sabato 16 dicembre 2017

Il detective che ama i libri...

... di John Dunning

La scheda del libro sul sito della Rusconi

Cliff Janeway è un detective della polizia di Denver con un conto in sospeso con Jackie Newton, piccolo delinquente locale. Lo scontro tra i due diventa violento, e Janeway si dimette e si dedica al suo sogno: aprire una libreria di libri rari e di valore. Ma il mondo dei libri non è tranquillo come Janeway sperava, e presto l'omicidio di Bobby Westfall, cacciatore di libri squattrinato, scuote l'ambiente e costringe Janeway a mettersi sulle tracce di un assassino che non smette di uccidere per raggiungere i suoi scopi.
 
Libro singolare questo, che mi è capitato tra le mani per caso.
 
Il protagonista, Cliff Janeway, è un duro non  dal cuore tenero, ma dall'animo colto. Affascinato dai libri, nel tempo libero coltiva la sua passione per quelli più pregiati. Non libri antichi, ma libri moderni nelle loro prime edizioni. Libri che raggiungono, sul mercato, cifre di tutto rispetto, intorno alle migliaia di dollari. Qualcuno potrebbe uccidere per questo?
La risposta a questa domanda diventa drammaticamente evidente quando Bobby Westfall viene trovato morto in un vicolo. Si mormora che stesse per fare il colpo della sua carriera, e le cose si complicano quando in scena entrano una donna bella e misteriosa, anche lei cacciatrice di libri, ed un malavitoso locale violento e senza scrupoli.
Le atmosfere del noir americano sono centrate in pieno, gli elementi tipici sono tutti presenti, mentre l'argomento libri rappresenta il tratto di rottura con i cliché e l'elemento di novità rispetto ad altri romanzi dello stesso genere.
Belle le citazioni tratte dai libri, quasi tutti classici moderni; interessante ambientare un torbido giro di minacce e omicidi nel mondo dei cercatori di libri; eppure non mi sento di apprezzare questo romanzo fino in fondo.
 
In primo luogo, c'è una lunga, lunghissima parte del romanzo (che io ho percepito quasi come una sorta di premessa alla vicenda) in cui l'omicidio di Bobby Westfall passa in secondo piano e ci viene narrato lo scontro, ormai alle battute finali, tra Janeway e Jackie Newton. Questa storia secondaria non viene portata avanti parallelamente alle indagini per l'omicidio, anzi, ruba spesso la scena a quello che dovrebbe essere il cardine della trama (ovvero, la ricerca dell'assassino).
Questa cosa ha appesantito il romanzo, che già conta oltre 400 pagine, senza apportare benefici significativi.
 
Secondo rilievo da fare, i due mondi - quello noir dei sordidi omicidi e quello colto ed elitario dei cacciatori di libri - non sono fusi bene. Per tutto il romanzo ho avuto la sensazione che Janeway fosse totalmente fuori posto, e non escludo che questa fosse magari l'intenzione dell'autore, che voleva fare del suo detective un outsider in entrambi i mondi. Eppure non sono riuscita a togliermi di dosso la sensazione che la fusione non fosse stata completata con successo.
I lunghi e frequenti excursus sul mercato dei libri, su prezzi, reperibilità, librerie non sono stati di aiuto. Anzi, probabilmente hanno contribuito a creare la sensazione di fastidio, di spezzettamento della trama che ha poi generato le impressioni che descrivo sopra.
 
Insomma, un libro con buoni spunti ma non perfettamente riuscito.
Voto: 6 e 1/2

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