sabato 24 agosto 2019

Fiori sopra l'inferno...

... di Ilaria Tuti.

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.» (sinossi dal sito della casa editrice Longanesi)

Siamo a Travenì, un piccolo paese di montagna in Friuli. Qui vive e lavora Teresa Battaglia, commissario sessantenne, donna forte, intelligente e preparata, che, però, nasconde una insospettata fragilità. La sua debolezza, alla lunga, diventa un punto di forza, perchè la rende quanto mai empatica e perspicace sulla natura umana.
Il commissario Battaglia, che ha studiato come profiler, si trova ad indagare su una serie di omicidi molto cruenti, che appaiono quasi inconcepibili in un posto come Travenì, paese tranquillo a ridosso delle Dolomiti e circondato da boschi.
Proprio a causa di questo stridente contrasto, l'ambientazione diventa protagonista del romanzo al pari dei personaggi in carne ed ossa. L'abilità con cui Ilaria Tuti riesce a fondere narrazione e descrizione dei luoghi crea un'atmosfera inquietante, di pericolo incombente, che cala il lettore immediatamente all'interno della storia. Decisamente questo è uno degli aspetti migliori del romanzo.

La trama, comunque, non è da meno. Ho adorato il fatto che la storia narrata affondi le sue radici in qualcosa che è accaduto nel passato, ma che i legami tra passato e prewsente non siano immediatamente intuibili.
La narrazione degli eventi del passato è incredibilmente inquietante, e anche se il lettore non comprende subito dove andremo a parare, riesce a gettare un'ombra nera sul presente, e ad alimentare quel senso di ansia costante che deve essere l'ingrediente principale di ogni thriller che si rispetti.
Da questo punto di vista, Ilaria Tuti centra in pieno l'obiettivo.
Questa è, inoltre, la parte che ho preferito nel romanzo, perchè personalmente adoro i segreti sepolti nel passato che devono essere svelati attraverso indagini criminali; il segreto in questione, poi, è particolarmente interessante e ben narrato.

Altra menzione spetta ovviamente alla protagonista, il già citato commissario Battaglia. Il personaggio è particolarmente ben riuscito perchè, sebbene si inserisca nel filone dei poliziotti tutti di un pezzo con una nascosta debolezza, riesce a risultare originale. La sua fragilità non è infatti ostacolo, ma piuttosto un percorso attraverso cui il commissario, sebbene spaventato dalla propria situazione, riesce a tirar fuori l'empatia necessaria per far luce sul caso. 

Fiori sopra l'inferno è il thriller che andrebbe consigliato a tutti gli amanti del genere, e non solo. Se pensiamo che si tratta di un libro di esordio non possiamo non congratularci con Ilaria Tuti per la maturità con cui la trama è stata sviluppata, dosando sapientemente i cambi di scena, di punti di vista, di ambientazione. Lo stile è pulito, diretto ed efficace.

Voto: 8

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