mercoledì 15 febbraio 2012

Lasciami entrare + Blood Story...

....ovvero due al prezzo di uno: il libro più il film!!

Partiamo dal romanzo. Lasciami entrare è un horror scritto nel 2004 da John A. Lindqvist, autore di nazionalità svedese.
Cosa succede se un umano adolescente si innamora di un vampiro dal corpo di un'adolescente? Grazie a questo romanzo, la risposta oramai non è più soltanto leggiti Twilight!
E grazie al cielo, direi!

La trama:
Oskar è un ragazzino svedese di 13 anni, che abita con la madre in un sobborgo di Stoccolma. Chiuso ed introverso, ma anche intelligente e sensibile, a scuola è vittima di feroci atti di bullismo. Una sera conosce Eli, una ragazzina magra e pallida che si è trasferita nell'appartamento accanto al suo. Nonostante l'inziale, reciproca diffidenza, i due finiscono per fare amicizia. Questo rapporto porterà Oskar a scoprire un incredibile segreto che riguarda Eli e Hakan, l'uomo con cui vive, e che lei afferma essere suo padre.

Incipit:

Blackeberg.
Fa pensare a quei dolci rotondi di pasta di cocco, magari fa venire in mente la droga. Una vita decente.Si pensa alla metropolitana, ai sobborghi. Poi probabilmente non viene in mente altro.

In quest'ultima frase è racchiusa quasi tutta l'ambientazione del romanzo. Il niente. Il nulla. Il vuoto che circonda i protagonisti.
Nel perennemente ghiacciato sobborgo in cui si muovono Eli e Oskar, nessuno degli adulti presta attenzione a loro. Intorno a loro c'è il vuoto, e nel romanzo tutto ciò è maledettamente normale.

Gli adulti sono dei falliti, alcolizzati, perdenti distratti dalla loro svogliata lotta alla sopravvivenza.
La madre di Oskar praticamente parla con il figlio solo per chiedergli se è tutto ok, e accetta sempre con superficialità la bugia che è tutto a posto, anche di fronte all'evidenza.
Il padre di Oskar è un'alcolizzato che non può fare a meno di ubriacarsi anche nell'unico week-end che passa col figlio.
Anche chi sembra interessarsi ad Oskar, come il suo professore di ginnastica, che riesce a tenere a freno i bulli che lo tormentano, in realtà si ferma all'apparenza delle cose, non prende iniziative e lascia Oskar chiuso nel suo mutismo.
Hakan, che si prende cura di Eli "per amore", in realtà nutre per lei pulsioni malsane; prima di venir reclutato da lei era un pedofilo.

I ragazzi invece sono confusi e crudeli. Lo stesso Oskar, intelligente e tormentato, ha come eroi i serial killer di cui ritaglia le gesta raccontate negli articoli di giornale. E' un ladruncolo, e sogna di riuscire ad accoltellare i suoi tormentatori. Si innamora di Eli, o forse sarebbe più corretto affermare che ne resta affascinato, e il suo lato mostruoso lo turba, ma in fondo non lo spaventa più di tanto.


questa foto descrive bene l'ambientazione del romanzo

E poi, in questa inquietante e opprimente "normalità" arriva l'elemento soprannaturale: il vampiro.
Sì, si tratta di un vampiro adolescente. Sì, c'è un umano anch'egli adolescente e complessato. E sì, si innamorano.
Ma - prima che lo chiediate - no, i vampiri non luccicano al sole e no, non si nutrono di sangue animale per essere politically correct.
Non esiste il buonismo stucchevole di molti urban fantasy di recente produzione; l'amore è qualcosa di molesto, di disturbante, ma anche ineluttabile.
Come esempio, leggete il passo qui sotto. Eli parla con Hakan, l'uomo che le procura il sangue delle vittime che lui stesso uccide, perchè Eli è troppo debole per farlo da sola. Hakan ha appena compiuto l'ennesimo omicidio.

