rifiuta di riconoscere come sacrosanto il diritto di una sanità accessibile a tutti).
Sebbene il romanzo sia incentrato intorno ad una figura femminile che lotta per non rassegnarsi alla propria condizione, sarebbe riduttivo definirlo un romanzo femminista. Questo perchè la tematica riguardante i diritti delle donne è solo una delle tante trattate nel romanzo; e ho apprezzato molto che l'autrice abbia saputo mostrare come questa tematica sia in realtà strettamente connessa con una serie di altre questioni. Quando si sperimenta la contrazione dei diritti fondamentali di una categoria, presto o tardi sarà l'intera società a risentirne e ad avviarsi verso una contrazione della libertà per tutti i soggetti.
Credo che questo sia l'aspetto più interessante dell'intero romanzo.
Non è un libro facile da metabolizzare. Ti rimane pdentro per giorni e giorni. Ti spinge a riflettere, a rimuginare, a trovare similitudine, segnali... e a guardarti le spalle come se avessi davvero la Polizia segreta alle calcagna.
Un romanzo da leggere assolutamente.
Voto: 8
Ho deciso di cogliere l'occasione per avvicinarmi ad una autrice e ad un romanzo che mi aspettavano da troppo tempo: Margaret Atwood e il suo Il racconto dell'ancella.
La scheda del libro sul sito della casa editrice Ponte Alle Grazie
In un futuro non troppo distante, gli Stati Uniti sono diventati una teocrazia totalitaria e liberticida. Il mondo è contaminato da inquinamento nucleare, la natalità è ormai pari a zero e pochissime sono le persone ancora fertili e quindi in grado di riprodursi.
Le donne hanno perso qualsiasi tipo di diritto e libertà personale; anche gli uomini però non se la passano meglio. Infatti tutti gli esseri umani sono rigidamente inquadrati ed etichettati in base alla loro funzione e utilità sociale. Ogni attività che esuli da quelli richieste dal governo è proibito. L'ordine costituito viene manntenuto con la violenza e il terrore. Spie e delatori sono ovunque.
In questo contesto, una giovane donna diventa un'ancella (ovvero una schiava sessuale destinata alla riproduzione) racconta la sua vita, i suoi tormenti e i suoi aneliti di ribellione.
Il racconto dell'ancella è un romanzo di straordinaria forza. Per tutta la lettura non ho fatto altro che provare un crescente senso di anoscia che mi ha portato a leggerlo tutto d'un fiato.
La trama è semplice: in un mondo sconvolto da conflitti e inquinamento radiottivo, le donne sono ridotte a incubatrici in nome del supremo interesse dello Stato alla procreazione e al perpetuarsi della discendenza dell'elitè dominante. Le poche donne ancora fertile non hanno diritti nè alcun tipo di funzione che non sia finalizzata a questo: mettere al mondo figli sani.
Le donne non più fertili vengono eliminate senza tanti complimenti.
Essere epurati, anzi, rigenerati, secondo il lessico governativo, è piuttosto comune e può capitare anche per le infrazioni più lievi. Può capitare, ad esempio, di essere uccisi perchè ci si rifiuta di abbandonare la propria fede religiosa, o perchè in passato, prima che diventasse il peggiore dei crimini, si lavorava come ginecologi e si erano praticati aborti.
L'acutezza con cui l'ambientazione è costrutita è davvero degna di nota.
Altrettanto degna di nota è la voce narrante dell'ancella, che sembra costantemente sussurarci i suoi segreti all'orecchio, mentre il lettore si sente addosso l'occhio sospettoso di zelanti delatori.
Atwood non perde tempo a raccontarci per filo e per segno cosa è accaduto al mondo e come si è arrivati a questo punto; attraverso le scarne parole dell'ancella, di cui non sappiamo il nome, ma solo che viene chiamata Difred (ovvero appartente a Fred) la cappa totalitaria e oppressiva della Repubblica di Galaad ci viene svelata un pezzo alla volta.
Quello che crea tanta angoscia è la grandissima verosimiglianza di come lo stato di diritto sia stato spazzato via in poche semplici mosse. Tutto è cominciato sottraendo ai cittadini un pezzetto di libertà alla volta, per garantirne la sicurezza. E quando la gente si è resa conto di quello che stava accadendo, era ormai troppo tardi. Difficile non andare col pensiero a certe scelte governative attuali (non mi riferisco solo all'Italia; penso anche a chi costruisce muri, separa le famiglie al confine e si rifiuta di riconoscere come sacrosanto il diritto di una sanità accessibile a tutti).
