domenica 29 ottobre 2017

Il mistero del treno azzurro...

... di Agatha Christie.

Il miliardario americano Van Aldin, durante un soggiorno a Londra viene in possesso di una collana di rubini che si dice appartenuta a Caterina I di Russia, e la regala alla sua unica figlia, Ruth. Quest'ultima, stufa dei continui tradimenti del marito inglese, accarezza l'idea del divorzio, che lascerebbe il marito fedifrago al verde e in balia dei debiti, e intanto si reca in Costa Azzurra in vacanza. Sul treno che la porta dall'Inghilterra al sud della Francia viene assassinata.
Suo padre chiede aiuto al celebre investigatore Hercule Poirot.
 
Il mistero del treno azzurro, pubblicato per la prima volta nel 1928, è la quinta avventura di Hercule Poirot. Qui l'autrice mescola elementi a lei cari, e che diventeranno negli anni seguenti classici del giallo.
Innanzitutto parliamo dell'ambientazione: un treno notturno che da Londra porta i ricchi vacanzieri inglesi fino alle assolate coste del sud della Francia. È ovvio che la mente corra subito ad un altro celebre omicidio avvenuto a bordo di un treno, Assassinio sull'Orient Express, ma questo romanzo è precedente a quello citato.
Il treno è un ambiente chiuso che permette di circoscrivere senza forzature l'ambito dei sospettati e la scena del crimine, ed allo stesso tempo è un'ambientazione dinamica. Non è impossibile che qualcuno sia salito o sceso dal treno senza essere notato, ma il punto focale, in questo romanzo, è come possa averlo fatto nel preciso momento in cui la vittima è stata uccisa. Ed è su questo dettaglio che si focalizzerà l'acuta intelligenza di Poirot. Quando tutti daranno per scontata la risoluzione del caso, lui continuerà ad indagare fino a svelare la verità.
 
Altro elemento classico che possiamo trovare nel romanzo è la presenza di un gioiello famoso, inestimabile e dalla fama sinistra. La sua natura in relazione al crimine è qui ambigua: la sparizione dei rubini è movente dell'omicidio o semplicemente fumo negli occhi? Questa ambiguità e la leggenda nera che li circondano aggiungono fascino ad una vicenda che comunque non ha bisogno.
 
Ho trovato questo romanzo leggermente diverso da quelli della Christie (che ho letto quasi tutti, me ne manca ancora qualcuno, però). Qui l'investigazione è dinamica, gli ambiti in cui spaziare sono non solo molteplici, ma anche molto diversi l'uno dall'altro. Si va infatti dalla promessa di una ingente eredità al contrabbando di gioielli, fino alla presenza di una ladro internazionale senza volto. Lo stesso Poirot dovrà ricorrere ad aiuti esterni per chiarire i dettagli (ed il movente) della vicenda. Insomma, le sue celluline grigie avranno bisogno di una mano, ma riusciranno comunque a tenere la situazione sotto controllo.
 
Nonostante io preferisca le ambientazioni classiche, del tipo riunione di famiglia in vecchia villa isolata nella campagna inglese, ho amato molto questo romanzo. La trama gialla è solida ed il colpevole è onestamente insospettabile, eppure nascosto in bella vista per tutto il tempo. Interessanti anche i personaggi secondari, come la giovane Katherine Grey, la quale ha appena ereditato una fortuna da un'anziana signora di St. Mary Mead (no, tranquilli, non si tratta certo di Miss Marple!) e si rivela essere una osservatrice acuta e un'ottima spalla per Poirot.
 
Una chicca per appassionati è la presenza sul treno di un inserviente di nome Pierre Michel, lo stesso nome (e dunque è dato presumere si tratti dello stresso personaggio) dell'inserviente dell'Orient Express teatro del celebre omicidio.
 
Voto: 8
 

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