domenica 2 aprile 2017

I Bastardi di Pizzofalcone...

...di Maurizio De Giovanni.
 
 
L'ispettore Giuseppe Lojacono, nonostante abbia risolto brillantemente il caso di un serial killer, il Coccodrillo, che uccideva adolescenti nella città di Napoli, non riesce a scrollarsi di dosso l'antipatia che i suoi colleghi provano per lui a causa dell'accusa di un pentito, non provata, di essere colluso con la mafia. Al suo superiore non pare vero di potersi sbarazzare di lui trasferendolo al commissariato di Pizzofalcone. Lì, Lojacono scoprirà che si tratta di un commissariato sull'orlo della chiusura: quattro poliziotti sono stati arrestati per essersi appropriati di un carico di droga sequestrata. Per sostituirli, ogni commissariato della città ha mandato gli agenti di cui voleva liberarsi senza troppo clamore. Oltre a Lojacono, ci sono Francesco Romano,  con problemi di gestione della rabbia; Alessandra di Nardo, che ha esploso accidentalmente un colpo di pistola all'interno del suo ex ufficio; Marco Aragona incapace, rozzo e super raccomandato. A completare il quadro, Ottavia Calabrese e Giorgio Pisanelli, gli unici superstiti del vecchio commissariato, gli unici a risultare puliti, ma guardati comunque con sospetto dai colleghi. Dirige questa eterogena squadra di "emarginati" il commissario Luigi Palma. Il primo caso che si presenterà alla squadra sarà l'omicidio di una signora di mezza età appartenente alla Napoli bene. 
 
Raccontare questo romanzo non è facile, perché ci sarebbe molto, troppo, da dire. Non si può condensare in poche parole, riassumere in una striminzita sinossi, perché è pieno di troppe cose.
Innanzitutto,  è pieno di personaggi.
Al contrario di quello che potremmo definire prequel, Il metodo del Coccodrillo, in cui un tristissimo Lojacono, appena giunto dalla Sicilia, si occupa sostanzialmente da solo del serial killer che terrorizza la città, qui il nostro ispettore, detto il Cinese per i suoi occhi dal taglio orientale, è ben inserito in una squadra. Fondamentalmente i suoi colleghi sono paria come lui. Ognuno ha il suo scheletro nell'armadio. Quali siano, i loro scheletri e i loro tormenti, lo scopriremo un po' alla volta, attraverso i loro stessi occhi.
I Bastardi di Pizzofalcone è davvero un romanzo corale, perché la gestione dei punti di vista è perfetta e impeccabile in ogni passaggio; la voce dei personaggi è sempre coerente a se stessa e realistica. E anche umana, empatica e sentita.
 
La storia è piena di tormenti, come accennavo, ma soprattutto di rimpianti. Ognuno dei personaggi, anche quelli meno presenti sulla scena, ad un certo punto ha varcato una soglia, superato un limite, e quasi mai di propria spontanea volontà. E tutti i giorni deve fare i conti con questo, guardarsi alle spalle e convivere con la consapevolezza che quello che c'è dietro non tornerà mai più.
Non sono personaggi problematici, non in senso stretto, perché i Bastardi il loro problema ce l'hanno appena dietro le spalle, e ora devono conviverci.
 
E' anche pieno di Napoli, questo romanzo, come i precedenti dello stesso autore, del resto. Ma Maurizio De Giovanni la conosce troppo bene, questa città, per regalarcene una visione semplicistica o di facciata.
Il romanzo si apre, ancora una volta, in una giornata di pioggia.
 
E [Lojacono] pensava che in quello stesso momento, alla fine di marzo, a casa sua i mandorli erano fioriti e il sole già consentiva di starsene in spiaggia a riflettere guardando il mare; lí, invece, pareva ancora pieno inverno, col vento che si alternava alla pioggia e le donne che inseguivano ombrelli rotti sui marciapiedi, mentre il traffico immobile barriva di frustrazione attraverso squilli frequenti di clacson irritati.

Un punto di vista davvero inusuale per un posto che è stato definito il paese del sole.
E questa tecnica, di guardare le cose da un punto di vista che ribalta quelle che crediamo conoscenze acquisite, De Giovanni lo applica pure all'intreccio giallo, che ruota intorno all'omicidio di una donna che nessuno aveva interesse o motivo a volere morta. Eppure c'è un elemento che sembra puntare in una direzione ben precisa che invece, a ben guardare, puntava da subito in un'altra direzione. E c'è un particolare incontro, o meglio un litigio, tra due persone coinvolte, che va guardato come riflesso in uno specchio per capire dove sta la verità.
Una verità che i Bastardi scopriranno, assicurando alla giustizia il suo colpevole, e a noi lettori una squadra di poliziotti unica nel panorama italiano.
 
Voto: 8 

3 commenti:

  1. Ce l'ho anche io in programma questa lettura da qui a breve, brevissimo! Il tempo di andare in biblioteca e prenderlo in prestito ;-)
    Buon inizio di settimana mia cara e buone letture!

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    1. Grazie! Poi mi piacerebbe molto sapere se ti è piaciuto

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  2. prenotato ieri per la challenge. dopo aver letto il metodo del coccodrillo avevo tanta voglia di iniziarlo e tu con la tua recensione mi hai messo addosso ancor più la voglia!

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