mercoledì 20 aprile 2016

Wintergirls...

..di Lauri Halse Anderson.


La scheda del libro è sul sito Giunti Editore.
 
Wintergirls è la storia del rapporto malato tra due ragazzine, che si trascinano l'un l'altra nel gorgo dell'anoressia e dell'autolesionismo. Quando Cassie muore, e Lia ha molte ragioni per sentirsi in colpa per quello che le è accaduto, i suoi disturbi peggiorano in maniera drastica, fino a che...
 
Inutile girarci intorno: Wintergirls non è un libro facile da leggere e da metabolizzare. Durante tutta la lettura mi sentivo lo stomaco stretto in una morsa.
Ma Wintergirls è un libro che merita di essere letto.
 
Questa non è una storia vera, ma potrebbe tranquillamente esserlo. Forse questa doppia anima del romanzo è ciò che lo rende così penetrante. Con un linguaggio apparentemente leggero e svagato, Lia racconta in prima persona la sua ossessione per il cibo e le sue manovre per non mangiare e non prendere peso.
Lia racconta la sua storia al presente, e la sua voce narrante non si rende conto di quanto sia sbagliato, pericoloso e controproducente quello che sta facendo a se stessa. Lia racconta una normalità che agli occhi del lettore è aberrazione; questo espediente straniante conferisce uno spessore al racconto che tiene inchiodati alle pagine.
La vita di Lia è una battaglia: lei contro il resto del mondo. Lia vive in trincea, crede che ognuno sia suo nemico, ed è come se ogni sentimento, sensazione (anche il senso del pericolo) siano congelate in lei. Vive un ininterrotto inverno glaciale (da qui il titolo del libro). Nessuno può entrare.
 
Perché? Vuoi sapere perché?
   Infilati in una cabina di un solarium e friggiti per due o tre giorni. Quando la pelle sarà tutta bolle e comincerà a spellarsi, rotolati nel sale grosso, poi mettiti una maglia di lana intrecciata con vetro filato e lamette. Poi mettiti sopra i tuoi vestiti normali e stringili più che puoi.
   Fuma polvere da sparo e vai a scuola e salta dentro i cerchi, mettiti seduta e supplica, e rotolati a comando. Ascolta i sussurri che di notte ti si annidano in testa, ti dicono che sei brutta e grassa e stupida e stronza e, peggio ancora, “una delusione”. Vomita e crepa di fame e tagliati e bevi perché non vuoi sentire nulla di tutto questo. Vomita e crepa di fame e tagliati e bevi perché hai bisogno di un anestetico e funziona. Per un po’. Ma poi l’anestetico diventa veleno e a quel punto è troppo tardi perché te lo sei iniettato dritto nell’anima. Ti sta distruggendo e non puoi farne a meno.
   Guardati in uno specchio e vedrai un fantasma. Senti ogni battito del tuo cuore che urla che ogni singola cosa in te non funziona.
   “Perché?” è la domanda sbagliata.
   Chiediti piuttosto: “Perché no?”.
 
Il senso del libro è tutto in questo passaggio. C'è qualcosa - disagio, dolore, senso di inadeguatezza, paura - intrappolato dentro Lia e Cassie, e loro non sanno come farlo uscire. E chi sta intorno non riesce ad ascoltarle davvero.
La cosa più agghiacciante e più vera è proprio questa. Ci sono tante persone intorno a lei: sua madre, suo padre, la sua nuova compagna che vuole bene a Lia ed è sinceramente preoccupata per lei, e la sua sorellina. Eppure nessuno dei loro sforzi riesce ad incrinare la corazza di ghiaccio di Lia.
Certo, anche loro non sono esenti da colpe; vedere questa famiglia allargata attraverso gli occhi di Lia è stato molto istruttivo. Triste, ma istruttivo.
Ad un certo punto, qualcosa incrina la corazza di ghiaccio della ragazza, e da qui comincia la sua redenzione (Grazie al cielo!! Non credo che sarei mai più riuscita a dormire bene se il libro non mi avesse lasciato un filo di speranza!!).
 
Questo libro andrebbe letto nelle scuole. Andrebbe proposto ai genitori. La bravura dell'autrice consiste tutta nel farci entrare sul serio nella testa di un'adolescente anoressica, senza sentimentalismi, senza pietismi inutili. Solo la cruda e dura realtà. 
Come ci sia riuscita, io non lo so. Ma la Anderson ha davvero aperto una finestra su un mondo difficile da comprendere.
Istruttivo. Coinvolgente. Consigliato.
Voto: 8
 
 

3 commenti:

  1. Sono contenta che nonostante la difficoltà il libro ti sia piaciuto!
    Concordo con te, andrebbe letto nelle scuole, andrebbe fatto leggere ai genitori ed anche agli insegnanti!
    Bella recensione, sei riuscita a esprimere le tue sensazioni in modo molto chiaro! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermelo fatto conoscere.

      Elimina
  2. Sempre belle le tue recensioni Lisse! Conosco l'autrice e so cosa aspettarmi, ma ora sono meno titubante.
    un saluto da Lea

    RispondiElimina