Sebbene il romanzo sia incentrato intorno ad una figura femminile che lotta per non rassegnarsi alla propria condizione, sarebbe riduttivo definirlo un romanzo femminista. Questo perchè la tematica riguardante i diritti delle donne è solo una delle tante trattate nel romanzo; e ho apprezzato molto che l'autrice abbia saputo mostrare come questa tematica sia in realtà strettamente connessa con una serie di altre questioni. Quando si sperimenta la contrazione dei diritti fondamentali di una categoria, presto o tardi sarà l'intera società a risentirne e ad avviarsi verso una contrazione della libertà per tutti i soggetti.
Credo che questo sia l'aspetto più interessante dell'intero romanzo.
Non è un libro facile da metabolizzare. Ti rimane pdentro per giorni e giorni. Ti spinge a riflettere, a rimuginare, a trovare similitudine, segnali... e a guardarti le spalle come se avessi davvero la Polizia segreta alle calcagna.
Un romanzo da leggere assolutamente.
Voto: 8
un libro che lascia il segno, angosciante per la sua possibile veridicità
RispondiEliminaVerissimo!
EliminaQuesto romanzo da una parte mi attira, ma dall'altra mi spaventa. Ho paura di rimanere sopraffatta dalle emozioni, soprattutto perché parla di temi così importanti e forti.
RispondiEliminaIl rischio esiste. A me faceva venire un'angoscia. Ma a parer mio ne vale la pena.
Eliminami trovo molto in sintonia con Manuela. Questo è uno di quei libri che vorrei leggere ma che mi spaventano tremendamente, credo che aia necessario essere nello stato d'animo giusto per poterlo affrontare.
RispondiEliminaSì, direi che bisogna trovare il momento giusto.
EliminaNon l’ho ancora letto ma questo entra direttamente in to ne read! Grazie per la bella recensione 😊
RispondiEliminaGrazie a te di essere passata.
EliminaSeguirò il tuo consiglio e quando mi sentirò pronta (ovvero forte e di buon umore) lo leggerò. Ciao da Lea
RispondiEliminaSoprattutto quando ti senti forte, perchè il buonumore te lo fa passare subito! :)
EliminaMesso in lista, mi sembra molto interessante
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere la tua opinione se lo leggi!
EliminaUn libro che mi ha scosso molto, è decisamente una lettura che va fatta essendo ben consapevoli di questo
RispondiEliminaAnche io ne sono rimasta scossa e non me lo aspettavo.
EliminaCi ho provato ma non mi è piaciuto. Sarò l'unica sulla terra...
RispondiEliminaNo, invece ci sta...Come tutti i libri "forti" o lo ami o lo odi.
EliminaCi credi se ti dicessi che non ho il coraggio di leggerlo? Prima o poi però dovrò decidermi a farlo!
RispondiEliminaCi credo, ci credo! Perchè anche io ho atteso tanto per leggerlo proprio per questo. Adesdso vorrei guardare la serie tv ma no ho il coraggio :)
EliminaBello e terribile al tempo stesso!
RispondiEliminaEsatto!
EliminaUn libro che vorrei leggere tantissimo ma che non trovo mai il coraggio di affrontare! Sapendo quanto è intensa la storia devo essere dell'umore giusto.
RispondiEliminaSì, non è un libro facile.
Elimina"Tutto è cominciato sottraendo ai cittadini un pezzetto di libertà alla volta, per garantirne la sicurezza. E quando la gente si è resa conto di quello che stava accadendo, era ormai troppo tardi."
RispondiEliminaSante parole!
Comunque ho questo libro in libreria da un po' di tempo e conto di leggerlo in questo 2019!
È la cosa che mi ha angosciato di più. Poi voglio leggere la tua recensione.
EliminaHo paura di leggerlo,ma si che dovrò trovare il coraggio e farlo!
RispondiEliminaSembra una storia davvero angosciante ma molto interessante quindi ci farò un pensierino!
RispondiEliminaHo provato a leggerlo qualche anno fa con scarsi risultati, ma quest'anno ci voglio ritentare.
RispondiEliminaUn libro che voglio leggere da un po'. Ho visto la serie tv (bellissima) e il libro mi è stato regalato a Natale, devo solo trovare il momento giusto per immergermici. Recensione impeccabile
RispondiElimina- Bacci -
Wow... non ho letto il libro ma, dalla tua intensa recensione, mi arriva una sensazione di angoscia e di sgomento incredibili. Mi incuriosisce e mi intimorisce al tempo stesso questo titolo.
RispondiEliminameravigliosa recensione. Il libro va in lista ma per un periodo in cui avrò il mood giusto
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