lunedì 9 gennaio 2017

Le nove chiavi dell'antiquario. Parthenope Trilogy, volume I...

...di Martin Rua.



La scheda del libro sul sito della Newton& Compton

Lorenzo Aragona è un antiquario appartenente ad una antica e nobile famiglia napoletana. Esperto di esoterismo e alchimia, un giorno scopre, grazie ad una misteriosa ragazza ucraina, che tutto quello che lo circonda è una menzogna ben articolata: la sua vita, le persone che crede di conoscere... tutto finto. Qualcuno lo sta usando per arrivare ad un antico manufatto dai poteri inimmaginabili. Ma cosa ha a che fare lui con quell'antica reliquia, sulle cui tracce erano anche i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale?
 
Le nove chiavi dell'antiquario è il primo volume di una trilogia chiamata Parthenope trilogy e racconta le avventure di Lorenzo Aragona, antiquario, massone ed esperto di alchimia.
Il romanzo segue il filone dell'avventura mistico/esoterica alla Dan Brown e Glenn Cooper. La storia coinvolge i Templari,  i nazisti, la società segreta di Thule, la magia caldea, la massoneria, i servizi segreti, il Vaticano, il controllo delle menti e la nano tecnologia. Francamente, un po' troppo per un romanzo solo.
L'inizio è promettente anche se un po' spiazzante, a causa del ripetersi ciclico degli eventi nella vita di Lorenzo Aragona (capiremo poi il perché). Non aiutano neanche i continui flashback e i parziali cambi di prospettiva. Insomma, per le prime 100-150 pagine ho avuto notevoli difficoltà ad andare avanti nella lettura.
In seguito, la trama si avvia su binari abbastanza definiti e finalmente scorre piacevolmente e a tratti diventa anche interessante, ma nonostante questo il libro non mi ha soddisfatta del tutto.
 
Iniziamo dal nome della trilogia: Parthenope Trilogy.
Io ho un interesse personale per i libri ambientati a Napoli, e non nascondo che è stata la ragione per cui ho comprato questo ebook. Napoli è una città la cui immagine stereotipata sembra molto lontana dal mistero e dal sovrannaturale, invece è la casa di molte inquietanti leggende esoteriche. Cito, per amore di brevità, solo la famosa Cappella Sansevero, costruita per volere del Principe Raimondo De Sangro, alchimista, massone e secondo la leggenda, stregone che percorreva i vicoli della Napoli settecentesca a bordo di una carrozza tirata da cavalli scheletrici.
Oppure potrei citare la Chiesa del Gesù Nuovo, ex palazzo dei Principi Sanseverino, sui cui sembra incombere una maledizione che ha impedito ai proprietari succedutisi nel corso dei secoli di prosperare all'interno di quello mura. Il bugnato della chiesa è coperta di simboli esoterici, che però furono incisi al contrario, portando la sventura anziché la benedizione sul palazzo e sui suoi abitanti. Potrei andare avanti a lungo, ma mi fermo qui.
Ecco, leggende a Napoli ce ne sono quante se ne vogliono, la trilogia si chiama Parthenope, e tutto quello che otteniamo è la citazione di tre o quattro strade che, per quel che mi riguardano, potevano benissimo trovarsi da qualunque altra parte che non sarebbe cambiato nulla.
Purtroppo l'autore ha scelto, per tirare le fila del suo intreccio, un'ambientazione degnissima, per carità, ma già vista e già sentita, ovvero Roma e il Vaticano. Il finale non faceva altro che richiamarmi alla mente il finale di Angeli e Demoni di Dan Brown.
Capiamoci: non sono offesa perché mi aspettavo un libro ambientato altrove, sono perplessa perché mi sembra che l'autore abbia buttato via una ambientazione originale per usarne una già ampiamente sfruttata.

Le scene d'azione, che occupano la lunga parte finale del romanzo, lasciano un po' a desiderare. Sono approssimative e molto telefonate, raccontate e pochissimo mostrate.
Esempio:
Anna sfruttò quella momentanea distrazione di Woland, mi gettò uno sguardo nel quale scorsi gelida determinazione, quindi abbassò gli occhi su Camille, che era ancora accucciata davanti a lei e, in una frazione di secondo, le tolse la pistola, l’afferrò al volo e scomparve dietro le file di tombe.

La gelida determinazione ce la sta raccontando Lorenzo Aragona, che qui parla in prima persona. E vabbè.
Poi Anna toglie la pistola alla sua avversaria  e la afferra al volo... Voi riuscite a immaginarvi la scena? Io no. Perché se le ha tolto la pistola di mano, suppongo che ora ce l'abbia lei, e non l'abbia fatta volare in aria per poi riafferrarla al volo.

A dire il vero tutto il romanzo ha questo difetto.
L'autore continua a dirci come si sentono i personaggi, senza mostrarcelo. Cioè, se Lorenzo Aragona è arrabbiato, l'autore ci dice Lorenzo era arrabbiato, ma non ci mostra, che so, Lorenzo che scaglia qualcosa contro il muro per la rabbia. Questo crea una sorta di barriera fra il lettore e il personaggio.

Qualche spunto interessante comunque c'è.
Nel finale, ad esempio, la storia intorno alle porte della città di Roma è intrigante, ma gli è riservato pochissimo spazio. Un peccato.
La trama tutto sommato regge, non ci sono grossi buchi a parte l'eccessiva (secondo me) macchinosità del piano dei cattivoni.
Il personaggio principale, poi, non è il solito eroe per caso che si trova catapultato in una realtà che non comprende, e che magari continua a ritenere impossibile. Lorenzo Aragona è un esperto di esoterismo e almeno quando capita qualcosa di incredibile non sta lì mezz'ora a dirci quanto gli sempre impossibile che accadono certe cose. E questo l'ho apprezzato molto.

Il romanzo ha, in sintesi, della buone potenzialità non sfruttate a pieno, ma riesce comunque a fornire un buon intrattenimento. Ho letto di peggio, di molto peggio (qualcuno ha detto  Il mercante di libri maledetti?).

Consigliato agli amanti del genere.
Voto: 6 e 1/2

2 commenti:

  1. In giro ho letto diverse recensioni negative ma a me non è dispiaciuto. Intricato, poco approfondito dove avrebbe invece dovuto esserlo ma comunque scorrevole. Sto leggendo anche il secondo della serie ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io sto leggendo il secondo della serie, e sono quasi alla fine. Mi sta piacendo decisamente di più, più scorrevole e più "sensato", e poi l'ombra di Raimondo De Sangro sulla vicenda mi piace da morire.

      Elimina