martedì 18 luglio 2017

Gli occhi del Salar...

... di Roberta Gallego.


La scheda del libro sul sito della TEA

La Procura di Ardese, in Piemonte, non lontano da Torino, si trova alle prese con un caso terribile: un intero scuolabus è sparito con l'autista e i suoi piccoli occupanti, tutti, tranne uno, appartenenti alla ricca borghesia del posto. E' un sequestro a scopo di estorsione? O c'è dell'altro? La Procura mette in campo tutte le risorse a sua disposizione per ritrovare i bimbi rapiti il più presto possibile.
 
Certe volte penso che a furia di leggere compulsivamente un genere che mi piace, finirò per non essere più impressionata o stupita da niente. Che leggerò libri che poi dimenticherò dopo poche ore, perché non hanno niente di nuovo da raccontarmi. E invece.
E invece mi capita tra le mani, per caso, un volume che oltretutto è il quarto di una serie (chiamata Procura Imperfetta), e capisco che il giallo, e il giallo italiano in particolare, ha ancora tanto da dire.
 
La particolarità e l'originalità di questo romanzo stanno nel fatto che l'indagine è raccontata dal punto di vista di un'intera Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Ardese. Alle investigazioni dunque partecipano e contribuiscono tutti, il procuratore, i sostituti, i poliziotti e i carabinieri in quota alla Procura, gli uscieri e gli impiegati, e anche qualche giornalista. Con uno stile asciutto, essenziale ma non scarno, la Gallego ci mostra la vita in una procura italiana, e ci svela con semplicità i meccanismi che sono alla base di un'indagine criminale. Questo è quel qualcosa in più che distingue questo romanzo dagli altri dello stesso genere.
 
I personaggi sono davvero tanti, e possono creare, almeno inizialmente un po'di confusione nel lettore, anche perché a seconda del punto di vista usato in quel particolare capitolo o paragrafo, un personaggio può essere chiamato per nome o per cognome. Comunque basta farci attenzione, e per ogni evenienza all'inizio del romanzo c'è un comodo elenco di tutti i membri della Procura, che torna sicuramente utile.
Dicevo dei personaggi, troppi per nominarli tutti. Sembrano formiche industriose che si muovono sullo sfondo degli uffici della Procura, ma non perdono la loro individualità né il loro spessore.
La bravura dell'autrice è stata proprio quella di riuscire a creare un romanzo corale in cui però i singoli personaggi riescono a spiccare comunque. 
 
Il caso sembra essere un tipico rapimento a scopo di estorsione: e sembra esserci anche un comodo capro espiatorio, l'autista dello scuolabus, il quale, non essendo del posto e essendo per di più meridionale, viene immediatamente crocefisso dal popolino e dalla stampa come pervertito, mostro e camorrista.
Come magari saprete, io sono sensibile al tema del pregiudizio verso i meridionali. E' stato piacevole leggere come l'autrice ha inserito e trattato il tema, senza retorica, senza proclami ma con molta naturalezza, descrivendo fatti che accadono tutti i giorni ma senza banalizzarli o sminuirli. Una piccola tragedia sullo sfondo di una grande, tremenda tragedia quale è la sparizione di un gruppo di bambini.
Mi è piaciuta molto questa frase:

[due colleghi magistrati parlano telefonicamente riguardo gli articoli giornalistici  che hanno già condannato l'autista e la sua famiglia] «E riguardo agli articoli di stampa... San Gennà, futtatenne», lo salutò con tono di profondo affetto Rotunno, citando una scritta che compariva sui muri di Napoli dagli anni Ottanta, in replica a un’iniziativa, poi abortita, di spostare la festa del santo patrono, divenuta, per tutto il popolo del Sud, un’esortazione filosofica a guardare avanti dopo ogni sgambetto della Storia.
 
La procura, comunque, crede poco all'ipotesi dall'autista nelle vesti del rapitore; ma non sembrano esserci altre piste, mancando anche una qualsiasi richiesta di riscatto.
Lo scuolabus giallo e i bambini sembrano esseri spariti nel nulla, inghiottiti dalla terra ,come si dice che capiti nel deserto di sale del Salar, in Bolivia, dove ci sono i cosiddetti "occhi", che inghiottivano le carovane. Si tratta di buchi nella superficie salata dai quali esce l'acqua sottostante, e che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili, diventando così pericolosi (1).
La trama riesce a mettere addosso al lettore la giusta dose di ansia, riesce ad intrigarlo mettendo in campo dubbi, misteri e scheletri negli armadi delle famiglie coinvolte. Come sempre in questi casi, non c'è tempo per indagare coN calma. Il tempo, nemico di ogni indagine, qui è nemico anche e soprattutto delle piccole vittime. 
La soluzione al caso giunge gradualmente e non è affatto banale, tutt'altro.
 
Questo è il classico libro che, dopo aver letto qualche pagina necessaria per ambientarsi, non si riesce a mettere giù.
Insomma, adesso non mi resta che acquistare gli altri tre volumi della serie e colmare le mie lacune.

Voto: 7 e 1/2
 
(1) Definizione tratta da Wikipedia

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