- Hakan, hai...? -
- Ti amo.-
- Sì.-
- E tu mi ami? Almeno un po'?-
- Lo faresti un'altra volta, se ti dico che ti amo?-
- No.-
-Ti dovrei amare comunque. E' questo che vuoi dire.-
- Tu mi ami solo perchè io ti aiuto a restare in vita.-
- Sì. Non è questo l'amore?-

Nessuno sbrodolamento mieloso. Sola la cruda e cinica realtà dei sentimenti di Eli, che ha dodici anni da troppo tempo.
Eli è un mostro in un mondo popolato di mostri.

La ragazza si spostò e gli si mise accanto. Il vapore del suo alito si sparse sul volto di Oskar e le luci della città si spensero all'ombra di Oskar. Le pupille erano due buchi rotondi nel suo volto.
E' triste. Tanto, tanto triste.
- No. Non ricevo mai regali. Non ne ho mai ricevuti.-
Oskar annuì appena. Il mondo intorno a lui non esisteva più. C'erano soltanto quei due buchi neri a distanza di un respiro. Il vapore delle loro bocche si mischiava, saliva in alto e si scioglieva.
-Vuoi farmi un regalo? -
-Sì.-
La voce della ragazza era un bisbiglio. Soltanto un'espirazione che si formava sulla sua  bocca. Il suo volto era vicino. Oskar fissava affascinato la sua pelle vellutata.
Per questo non notò il cambiamento degli occhi, le pupille si erano rimpicciolite, l'espressione era cambiata. E non vide il labbro superiore alzarsi scoprendo i due piccoli canini bianchi. Vedeva soltanto la sua guancia, e quando i canini della ragazza si avvicinarono alla sua gola, Oskar alzò una mano e le accarezzò la guancia.

Ora, a parer mio questo sì che si può chiamare un incontro fra un umano e un vampiro - niente a che vedere con certe partite di baseball sotto il temporale! Lei lo incanta, lui è accecato e la accarezza anche quando lei sta per morderlo: io l'ho tovato sublime.

Lasciami entrare resta però un horror atipico. Il ritmo è molto lento. La linea narrativa del terrore si alterna alla narrazione della quotidianità grigia e triste di Oskar. L'autore si è dato un gran da fare per creare intorno ai suoi personaggi una opprimente cappa di angoscia - che è la caratteristica più spiccata del romanzo e quella che funziona meglio.
Ciò nonostante, alcune scene horror - descritte con stile "trasparente",  frasi brevi e in termini vividi, crudi, realistici -  sono memorabili.
Ad esempio, Hakan viene scoperto mentre cerca di uccidere una vittima, e si versa dell'acido addosso per non farsi identificare - e vi assicuro che la scena è tremenda! -  per non condurre la polizia da Eli.
In seguito Eli gli succhia il sangue, e lui si uccide gettandosi dalla finestra. Ma qualcosa va storto, e Hakan si trasforma in uno zombie sfigurato che mangia carne umana e beve sangue, e che ha un unico chiodo fisso, trovare Eli e farla sua. In tutti i sensi.
Le scene che lo riguardano sono raccapriccianti. Hakan resta fortuitamente chiuso in una cantina buia con un ragazzo, che si accorge con orrore che quella cosa che ha davanti non può morire...

Staffan [un poliziotto, N.d.Lisse] afferrò il manganello e lo usò per spingere la porta.

E vide.
Se non fosse stato per un braccio staccato a metà, la massa dietro la quale Tommy era inginocchiato poteva difficilmente essere riconosciuta come il corpo di un essere umano. Una parte del torace, lo stomaco, il volto erano soltanto un mucchio di carne, intestini, ossa frantumate.
Tommy teneva fra le mani quella che sembrava una pietra quadrata che, a un certo punto della canzone, abbassava per colpire i resti maciullati che non offrivano più alcuna resistenza, cosicché la pietra passava attraverso il corpo e finiva per colpire il pavimento con un rumore sordo, e poi Tommy la rialzava e un altro elefante saliva sul filo della ragnatela.
Staffan non era del tutto sicuro che fosse Tommy. La figura che alzava e abbassava la pietra era talmente coperta di sangue e brandelli di carne che era difficile... Staffan provò un acuto senso di malessere. Deglutì diverse volte per respingere i conati di vomito, abbassò gli occhi per non vedere[...]
La testa gli girava, e senza curarsi delle impronte digitali mise una mano sullo stipite della porta per non cadere all'indietro. Il ritornello della canzone continuava:Altrettanto belli i capitoli in cui viene descritta la trasformazione di una vittima sopravvissuta all'attacco di Eli - la sua sete di sangue la spinge a bere il proprio prima di capire cosa sia diventata.

