venerdì 14 luglio 2017

Lo scheletro che balla...

...di Jeffery Deaver.


Lincoln Rhyme, criminalista tetraplegico dalla mente e dalle conoscenze prodigiose, collabora con l'FBI per catturare un killer professionista soprannominato, a causa di un tatuaggio, lo Scheletro che balla. Il killer dà la caccia a tre importanti testimoni in un caso di traffico d'armi, e riesce a ucciderne uno, pilota e titolare di una piccola compagnia di trasporti aerei, piazzando una bomba sul suo velivolo. L'FBI attiva il programma di protezione testimoni per i due superstiti, rispettivamente moglie e collega della prima vittima.  A Lincoln e alla sua collaboratrice Amelia Sachs toccherà il compito di arrivare al killer prima che riesca a completare la sua missione.
 
Questo romanzo è il secondo della serie dedicata a Lincoln Rhyme, criminalista costretto su una sedia a rotelle da un incidente avvenuto sulla scena di un crimine anni prima. Se il corpo di Rhyme non è più quello di una volta, la sua mente è invece capace di straordinarie collegamenti e deduzioni; le sue conoscenze nel campo della balistica, della chimica, della fisica, degli esplosivi sono immense e sbalorditive. Bloccato nella sua stanza, egli cercherà di catturare lo Scheletro, uomo pericoloso che ha già ucciso, in passato, due suoi collaboratori. La sua collega e amica Amelia Sachs, giovane e brillante poliziotta, sarà il suo braccio e i suoi occhi là dove lui non può andare.

Fin dalle prime pagine il romanzo è pieno di riferimenti tecnici molto specifici sulle materie di competenza di Rhyme; i dettagli tecnici sono un filino complessi da seguire ma non impossibili da capire, e questo è positivo. Andando avanti però questa sovrabbondanza di dettagli tecnici tende a stancare e a risultare ripetitiva.

La trama è configurata come una lunga partita a scacchi. Le menti del criminalista e del killer sembrano essere affini e ragionare seguendo gli stessi schemi; perciò ad ogni mossa dell'uno, corrisponde la contromossa dell'altro, fino alla resa dei conti finali.
Questo schema inizialmente ha suscitato il mio interesse, ma alla lunga mi ha stancata e annoiato un po'. Considerata anche la mole del libro (siamo intorno alle 400 pagine) risultava ovvio che le trappole di Rhyme  fossero destinate a fallire fino a quando non ci fossimo avvicinati abbastanza al gran finale.
Alcune deduzioni e scoperte di Rhyme, poi, hanno più del divinatorio che dello scientifico. E anche alcune imprese dello Scheletro, specie alla luce della rivelazione che ci verrà fatta nel finale, hanno dell'incredibile, e c'è da chiedersi se il killer non avesse preso in prestito un certo mantello dell'invisibilità da un collega letterario.

Il plot twist finale, devo dire, l'ho trovato inverosimile e un po' forzato, troppo teso a sbalordire il lettore a tutti i costi.
E'un peccato, perchè libro è scritto in maniera intelligente, è dettagliato, curato, ma non mi ha convinta fino in fondo. Lo svilupparsi della trama è troppo ripetitivo; i personaggi non sempre riescono ad arrivare al cuore del lettore. Mi è piaciuto molto Lincoln Rhyme, anche se credo che l'autore abbia esagerato nell'attribuirgli qualità e competenze. Mi è parsa meno coerente Amelia Sachs, i cui comportamenti sembrano compulsivi e guidati da una qualche ossessione che sfugge al lettore. Forse, essendo questo il secondo volume di una serie, c'è qualcosa che mi sfugge. La co-protagonista esterna alla serie, Percey Clay, uno dei testimoni da proteggere, ha un comportamento così irritante, egoista ed incosciente che non ho fatto altro che sperare che il killer riuscisse ad arrivare a lei.

Devo anche ammettere che questo tipo di thriller non è il mio genere, e perciò il mio giudizio può risentire di questa circostanza.

Voto: 6 e 1/2

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