lunedì 23 gennaio 2017

La promessa sposa del mercante di tè...

... di Janet MacLeod Trotter.


La scheda del libro sul sito della Newton & Compton

India, regione dell'Assam, 1907. La piccola Sophie perde i genitori, un piantatore di tè e sua moglie, in modo misterioso. Viene cresciuta in Scozia da una zia, e non ricorda niente di quello che accadde la notte in cui i suoi genitori morirono. Sedici anni dopo, lei e l'amata cugina Tilly si trovano entrambe in partenza per l'India.
Tilly ha appena sposato un coltivatore di tè molto più grande di lei, che conosce appena, e si appresta a cominciare la sua vita in India, in una piantagione, un luogo che non conosce e a cui, lei, ragazza di città, non sa se si abituerà mai; Sophie invece, follemente innamorata di una guardia forestale, lo seguirà in India, affascinata anche dall'idea di tornare dove è nata e di vivere una vita avventurosa insieme all'uomo che ama.
Entrambe le ragazze troveranno cose diverse da quelle che si aspettavano; e il mistero della morte dei genitori di Sophie tornerà ad inquietare le loro vite.
 
Premessa: il titolo originale del romanzo è: The planter's bride, ovvero la moglie del coltivatore, un titolo che fa riferimento sia a Tilly che alla madre di Sophie, entrambe moglie di coltivatori di tè. Questo perché sarà Tilly a rimanere invischiata nel mistero che avvolge la tragica morte dei genitori di sua cugina, mentre Sophie vive le avventure che aveva sempre sognato. Tilly si ritrova nei luoghi in cui si svolsero gli eventi, e per spezzare la monotonia della vita solitaria della piantagione, inizia ad indagare. Il titolo originale, dunque, voleva giustamente focalizzare l'attenzione sulle spose dei piantatori di tè (quella del passato e quella del presente). La promessa sposa del titolo italiano, invece, non si sa su cosa voglia attirare l'attenzione perché di promesse spose di mercanti di tè, neanche l'ombra. Tilly accetta di sposare il piantatore James Robson e lo sposa nel giro di pochissimo tempo perché desidera sfuggire alla opprimente vita familiare. Quindi è la sua promessa sposa per, diciamo..., due pagine, rigo più rigo meno. 
Bastava tradurre il titolo La sposa del mercante di tè per fare un figurone. Mah.
 
Torniamo alla recensione vera e propria: La promessa sposa del mercante di tè è parte di un trilogia, The India Tea Series, ed è il libro numero 2. Il primo è La figlia del mercante di tè, che racconta le vicende, cronologicamente precedenti, di alcuni personaggi secondari - ma comunque importanti - citati in questo libro. Ovviamente ho scoperto solo in seguito si trattasse del volume secondo di una serie, perché naturalmente è meglio inserire aggettivi a caso nel titolo piuttosto che spendere due parole in copertina per far sapere al lettore che esiste un libro uno. Sia mai che poi il lettore ci capisca qualcosa e venga colto dal desiderio di leggere i libri in ordine cronologico, eh (e giuro che con questo  ho finito con la polemica).
 
Le protagoniste della storia sono Sophie e Tilly, cugine e soprattutto amiche che più diverse tra loro non potrebbero essere. Sophie è stata cresciuta da una zia anticonformista, suffragetta convinta, ed è una ragazza moderna ed indipendente; quando conosce Tam, una guardia forestale che dopo l'addestramento andrà a prendersi cura delle sterminate foreste indiane, decide che deve diventare sua moglie.
Tilly invece è timida e riservata; sogna una vita tranquilla, ma accetta d'impulso di diventare la moglie di un coltivatore di tè perché non sopporta di essere guardata quasi con pietà dai membri della sua famiglia. Non sopporta di essere la povera piccola Tilly che non combinerà mai nulla nella vita.
Quando entrambe le cugine partono per l'India, Sophie sembra quella più capace di adattarsi alla nuova vita e al nuovo continente. La ragazza ha l'entusiasmo e lo spirito avventuroso necessari, e oltretutto ha sempre sentito il richiamo nostalgico dell'India.
Eppure, la vita di Sophie sfuggirà al suo controllo e prenderà strade - anche tragiche e dolorose - che lei non si aspettava, mentre Tilly, dopo il primo iniziale smarrimento - riuscirà a prendere il mano le redini della sua vita e ad indirizzarla dove desidera. Non a caso infatti sarà Tilly a svelare il doloroso segreto sepolto nell'inconscio di Sophie.
Sia Tilly che Sophie sono due bei personaggi; hanno delle emozioni, idee e sentimenti ben delineati e agiscono coerentemente ad essi. Sophie, in apparenza forte e capace di tutto, durante le vicende del romanzo subisce una evoluzione, e scopre le sue fragilità e le accetta; allo stesso modo anche il personaggio di Tilly di evolve, ma facendo un cammino opposto: nella sua fragilità scopre di avere forza e coraggio per affrontare la vita, e accetta di prendersi le sue responsabilità. Mi è piaciuta molto questa evoluzione speculare delle due cugine.
I personaggi che animano il libro insieme alle due ragazze sono molteplici e tutti ben delineati e ben inseriti nella trama. Insomma, intorno alle protagoniste si muovono personaggi reali, non sagome di cartone dipinte sullo sfondo.
E parlando di sfondo, l'ambientazione in cui si svolgono le vicende è altrettanto via e reale.
 L'India in pieno fermento indipendentista, ma ancora saldamente sotto il dominio britannico. la società viene descritta come rigidamente classista, conformista, perbenista e impermeabile a qualunque mutamento, che comincia comunque a germogliare.
 
La trama stenta a partire, ma quando finalmente lo fa, diventa molto interessante. Peccato che il tutto sia rovinato da un finale da romanzetto rosa, frettoloso e troppo "facile". Tutte le tessere del mosaico pazientemente costruito dall'autrice vanno a posto in poche pagine per mera fortuna, o coincidenza; il mistero della morte dei genitori di Sophie viene svelato in fretta scipando tutto il senso di attesa che si era creato.
Quello che mi ha lasciato più perplessa è stato il fatto che Sophie rinuncia alla ricerca di un dettaglio importantissimo che qui non svelerò, ma che viene dimenticato in quattro e quattr'otto perché tanto oramai la ragazza ha trovato il Vero Ammore ™ e quindi chi se ne frega di tutto il resto. Fosse anche la ricerca che è lo scopo di una vita.
 
Peccato.
Voto 6 e 1/2

8 commenti:

  1. Praticamente abbiamo avuto lo stesso pensiero su questo romanzo, che, davvero, aveva tanto potenziale e, invece, a partire dal titolo, si trasforma in un romanzetto da nulla!

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    1. Io però sono masochista e ho comprato il prequel, La figlia del mercante di tè, sempre a 0.99 :)

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    2. Mi serviva un libro con la tazza in copertina ù_ù (questo l'ho usato per la parola "promessa")

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    3. a me invece questo romanzo non mi da proprio ispirazione lo salterò così, tipo corsa ad ostacoli :)

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    4. Lo capisco, se già non ti ispira saltalo :)

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  2. Mmmm... peccato davvero! Io non l'ho letto e questo punto credo proprio che non lo farò.

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    1. Diciamo che non è pessimo... però il finale delude parecchio.

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