Duecentosettantasei elefanti
Si dondolavano, sopra il filo di una ragnatela...
Staffan si disse che doveva essere in pessime condizioni, perché aveva delle allucinazioni. Gli sembrava che... no... era sicuro che i resti umani sul pavimento si muovessero fra un colpo e l'altro.
Come se stessero cercando di alzarsi.

Il suo tormento, il suo orrore, la sua paura sono sentimenti molto banali, se vogliamo, ma incredibilmente realistici. E fanno paura proprio per questo.

Unico neo, il finale. Non che sia brutto, ma sembra un po' tirato via, affrettato. La soluzione cala dall'alto (letteralmente! E chi ha letto il libro o visto il film sa di cosa parlo), e sebbene abbia apprezzato la svolta narrativa, trovo che sia stata troppo improvvisa.

Voto: 7,5
Pro: Angoscia e paura
       Stile pulito, frasi brevi, descrizioni vivide
       Ambientazione e atmosfere ben riuscite

Contro: ritmo lento
            finale affrettato

E veniamo al film.
Il film accentua le caratteristiche di horror atipico già presnti nel romanzo.
E' ambientato in un New Mexico che sembra la penisola scandinava, e onestamente non capisco il perchè di questo stravolgimento di luoghi da un lato, accompagnato dall'altro dal tentativo di riprodurre le medesime atmosfere e la medesima ambientazione.
Ad ogni modo, le immagini ben rendono il senso di desolazione alla base della storia; anche i personaggi sono riusciti (per esempio l'assenza della madre di Oskar - qui chiamato Owen - dalla sua vita viene resa nel film non inquadrandola mai in primo piano, ma sempre di sfuggita, da lontano. Nel film la madre di Oskar/Owen praticamente non si vede! Bella trovata!)
Purtroppo, tutto quello che di disturbante e morboso c'era nel libro viene accuratamente cancellato - Hakan, per esempio, da pedofilo diviene un amico che Eli - qui chiamata Abby - aveva conosciuto quando era un adolescente anche lui. I toni sono smorzati, i rapporti edulcorati. Un vero peccato, secondo me, aver tagliato via anche alcuni dettagli horror presenti nel libro (come la trasformazione di Hakan in uno zombie).
Nonostante ciò il film a parer mio funziona, riuscendo anche a rendere il finale meno improvvisato di quanto mi era sembrato nel romanzo.

Voto: 7
Pro: Profondo e delicato
       storia interessante
       personaggi ben resi
      
Contro: forse un po' troppo delicato
            scarseggiano gli elementi horror

8 commenti:

  1. interessante conoscere le opinioni sul romanzo, che non ho letto, in paragone al film che ho visto e mi è piaciuto, come hai avuto modo di leggere :)

    RispondiElimina
  2. Ciao!
    Ti ho assegnato un premio sul mio blog: http://nuvolarosa-creazioni.blogspot.it/2012/03/premio-blog-affidabile.html =)

    RispondiElimina
  3. Ciao! Che carino il tuo blog! Ti va di seguirci a vicenda? Io ti seguo già! A presto, Lucy www.tpinkcarpet.com

    RispondiElimina
  4. complimenti per le recensioni fiume! bel blog, un saluto!



    http://storielacrimevoli.blogspot.it/

    RispondiElimina
  5. Non ho mai letto il libro, quindi non posso esprimermi in merito. Ho visto solo il remake del film (2010) e ne sono rimasta estasiata: in quella stagione è stato il miglior film, emozionante all'inverosimile. Ho provato, su consiglio di un amico, a vedere il primo vero "Let me in", ma dopo un po' ho lasciato stare perché mi stavo annoiando. Mi fa rabbia, però, che Let me in" sia stato portato nelle sale italiane con "Blood story", titolo che fa molto filmetti americani. "Lasciami entrare" sarebbe stato perfetto, anche per rispetto ai vampiri!

    RispondiElimina