domenica 15 aprile 2018

Quattro casi per Hercule Poirot...

... di Agatha Christie.

L'appartamento era moderno. Anche l'arredamento della camera era moderno. Le poltrone avevano una sagoma quadrata; le seggiole, angolare. Uno scrittoio moderno era disposto direttamente davanti alla finestra e vi era seduto un ometto anziano. La sua testa era praticamente l'unica cosa in quella stanza che non fosse quadrata. Ma a forma d'uovo.

Signore e signori, ecco a voi Hercule Poirot. Niente, credo, potrebbe descriverlo meglio di così. L'investigatore belga nato dalla penna di Agatha Christie è preciso, rigoroso e logico in tutto quello che fa. La sua intelligenza e il suo metodo non hanno rivali, ma, allo stesso tempo, le sue manie vengono dipinte con leggera ironia dalla sua creatrice.
In questa antologia troviamo Poirot di fronte a quattro casi che hanno il respiro di romanzi brevi, e a cui non manca nulla per essere quei perfetti rompicapo a cui la Christie ci ha abituato. Potremmo definire questi racconti come esemplari riguardo la figura di Poirot e il metodo di costruzione dell'enigma giallo di Agatha Christie.
E a tale proposito, devo confessare una cosa. Ho sempre snobbato, in passato, i racconti gialli, perché ho sempre pensato che non avessero un'ampiezza sufficiente per costituire una sfida, per costruire un enigma valido con cui il lettore possa misurarsi. Di recente ho scoperto che mi sbagliavo, e perciò sto lentamente recuperando le raccolte della Signora del Crimine per eccellenza.
Questa antologia è la prova di quanto fosse errato il mio ragionamento.
 
Delitto nei Mews
 
Poirot, a passeggio con l'ispettore Japp durante una notte di festa e fuochi artificiali nota come sarebbe facilissimo sparare a qualcuno in una nottata come quella, con gli scoppi a coprire il rumore degli spari.
La mattina dopo, Japp chiede il suo aiuto: una giovane donna è stata trovata morta con un colpo di pistola alla tempia. Suicidio o omicidio?

"Un mio vecchio amico", spiegò Japp. "Non è matto come sembra, badate bene."
 
Il mio racconto preferito in questa raccolta. Il lettore resta sino all'ultima pagina con il dubbio: l'apparenza inganna oppure no?
Troviamo un Poirot in gran forma. Se dovessi spiegare a qualcuno che non lo conosce questo personaggio, lo farei citando stralci di questo racconto. Un giallo classico, il mio genere preferito, in cui l'autrice riesce a condensare egregiamente tutti i dettagli necessari perché la soluzione sia evidente, eppure sorprendente.

Il furto incredibile

In questo racconto troviamo un'atmosfera da spy story. Qualcuno ruba i piani segretissimi per un nuovo bombardiere dalla residenza di campagna di  Lord Charles Mayfield, ingegnere e uomo politico. I fatti sembrano dire che nessuno può aver commesso quel furto... e allora? Allora l'unica soluzione è rivolgersi a Poirot.
Naturalmente Poirot non sbaglia, ma - e qui sta la particolarità di questo racconto - non potrà ottenere il riconoscimento del suo trionfo e delle sue capacità.

Lo specchio del morto

Più che un racconto, un romanzo breve. La struttura è quella classica: casa di campagna, invito a Poirot, morte del padrone di casa. Un suicidio, all'apparenza, ma non per Poirot, che è convinto si tratti di un delitto, nonostante il parere contrario della polizia.

"Va bene! Visto che ci siete voi, qui in scena, probabilmente sarà un delitto!"

Indagini, interrogatori, osservazioni sul campo permetteranno all'investigatore di svelare l'identità del colpevole. L'andamento del racconto è avvolto tutto intorno agli interrogatori; ogni dettaglio è prezioso, e quando Poirot farà un elenco di quello che non torna, il lettore non potrà fare a meno di pensare, insieme ad uno stupito maggiore Riddle, capo della polizia di contea, "non vorrete dirmi che questa tiritera ha un senso?". Inutile precisare che il senso c'è, eccome.

Triangolo a Rodi

Ambientazione mediterranea per un racconto breve, circa una trentina di pagine, ventidue delle quali usate sapientemente e con intelligenza per presentare il teatro e i personaggi del dramma che andrà in scena, e che si risolverà nel giro di sette-otto pagine. Eppure, la Christie riesce a creare uno stato di tensione e di tragedia imminente che ci fa stare col fiato sospeso in attesa dell'evento che tutti ci aspettiamo ma che, ovviamente, recherà con sé una sorpresa. Poirot userà la logica e il suo infallibile spirito di osservazione, mentre la Christie barerà appena un pochino per permettersi di lasciarci, ancora una volta, a bocca aperta.

In conclusione, si tratta di una raccolta veramente preziosa per gli amanti di Hercule Poirot e della Christie in generale. La varietà delle ambientazioni, l'originalità delle soluzioni, la precisa caratterizzazione dei personaggi rendono questa antologia un'ottima lettura per tutti gli appassionati del giallo. Ogni racconto, per quanto breve, riesce a contenere un'intera indagine con tutti gli elementi essenziali; nessun salto logico, nessuna sintesi forzata, nessun buco malamente riassunto nel finale. Ogni racconto è completo e perfettamente godibile per il lettore/investigatore.
I racconti sono per struttura e svolgimento logico semplicemente perfetti. I personaggi appaiono sempre coerenti anche se nei racconti più brevi sono pennellati rapidamente, ma sempre con efficacia; nel racconto più lungo (Lo specchio del morto) sono introdotti uno ad uno e descritti minuziosamente. Poirot, che non avrebbe bisogno di introduzioni di sorta, viene descritto come sempre grazie ai suoi tic, alle sue manie, alla sua incomprensibile attenzione per dettagli di scarso valore (all'apparenza). Tutto ciò ne fa un personaggio eccentrico nei metodi, ma non certo nella sostanza.
Di tanto in tanto la Christie si concede qualche frecciatina ironica al suo personaggio, al quale, stando a quello che si dice, non era particolarmente affezionata, ma lo fa con un'ironia velata e senza acredine.

Voto: 8

1 commento:

  1. La Christie è la Christie! Non avevo mai sentito dire che non amasse particolarmente Poirot però adesso che ci rifletto hai ragione non manca mai qualche frecciatina nei suoi confronti almeno nei romanzi che ho letto fino ad ora.

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