giovedì 10 marzo 2016

La casa per bambini speciali di Miss Peregrine...

...di Ransom Riggs.

La casa per bambini speciali è il libro d'esordio di Ransom Riggs. Un urban fantasy per un pubblico giovane ma che ha conquistato (e conquisterà) anche chi è... ehm ... diversamente giovane.
Suvvia! Non fatemelo ripetere! Come dice Nick Hornby, evitare i libri per ragazzi solo perché non si è più ragazzi è come sostenere che i gialli andrebbero letti da poliziotti e criminali.
Quindi, archiviata l'obiezione "sì, ma perché leggi libri per ragazzi?", possiamo procedere.

Incipit:
Mi ero appena rassegnato a un’esistenza noiosa, quando iniziarono a succedere cose straordinarie. La prima fu davvero traumatica. E come tutto ciò che ti cambia per sempre, spaccò la mia vita in due metà: il Prima e il Dopo. Anche questo, al pari di molti altri eventi incredibili che sarebbero accaduti in seguito, aveva a che fare con mio nonno, Abraham Portman. Fin da bambino, il nonno era per me la persona più affascinante al mondo. Era cresciuto in un orfanotrofio, aveva combattuto in guerra, aveva attraversato gli oceani in piroscafo e i deserti a cavallo, si era esibito in un circo, sapeva tutto sulle armi da fuoco, l’autodifesa e la sopravvivenza in condizioni estreme. Parlava almeno tre lingue oltre l’inglese. Tutto ciò appariva insondabilmente esotico a un ragazzino mai uscito dalla Florida, e ogni volta che lo vedevo lo scongiuravo di raccontarmi una storia. Lui mi accontentava sempre, dandomi l’illusione che quelle storie fossero segreti riservati esclusivamente a me.
 
Un orfano polacco scappa dalla guerra, e ripara in un orfanotrofio molto speciale su un'isoletta del Galles. Settanta anni dopo, suo nipote deve scoprire da cosa scappava, esattamente, suo nonno. Perché gli unici mostri che lo inseguivano non erano solo quelli con la divisa e la croce uncinata sul braccio.
 
Jacob, di 15 anni, è il nipote di quell'orfano, adora suo nonno e le storie sul suo passato avventuroso e piene di elementi fantastici e soprannaturali. Crescendo le archivia come storie inventate dal nonno per dimenticare l'orrore della fuga dai nazisti e degli anni bui della guerra.
Quando l'uomo muore in circostanze alquanto insolite, Jacob crede di aver visto uno dei mostri che popolavano le storie del nonno, ma non ne è realmente sicuro. Non sa se ha visto davvero quello che crede, o il senso di colpa e il dolore gli offuscano la mente.
 
La storia è narrata in prima persona da Jacob, che è una voce narrante calda, appassionata e convincente. Se proprio devo trovargli un difetto, è che a volte, durante la lettura, ho dovuto ricordare a me stessa che si trattava di un ragazzino di 15 anni che parlava, perché la sua voce e le sue riflessioni appaiono fin troppo mature.
Ma sempre meglio un pizzico di profondità in più che lo stile e il calore di una lista della spesa trovato in altri libri per ragazzi (qualcuno ha menzionato forse Sono il numero quattro ? Si? Bene, perché altrimenti l'avrei fatto io).
Jacob, che, in un accesso di risentimento tipicamente adolescenziale, aveva bollato il nonno come un bugiardo che lo prendeva in giro con storie assurde, si trova in bilico fra la follia e la voglia di credere a suo nonno, fra la depressione e la volontà di capire. Questo precario equilibrio ne fa un personaggio molto reale. L'autore tenta di rendere, naturalmente romanzandolo e rendendolo utile alla trama, la profondità del conflitto che c'è in ogni adolescente. Molti scrittori per ragazzi credono che gli adolescenti o i bambini non abbiamo profondità di sentimento, lati oscuri  o conflitti interiori, e così li dipingono con la profondità di un panino alla mortadella. Senza formaggio.
Jacob si erge sopra di almeno una spanna a molti personaggi della narrativa young adult.
Quando parte per il Galles per visitare i luoghi dove il nonno era cresciuto, trova l'orfanotrofio distrutto ormai da settanta anni: una bomba, nel 1940, lo aveva centrato in pieno distruggendolo completamente e uccidendo tutti i suoi occupanti, tranne uno, un ragazzo che era riuscito a scappare. Ma allora, come si spiega la corrispondenza recente che il nonno riceva da Miss Peregrine? E le fotografie perfettamente conservate dei suoi compagni?
Jacob non si arrende, e arriva a scoprire il magico segreto che avvolge la casa di Miss Peregrine.
Ma scoprire il segreto del nonno e della casa non sarà abbastanza, perché con le sue ricerche Jacob ha, involontariamente, messo in pericolo chi quello stesso segreto doveva proteggere. E suo malgrado il ragazzo si troverà costretto a lottare per sopravvivere.
 

Primo libro di una trilogia, La casa speciale innesta in un contesto storico noto una mitologia fantastica abbastanza originale. Ransom Riggs scrive un libro sospeso fra realtà e fantasia, corredato di splendide fotografie d'epoca (la maggior parte delle quali autentiche, solo qualcuna ritoccata per esigenze letterarie) che si rivelano anche un filino inquietanti, ma che aggiungono al libro che quel fattore X che distingue un libro passabile da un libro bello. L'intreccio è vivace, il ritmo abbastanza buono.
Se in parte sembra di sentire, in lontananza, l'eco delle scuole "magiche" di potteriana memoria, lo sviluppo della trama è diverso, originale ed intrigante. I personaggi hanno uno spessore, cambiano ed evolvono non per "decreto autoriale" ma perché affrontano i conflitti irrisolti che si portano dentro.
 
Consigliato agli amanti del fantasy e della saga di Harry Potter.
Voto: 7

1 commento:

  1. Yeppaaaa! Anche questo l'ho letto. Le foto sono molto inquietanti e il libro mi è piaciuto, ma ho trovato pesanti le prime venti pagine. Meno male che ho tenuto duro e mi sono potuta gustare il resto. Ho il secondo qui in biblioteca, ma il tempo è più che tiranno.
    Ciao da Lea

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