sabato 26 gennaio 2019

Rien va plus...

... di Antonio Manzini.

 La scheda del libro sul sito della casa editrice Sellerio

Un furgone portavalori che trasportava incassi particolarmente ricchi del casinò di Saint Vincent scompare nel nulla, insieme alle due guardie giurate che erano a bordo. Una delle due viene presto ritrovata narcotizzata, e le sue dichiarazioni avviano le indagini per quella che sembra una rapina come tante ad un portavalori. Eppure c'è qualcosa che a Rocco Schiavone non torna; dettagli, dubbi legati all'omicidio dell'anziano ispettore in pensione del casinò, la cui soluzione non ha convinto del tutto il vicequestore. Nonostante la contrarietà dei suoi capi, Rocco indaga.
Nel frattempo, Enzo Baiocchi, suo nemico giurato dai tempi delle vicende romane, inizia a collaborare con le autorità, promettendo di svelare inquietanti retroscena sulla sparizione di suo fratello, trafficante internazionale di stupefacenti che aveva tragicamente incrociato la strada di Rocco Schiavone molti anni prima.

Dopo la conclusione del romanzo precedente Fate il vostro gioco, che aveva lasciato il nostro vicequestore con l'amaro in bocca, Manzini ci regala un nuovo capitolo della vicende umane e professionali di Rocco Schiavone, complicatissimo personaggio, umano, ingarbugliato, con un suo senso della morale della giustizia che molto spesso non coincidono con l'ordine precostituito e con la legalità.

Questo romanzo, che inizia dove l'altro si era concluso, è una bomba ad orologeria che minaccia di scoppiare tra le mani del lettore. È la degna conclusione del giallo che coinvolge il casinò di Saint Vincent, raccontato in Fate il vostro gioco, ma è soprattutto la svolta cruciale nelle vicende di Rocco Schiavone.
Non a caso ho parlato di bomba ad orologeria, perchè l'autore riesce a tenerci con il cuore in gola per tutto il romanzo; la storia minaccia di prendere una piega piuttosto complicata per Schiavone, che si trova sull'orlo del precipizio per tutto il tempo... e noi con lui.

Questo è un romanzo che si divora, sia per la curiosità di sapere chi e cosa si sta tramando all'ombra del casinò, sia perchè si ha la sensazione che dopo questa storia, le cose non saranno più le stesse per Rocco Schiavone.

Quello che ho apprezzato di più è stata la capacità dell'autore di farmi venire il fiato corto insieme a Rocco, costretto a correre su e giù per l'Italia nel tentativo di trovare una soluzione ad uno stato di cose che sta diventando sempre più insostenibile. Il senso di ansia crescente, di angoscia, di urgenza non mi ha abbandonato mai. Lo scrittore sicuramente sa come farci immergere nel suo romanzo. Le storie narrate sono costruite in modo da catturare il lettore e tenerlo avvinto pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo e anche libro dopo libro.
Manzini riesce ancora una volta a passare al lettore, attraverso le sue parole, il peso del dolore di un uomo spezzato ma non ancora pronto ad arrendersi.
Lo spessore del personaggio è tale che il lettore non può non immedesimarsi e provare empatia per Rocco, il quale è quanto di più distante si possa immaginare dal tipico "eroe". È un uomo solo, problematico, con un carattere difficile e con parecchi scheletri nell'armadio, eppure non si può non amarlo.
In ogni romanzo Manzini riesce ad aggiungere un tocco, una pennellata, un dettaglio che rendono il suo personaggio sempre più reale.

Apprezzabile e interessante anche la trama. Questo è un romanzo che è costruito perfettamente, che alterna le indagini ufficiali con il precipitare delle vicende personali del vicequestore, passando dall'una all'altra narrazione senza che il lettore avverta strappi, riuscendo a rendere organica una trama così articolata. Non c'è tempo di tirare il fiato.
E quando sembra, a Rocco e a noi, di poter tirare un sospiro di sollievo, ecco che nel finale l'autore ha in serbo altro. Ovviamente non svelerò cosa ci riserva l'epilogo, ma sicuramente ci toccherà fare il conto alla rovescia in attesa del prossimo romanzo.
Voto: 8

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