sabato 30 giugno 2018

L' amante del doge...

di Carla Maria Russo.
 La scheda del libro sul sito della casa editrice Piemme

Venezia, 1755. Caterina Dolfin, giovane nobildonna veneziana, è stata educata dal padre ad amare la cultura, le arti, la letteratura e la filosofia. Diversa dalle altre donne del suo tempo, alla morte del genitorie si ritrova in gravi ristrettezze economiche, e la madre, che non la comprende, la costringe a sposare un uomo di piccola nobiltà che non sa apprezzarne lo spirito e la cultura.
In una notte carnevalesca, Caterina si traveste ed esce di nasconsto e conosce Andrea Tron, influentissimo ambasciatore al servizio della Repubblica. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa.

Questa è la storia, leggermente romanzata, di due figure storiche realmente esistite, Caterina Dolfin e Andrea Tron. I due protagonisti si muovono sullo sfondo delle vicende politiche degli ultimi anni di splendore delle Serenissima Repubblica di Venezia. In particolare, Andrea Tron ne è un elemento di spicco, mentre Caterina, pur essendo di nobili origini, non ha grandi mezzi ed è costratta a vivere ai margini dell'alta società. La ragazza però non si piega ad accettare un destino fatto di rinunce più che materiali, morali e spirituali; contrariamente alle donne dell'epoca, ha avuto una buona istruzione, ama la letteratura e la cultura e non si rassegna a vivere in un mondo chiuso dove tutto questo le è precluso. La sua scelta per rompere le sbarre della sua prigione avrà conseguenze dirompenti, ma lei procederà per la sua strada sicura di sè. Questa cosa mi è piaciuta molto.

Di questo romanzo infatti ho apprezzato principalmente proprio la figura della protagonista femminile, Caterina Dolfin. Una donna di un certo carattere, che fa scelte non convenzionali e ne paga le conseguenze senza battere ciglio. Meno intrigante il protagonista maschile, che, in fin dei conti, ha dalla sua tutto: bello, ricco, nobile e stimato da tutti a venezia. Per la serie: ti piace vincere facile? 
Battute a parte, è sicuramente un personaggio che non ha la forza e il carisma di Caterina, secondo me, perchè non ha i suoi tormenti e non deve prendere le difficili decisioni che deve prendere lei. In ogni caso si tratta di un buon contrappunto per una personalità forte come quella di Caterina.

Quello che non mi ha soddisfatta appieno nel romanzo è stata proprio la trama.
Se questo fosse stato un saggio storico, probabilmente l'avrei trovato più interessante.  Mi spiego meglio.
Tutte le vicende narrate nel romanzo ci vengono appunto raccontate a posteriori, dopo che sono accadute e non le viviamo mai in prima persona. Dopo aver assisitito al primo incontro tra  due protagonisti, tutto quello che succede dopo lo sentiamo raccontare da questo o quel personaggio, oppure lo apprendiamo seguendo i ricordi di Caterina o di qualcun'altro. La sensazione che ne ho avuto io, e che mi ha guastato il piacere della lettura, è stata quella di essermi costantemente persa qualcosa, come se fossi arrivata a metà di un film e qualcuno me lo stesse raccontando.
Anche i continui salti temporali, riempiti appunto dal racconto degli avvenimenti passati, non aiutano la trama ad avere ritmo e organicità. Insomma, io a tratti mi sono annoiata.
Se un autore mi deve raccontare una storia io voglio viverla, non voglio sentirla di seconda mano dalla bocca di un personaggio, a maggior ragione quando gli eventi salienti di un romanzo non sono tantissimi e non particolarmente sconvolgenti.
Non sono una fanatica dello show, don't tell [1], ma secondo me qui siè decisamente esagerato in senso opposto.
Secondo me è un peccato, anche perchè, come detto, i due protagonisti, specialmente Caterina, sono più che apprezzabili; e soprattutto l' ambientazione della Venezia settecentesca è curatissima. Si vede che c' è un grande lavoro di ricerca storica alle spalle di questo romanzo. L'autrice sembra davvero sapere tutto dell'epoca e sa usarlo con naturalezza durante la narrazione. A volte però questi dettagli prendono il sopravvento sulla trama, e la situazione politico-sociale della Serenissima viene raccontata dilungandosi eccessivamente; ma la cosa non mi avrebbe disturbato più di tanto se, come detto, avessi potuto leggere una trama esposta diversamente.

Voto: 5 e 1/2 (e non di meno per l'enorme ed accurato lavoro di ricerca che c'è alle spalle del romanzo)

[1]Definizione di Show, don't tell

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