domenica 15 ottobre 2017

Ross Poldark...

... di Winston Graham.

La scheda del libro sul sito della Sonzogno

Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un nobile locale, torna a casa dopo aver combattuto durante la Guerra d'Indipendenza Americana. L'esperienza lo ha cambiato: ama ancora la sua terra ma capisce che non è più la stessa terra che ha lasciato. Le mienere di rame sono impoverite, suo padre è morto, la casa di famiglia è in rovina e la donna che ama ha sposato un altro.
A Ross, tenace per natura, non resta che rimboccarsi le maniche e cercare di risollevare le fortune della famiglia, aiutato dalla cugina Verity e da Demelza, una ragazzina scaltra che lui ha salvato da un padre ubriacone e violento.
 
Ross Poldark è un bel drammone storico, ricco di vicende e di personaggi romantici.
Ross, il protagonista, è uno che parla poco e agisce molto, a volte senza pensare. Ma circa a pagina 50 ha già conquistato il cuore di ogni lettrice. Innanzitutto, tornato a casa logoro e disilluso da una guerra che l'Inghilterra ha peso, non chiede altro che trovare conforto nella braccia della donna che ama, ma la trova accasata senza tanti scrupoli con un altro, con suo cugino per di più. La compostezza con cui reagisce ad un dolore che egli stesso crede di non poter superare ne fanno subito un beniamino agli occhi dei lettori.
Senza essere stucchevole o pesantemente moralista, Ross è uno che sa dove sta la giustizia, e sa preferire, d'istinto, la cosa giusta a quella sbagliata. In una società dominata dall'ipocrisia, questo gli creerà più di qualche problema.
Intorno a lui si muove la società della Cornovaglia, composta di piccoli nobili e ricchi borghesi e poverissimi minatori.
In particolare, la crisi del mercato del rame fa da filo conduttore a tutta la vicenda. Da un lato, infatti, c'è la lotta di Ross per ridare lustro alle proprietà della famiglia; dall'altro c'è la dignitosa lotta dei minatori e delle loro famiglie per riuscire letteralmente a non morire di fame.
L'elemento di disturbo, per così dire, nel fluire della trama è rappresentato da Demelza. Ross la strappa al suo destino di fame, percosse e miseria, attirandosi così la disapprovazione non solo dei suoi pari ma anche dei minatori, che non vedono di buon occhio l'idea che un signorotto abbia portato fuori dal suo ambiente la ragazzina.
 
Insomma, come potete intuire da questi cenni, gli ingredienti per farne un bel romanzo ci sono tutti, e mescolati ad arte.
La trama si dipana lenta ma costante, senza eccessi ma senza punti morti, dando tempo al lettore di familiarizzare con l'ambientazione e i numerosi personaggi.
Ross Poldark è un affresco ben riuscito, un romanzo storico di ampio respiro (non per niente la saga conta 14 romanzi), una di quelle storie che diventano familiari, in cui ci si sente a casa non appena si comincia a leggere.
Difficile non trovare piacevole la lettura e non venirne rapiti. Avrei gradito qualche grande evento tragico a dare uno scossone alla trama, ma è solo una questione di gusti.
 
Libro consigliato.
Voto: 7 e 1/2
 

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