mercoledì 31 agosto 2016

Agatha Raisin e il matrimonio assassino...

...di M.C. Beaton.


 

La scheda del libro sul sito della Astoria Edizioni.

E così finalmente Agatha ce l'ha fatta. Dopo l'ultimo caso risolto insieme, finalmente James Lacey, il suo bel vicino, ha deciso di chiederle di sposarlo. Agatha, crogiolandosi nella sua felicità, dimentica un piccolo, piccolissimo particolare. Il suo primo marito, Jimmy Raisin, non è morto come lei ha raccontato a James, ma è sparito chissà dove, e decide di ricomparire giusto in tempo per mandare a monte le nozze... e per farsi ammazzare. Agatha, sospettata numero uno, decide di indagare.
 
Eccoci arrivati al quinto romanzo della serie di Agatha Raisin.
Agatha è sempre uguale a se stessa, e forse è per questo che la amiamo. In fondo è rimasta la bambina spaventata e affamata dei bassifondi di Birmingham, e quando vede la possibilità di realizzare il suo sogno (sposarsi, essere felice, e allontanare la solitudine e la vecchiaia incombenti) decide di fare quello che fa di solito: prendere una scorciatoia. In parole povere, barare. Il fatto che nelle precedenti occasioni barare non si sia rivelata una buona idea non ferma la nostra eroina.
Questa volta, a mandare a monte i suoi piani, interviene Roy Silver, ex dipendente e amico (amico?) di Agatha, che per invidia e gelosia rintraccia Jimmy Raisin e lo spedisce a Carsely.
Il matrimonio ovviamente va a monte, James furioso abbandona Agatha, e Jimmy finisce ammazzato dopo che lei l'aveva minacciato di morte.
 
E' interessante notare come in ogni romanzo l'autrice ponga particolare cura nell'ampliare scenari e comprimari della storia, per evitare che la trama risulti piatta o monotona. Non ho ancora incontrato quel senso di già letto che in una serie che conta numerosi volumi (venticinque in lingua originale, di cui solo la metà tradotti in italiano, per ora) è un pericolo sempre dietro l'angolo.
Lo spunto interessante questa volta è fornito da un caso che riguarda in prima persona il passato di Agatha, personaggio a cui il lettore, a questo punto, ha finito per affezionarsi. Un passato raccontato, accennato, ma che non avevamo mai avuto modo di conoscere direttamente.
 
Una menzione speciale merita l'evoluzione del rapporto fra Agatha e James.
Nei primi volumi l'analfabeta sentimentale, per così dire, sembrava essere lei, con la sua mancanza di tatto, la sua invadenza, e la sua caccia scoperta e senza vergogna al bel vicino.
E anche se Agatha è ancora ben lontana dal prendere una laurea in questa materia, davanti ai nostri occhi i rapporti di forza mutano; Agatha comincia lentamente a comprendere le esigenze di James, mentre lui, in realtà, rimane fermo sulle sue posizioni. Certo, lei gli piace, è una donna forte e intelligente; ne è attratto, ma non abbastanza da cercare un compromesso con le sue (numerose) imperfezioni.
In una parola James Lacey è una persona rigida. Così come Agatha è veloce all'ira, ma altrettanto veloce nel perdono, lui è privo di elasticità e tenerezza. La sua reazione, di fronte alla menzogna della futura moglie, è semplicemente la fuga, l'abbandono, prima di tutto emotivo e poi fisico.
 
Quindi niente ...e vissero felici e contenti per la nostra eroina, che si butta a capofitto in questa indagine un po' per disperazione, un po' per necessità. Col suo modo di indagare brancolando nel buio per larga parte del romanzo, ben consapevole però che portare a galla gli scheletri nell'armadio delle persone coinvolte alla lunga funziona, Agatha risolverà il mistero, ma non sbroglierà la matassa della sua vita sentimentale, che si ingarbuglierà ancora di più.
 
Voto: 7
 
 

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