martedì 17 gennaio 2017

La carriera di un libertino. 67 Clarges Street...

... di M. C. Beaton.


La scheda del libro sul sito della Astoria

In questo quarto episodio della serie di 67 Clarges Street, la casa dalla fama sinistra viene affittata per la famosa season londinese a un ufficiale dell'esercito britannico di ritorno dalla guerre conto Napoleone. L'uomo, lord Guy Carlton, desidera dimenticare gli orrori della guerra affogandoli nei piaceri che la vita può offrirgli. Durante una memorabile e licenziosa festa, lord Carlton attira la disapprovazione della servitù della casa, diretta dal maggiordomo Rainbird, e il disprezzo di una morigerata e bellissima donna, Esther, che vive poco distante, e di cui lord Carlton si innamora all'istante. Rainbird e la "tribù" di domestici, nonostante tutto, correranno in suo aiuto.
 
La storia che è alle spalle della casa situata al 67 di Calrges Street è ormai nota: sembra che porti sfortuna. Appartenente al decimo duca di Pelham, che poca se ne cura, lasciandone la gestione ad un disonesto amministratore, la casa è stata teatro di tragici eventi: il suicidio del nono duca di Pelham, la morte in circostanze non chiarite della figlia di un affittuario, la morte di un presunto assassino. Per questo la dimora viene affittata ad un prezzo molto basso, e gli stipendi della servità sono da fame. Con l'arrivo della season e di un eventuale inquilino, la casa si rianima e i domestici sperano in mance sostenziose.
Man mano che ci avviciniamo alla fine della serie, composta da sei libri, le vicende della servitù - Rainbird il maggiordomo, Mrs. Middleton la governante, Angus il cuoco, Joseph il valletto, Alice la cameriera, Jenny la domestica, Lizzie e Dave gli sguatteri - prendono sempre più spazio. Ciò è bene, perché lo schema delle vicende degli inquilini è più o meno sempre lo stesso: lui o lei cerca una moglie/marito adeguata/o (o non la cerca affatto perché non sa di volerlo... ma come disse qualcuno che scriveva durante la stessa epoca in cui sono ambientati i romanzi: È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un'ampia fortuna debba avere bisogno di una moglie.); alcuni ostacoli di natura per lo più economica e/o sociale si frappongono; i domestici prendono a cuore la questione e corrono al salvataggio; happy ending.
Nonostante questo schema ripetuto, le storie che si svolgono nella casa non stancano mai.
Ogni personaggio porta il suo contributo umano, e le vicende sono descritte dall'autrice con ironia e leggerezza che non diventa mai superficialità.
Ogni volta che si legge un libro di questa serie, non si può non restarne affascinati. M. C. Beaton riesce sempre ad aggiungere qualcosa che rende la lettura estremamente piacevole.
Qui abbiamo un soldato di ritorno dal fronte che riesce a scandalizzare tutta la città con un'unica, selvaggia, licenziosissima festa, e rischia di pagare un caro prezzo per questa sua trasgressione.
Le macchinazioni sue e di Rainbird per recuperare un po' di dignità perduta sono spassose e perfettamente riuscite; ma la parte che più ho trovato interessante è che al di là sotto della superficie "leggera" del romanzo, l'autrice riesce, come sempre, a mostrarci le miserie di una società - quella dell'epoca regency - tremendamente ipocrita, classista e superficiale.
In particolare c'è un episodio che mette a nudo, con la consueta ironia, le contraddizione della compagine sociale: quando la morigerata Esther decide di salvare una giovane innocente dalla grinfie di una donna che vorrebbe costringerla a diventare una prostituta, la riprovazione sociale cade su di lei, perché si suppone che una donna per bene ignori l'esistenza stessa delle prostitute. Ma la stessa riprovazione sociale aveva colpito anche Lord Guy perché aveva riempito la casa di Clarges Street di prostitute. Quindi, frequentare le prostitute (specie sotto gli occhi di tutti) è disdicevole; ma evitare che una donna si prostituisca è disdicevole alla stessa maniera.
Questo perché in qualche modo la società inglese riteneva che ognuno avesse un posto assegnatogli dalla volontà divina, ed era sacrilego tentare di cambiarlo.
A tal proposito merita una menzione la piccola Lizzie, la sguattera della casa, a cui una precedente inquilina ha insegnato a leggere, scrivere e far di conto. In lei c'è il germe di una coscienza sociale e di una voglia di libertà che rendono il personaggio meno marginale di quanto possa sembrare inizialmente. Lizzie è il personaggio che maggiormente evolve di stagione in stagione.

“Santo cielo,” esclamò Alice sgranando gli occhi. “La nostra Lizzie ha messo un annuncio per trovare marito. Perché, Lizzie?”
“Non voglio più fare la serva,” disse Lizzie, torcendo il grembiule con le dita rovinate dal lavoro. “Ma mancano due Stagioni soltanto,” gemette Rainbird, “e poi potremo comprare quel pub, e allora sarai indipendente.”
“Non lo sarò mai per davvero, con rispetto Mr Rainbird, signore,” disse Lizzie. “Vedete, manterremo ognuno la nostra posizione. Sarà così, lo so. Voi e Mrs Middleton sarete i capi; MacGregor starà in cucina; Joseph, Alice e Jenny faranno i camerieri; Dave si occuperà degli orinali e io farò la sguattera, come sempre.”

Lizzie è l'unica che ha capito come funzionano le cose, e che non le accetta passivamente, anzi, cerca di darsi da fare per cambiarle.

Un romanzo storico ambientato in epoca Regency, leggero, piacevole, ironico, divertente ma assolutamente non superficiale.
Voto: 7 e 1/2

4 commenti:

  1. Ciao Lisse, bella recensione, che scandaglia gli argomenti che l'autrice voleva mettere in evidenza, seppur con tocco ironico.
    Forse fra tutti, arrivati a questo punto, è quello che m'è piaciuto di più. Voglio arrivare alla fine x scoprire cosa succede alla fam di Clarges Street.
    Buona serata, Marina

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    1. Anche io sono curiosissima, specie perché l'ultimo, con il titolo La vendetta di rainbird, mi attira proprio...

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  2. ecco lo dico anche qui se mi dovesse capitare per la challenge un liobro con cover rossa direi che M.C. Beaton può fare al caso mio :)

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