martedì 9 gennaio 2018

La porta di Tolomeo. Trilogia di Bartimeus #3

... di Jonathan Stroud

 La scheda del libro sul sito della Salani .

Sono passati tre anni dalle vicende narrate ne L'occhio del Golem.
Nathaniel, adesso conosciuto come John Mandrake, è Ministro dell'Informazione, ed uno dei favoriti del Primo Ministro inglese Deveraux.
L'Inghilterra è bloccata in una disastrosa guerra con le colonie americane, guerra che miete vittime tra i comuni (ovvero le persone senza poteri magici) mandati a morire allegramente dell'élite dei maghi, coloro che detengono il potere. Mentre le proteste aumentano di numero ed intensità ed il potere dei maghi vacilla, Nathaniel e il jinn Bartimeus, provato dalla lunga permanenza sul nostro piano astrale, si troveranno coinvolti in un incredibile e pericolosissimo complotto, che rischia di distruggere l'impero inglese e minacciare gravemente la stessa sopravvivenza d del suo carattere che non non ci saremmo aspettati.

Questo è il terzo volume della trilogia dedicata al jinn Bartimeus (trovate le recensioni dei primi due volumi qui e qui) ed al giovane mago che lo ha convocato qui sulla Terra.

In questo volume Nathaniel ha solo 17 anni, ma è un elemento di spicco del governo inglese. Il compito del ministero da lui diretto è principalmente quello di distorcere le notizie che giungono dall'America e creare una propaganda che dipinga la guerra come semplice e vittoriosa, cosicché sempre più comuni siano invogliati ad arruolarsi. Allo stesso tempo, le notizie false e manipolate che giungono dall'America servono a tenere buoni i lavoratori rimasti in patria.
Nonostante gli sforzi di Nathaniel, le notizie vere filtrano, e il malcontento e le proteste stanno per sfociare in una vera e propria ribellione.
Questo è il contesto in cui si  muove Nathaniel, dilaniato tra la sua ambizione, che richiede una fedeltà ottusa al primo ministro, e l'insofferenza per l'immobilismo del governo, incapace di essere una vera guida in tempo di crisi.
Se nel primo volume della trilogia Nathaniel era un bambino solo che lottava per trovare il suo posto nel mondo paranoico dei maghi, e nel secondo volume aveva trovato quel posto e ci teneva a mantenerlo a qualunque costo, in questo terzo volume l'evoluzione della personalità del ragazzo è completa. I sensi ottenebrati dall'ambizione e dalla ricerca del potere si risvegliano; alla sua mente cominciano ad affacciarsi domande sensate ma scomode, ed è come se il ragazzo tornasse punto di partenza ma più forte e più saggio, dopo aver compiuto un lungo e doloroso cammino.
L'abilità con cui l'autore riesce a fare tutto questo narrandoci una storia di ampio respiro e ricca di personaggi diversi e tutti ben tratteggiati non finirà mai di stupirmi.

Come sempre l'ambientazione è descritta in maniera impeccabile, anche grazie all'introduzione del punto di vista di Kitty Jones, giovane ribelle incontrata brevemente ne L'amuleto di Samarcanda, e che aveva avuto una parte maggiore ne L'occhio del Golem. Qui Kitty diventa la terza protagonista insieme a Nathaniel e Bartimeus, offrendo un punto di vista diverso e molto interessante. La curiosità e l'intraprendenza di Kitty, infatti, ci faranno scoprire qualcosa di più sui demoni e sull'Altro Luogo, nonché sul rapporto fra evocati ed evocatori.

Bartimeus rimane la star del romanzo, anche se qui lo vediamo stanco, sfinito dalla lunga permanenza sulla Terra, e scopriamo un lato umano che non ci saremmo aspettati.

La trama è anch'essa sorprendente. Riesce infatti a unire le storie raccontante nei primi due libri, ad amalgamare alcuni dettagli rimasti in sospeso e a tirare le fila e concludere le vicende dei protagonisti con originalità, pathos e profondità.
Una menzione speciale merita il finale, dilatato nel numero di pagine ma non certo prolisso, che tinge di tinte horror questo splendido fantasy per ragazzi. La parte migliore del romanzo, secondo me. Triste ma bello nella sua semplicità.

Il volume conclusivo della trilogia dunque non delude le aspettative, ma anzi riesce ad ampliare il respiro delle storie già narrate nei precedenti volumi. Riesce ad infondere novità ed originalità ad una ambientazione già ampiamente descritta e sfruttata in precedenza, arricchendola di elementi diversi. E riesce a concludere l'arco narrativo senza sbavature e senza lasciare nulla in sospeso.

Voto: 8

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