giovedì 15 febbraio 2018

Stardust...

... di Neil Gaiman.


C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame. E fin qui, per quel che riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose.

Tristran Thorn è un giovane garzone che abita nel villaggio di Wall. Per ottenere il cuore e la mano della bella Victoria, le promette di andare a recuperare la stella cadente che hanno visto solcare il cielo durante una serata d'autunno. Per fare ciò, dovrà attraversare il muro che divide Wall dai magici territori di Faerie.
Tristran conosce poco o niente di quella terra incantata; e non sa nemmeno che non è l'unico a cercare quella stella.
 
Stardust è un bel romanzo a metà strada tra un fantasy ed una favola classica, o, per meglio dire, è un fantasy scritto come una fiaba.
Colpisce subito, dopo pochi righi, che, con uno stile leggero, scorrevole e fiabesco, l'autore ci chiarisca l'ambientazione ottocentesca del romanzo.
 
Gli eventi che seguono accaddero molti anni fa, quando sul trono d'Inghilterra regnava la regina Vittoria, non ancora divenuta la nerovestita vedova di Windsor; quando era ancora giovane, con le gote di mela e la primavera nel passo, e Lord Melbourne la rimproverava spesso e bonariamente per la sua volubilità. E sebbene fosse molto innamorata, non si era ancora sposata. Charles Dickens stava pubblicando a puntate il suo romanzo Oliver Twist; Henry Draper aveva appena scattato la prima fotografia della luna, fissandone il pallido volto sulla fredda carta; e Samuel Morse aveva da poco annunciato il modo di trasmettere messaggi attraverso fili metallici. Se qualcuno avesse parlato loro di magia o di fate, avrebbero sorriso sdegnosi tutti quanti, a eccezione, forse, di Dickens, che all'epoca era un giovane sbarbatello e avrebbe reagito assumendo un'espressione assorta.
 
La cosa mi ha colpito molto perché conferisce alla storia un sapore particolare, di leggenda e di mito, di realtà che si mescola alla fantasia, e per tutto il romanzo mi sono sentita come se la magia fosse a portata di mano in ogni momento, anche dopo aver chiuso il libro. 
L'atmosfera che l'autore ha saputo creare e mantenere per tutto il romanzo è la parte migliore di quest'opera. Il resto è funzionale alla creazione di questo mondo strano e incantato, con regole incomprensibili per noi, ma ben chiare per gli abitanti di Faerie.
L'elemento dominante di questa storia è la magia, che è comune a Faerie, ma resta qualcosa di pericoloso ed oscuro per gli esseri umani. Non a caso gli abitanti di Wall, che hanno la ventura di abitare una terra di confine, hanno costruito un muro e nessuno può varcarlo se non in occasione del grande mercato che si tiene ogni nove anni.
Sarà dunque proprio il muro tanto familiare il primo ostacolo che il protagonista dovrà superare. 
 
I personaggi sono modellati sugli archetipi dei personaggi delle fiabe popolari.
Tristran è, come detto, il protagonista e l'eroe della storia, che si allontana da casa per guadagnare la sua ricompensa. È un giovanotto romantico ed idealista.  Intraprende il suo viaggio dopo una promessa fatta d'impulso, che però non ha nessuna intenzione di infrangere; parte sprovvisto di qualunque conoscenza necessaria a sopravvivere a Faerie, ma imparerà strada facendo, insieme al lettore. Non perderà però la sua ingenuità e la sua integrità, anche quando sarà messo di fronte a scelte difficili.
Sulla sua strada troverà altri personaggi tipici delle favole: l'antagonista, l'aiutante, il premio.
 
Anche lo schema della trama è esattamente quello delle fiabe, così come codificato dall'antropologo russo Vladimir Propp: 
 
1. Equilibrio iniziale (esordio);
2. Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione);
3. Peripezie dell'eroe;
4. Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione); [1]
 
Ho letto alcuni commenti negativi a questo romanzo basati sul fatto che i personaggi non evolvono, sono piatti e bidimensionali, che la trama sia eccessivamente lineare, eccetera. Trovo queste critiche alquanto ingiustificate; il libro può non piacere, ovviamente, ma è importante rendersi conto di cosa si sta leggendo. Nello specifico, si tratta di una fiaba, e i personaggi si comportano esattamente come quelli delle fiabe e la trama ha l'andamento tipico di quel genere letterario. Lamentarsene non ha senso: è come se leggessi un romance e mi lamentassi per la mancanza di suspense.
Metto in evidenza il punto perché credo che una recensione per essere completa e utile ad altri lettori debba far comprendere di che tipo di libro si sta parlando, in modo che il lettore possa trarre da sé alcune conclusioni. Se amo i fantasy ma odio lo stile un po' naïve delle fiabe, è ovvio che questo libro non è per me. Se si sta cercando un fantasy eroico, questo non è il libro giusto. Basta dirlo, insomma
.
Al di là di questi appunti, ho trovato questo romanzo straordinariamente ben fatto. È ironico, è romantico, magico, affascinante e strizza l'occhio al bambino che è in noi. Riesce a parlare di amore, di lealtà, di diversità e di sacrificio senza perdere quel senso di magico e meraviglioso che pervade tutta la storia.
Questo romanzo è  del 1999, ma la particolarità delle opere letterarie di valore è di riuscire a parlare ai lettori anche a distanza di anni. Insomma, i buoni libri non invecchiano, ed è questo il caso di Stardust.  
 
Voto: 8
 
Fonte: Wikipedia, Lo schema di Propp

6 commenti:

  1. Annalisa, sono contenta di leggere questa tua recensione positiva! Io con Gaiman ho qualche problemino... non sempre riesce a convincermi al 100% >.<
    Questo libro ce l'ho sugli scaffali che aspetta da una vita... spero tanto che possa godermelo, senza troppe pretese e prendendolo per quel che è, come hai fatto tu!

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    1. A me invece piace molto Gaiman. Riesce sempre a sorprendermi in qualche modo.

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  2. Ciao Annalisa. Volevo leggere questo libro per challenge di Veronica e Denise. L'ho acquistato, ma alla fine non lo leggerò. Ho optato per il mago di Oz che con molta lentezza sto leggendo con Isotta, la mia bambina. PErò il film l'ho adorato e spero di riuscire a leggerlo prima o poi.

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  3. <3 Ho amato Stardust (è proprio come dici tu: una fiaba!) e Neil Gaiman finora non mi ha mai delusa.

    Hai visto il film?? Splendido!

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