giovedì 25 aprile 2019

Jane e la disgrazia di Lady Scargrave. Le indagini di Jane Austen #1...

... di Stephanie Barron.

Siamo nel 1802. Jane Austen ha appena rifiutato una proposta di matrimonio che tutti definiscono vantaggiosa. Per sfuggire alle recriminazioni della famiglia ed al biasimo sociale, si rifugia nella residenza di campagna di una cara amica, Isobel, che ha recentemente sposato Lord Scargrave. Ma subito dopo un ballo in onore dei novelli sposi, lord Scargrave ha un malore e muore. Sembrerebbe una morte naturale, ma ad Isobel cominciano ad arrivare biglietti anonimi in cui si insinua che ci sia qualcosa di scandaloso fra lei e il giovane erede del defunto conte, la cui morte non sarebbe accidentale...

Quando si è lettori e si ama appassionatamente un libro, un autore o una saga, non se ne ha mai abbastanza. La voglia di rivivere le emozioni che un romanzo ci ha regalato ci spinge a tuffarci in improbabili sequel, prequel, rivisitazioni (e ve lo dice una che ha letto tutti i possibili seguiti di Via col vento, compreso quello che narra gli stessi eventi dal punto di vista di Rhett, e poi si è ritirata in un angolino a piangere per l'orrore e lo sdegno).
Dunque, da grande estimatrice di Jane Austen e dei suoi romanzi, con non poco timore mi sono accostata a questo primo volume di una serie che eleva al rango di protagonista la donna dietro capolavori come Orgoglio e Pregiudizio e Ragione e Sentimento.

L'autrice ricorre ad un espediente letterario, fingendosi la curatrice della pubblicazione di alcune lettere e diari di Jane Austen, ritrovati per caso in una vecchia casa; fin da subito, dunque, Stephanie Barron mette in chiaro che mescolerà realtà e fantasia.
Barron sceglie, tanto per iniziare, un periodo della vita della scrittrice di cui si sa poco. È la fine dell'anno 1802, Jane aveva prima accettato e poi rifiutato la proposta di matrimoniodi un certo Harris Bigg – Wither, ed aveva bisogno di fuggire dal biasimo sociale che le era piombato addosso per la decisione presa. A ventisette anni, infatti, Jane si avviava a diventare una zitella, destino poco desiderabile per una donna di quell'epoca.
Fin qui i fatti, su cui si innesta la fantasia dell'autrice. Jane si reca presso la nobile dimora della cara amica Isobel, appena maritata ad un conte molto più grande di lei, e qui verrà coinvolta in una serie di omicidi, ricatti e misteri.

La prima cosa che colpisce in positivo di questo romanzo, è la grande conoscenza che l'autrice ha di Jane Austen, della sua vita e delle sue opere.
Questo le ha permesso di ricreare una perfetta atmosfera austeniana, e di far sentire a casa un'appassionata come me. È di sicuro questo il più grande merito del romanzo, ovvero quello di aver ricreato l'ambiente e il contesto dei romanzi austeniani senza alcun bisogno di prendere a prestito personaggi o situazioni dei romanzi originari.
Insomma, Barron riesce a creare qualcosa di originale restando nel solco della tradizione letteraria austeniana.

Lo stile è vivace e ricco di dialoghi; il contesto storico sociale è, come detto, molto accurato, e ben spiegato da sporadiche note a piè di pagina che hanno avuto il grande merito di gettare luce su alcuni aspetti meno noti della società e delle leggi dell'epoca.
La trama è ben costruita, e nonostante il ristretto numero di possibili sospetti, l'individuazione del colpevole non è affatto facile. 
I personaggi non solo sono ben delineati, ma possiedono tutti sufficente spessore e abbastanza contrasti interiori e tormenti da risultare interessanti. Sia dietro la frivola cugina di Isobel, ad esempio, sia dietro quello che sembra essere il cattivo di turno c'è molto da scoprire: nessun personaggio è bidemensionale, infatti.
Jane svolge le indagini in prima persona, esponendosi spesso, e quello che ho apprezzato è stato che la Barron non ha mai forzato le regole e le convenzioni sociali per permettere a Jane di muoversi più liberamente; la protagonista ha dovuto indagare facendo i conti con i limiti che la società, il ceto e il sesso le imponevano.

La storia, come è lecito aspettarsi da una romanzo che richiami le atmosfere delle opere di Jane Austen, si svolge principalmente tra le pareti domestiche: prima Scargrave Manor, in campagna, e poi la residenza londinese della famiglia Sacargrave. Il romanzo non risulta però affatto statico o lento. L'evoluzione dell'indagine è dosata con cura, per adattarsi al ritmo del romanzo.
Nel finale il ritmo accelera, come è giusto che sia.

Sono rimasta molto sorpresa da questo romanzo, e lo consiglio a tutti quelli che di Jane Austen hanno amato non solo l'enigmatico Mr. Darcy, ma anche tutto il resto: dialoghi, vivacità, ironia, contesto e critica sociale.

Voto: 7 e 1/2

1 commento:

  1. Ho sentito parlare di questi romanzi, ma non ne ho mai letto uno per timore di rimanerne delusa... dalle tue parole però sembrerebbero meritare ;-)

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