martedì 11 novembre 2008

Signor Malaussene...

...di Daniel Pennac.

Questo è un libro strano.
E' strano come fin dalle prime righe, ti catturi in caos colorato di luoghi, personaggi e situazioni.
E' strano perchè devi tenere gli occhi aperti, e la mente sveglia, per non perderti fra tutti quei personaggi singolari, fra nomi e soprannomi, protagonisti e comprimari, gettati sulla scena senza preavviso, senza presentazione, senza dire nemmeno "buongiorno".
E' strano come Belleville, il quartiere di Parigi dove si svolge il romanzo, appaia subito vera, eppure molto letteraria, quasi romantica, e come la famiglia Malaussene ti accolga da subito fra le sue braccia, senza chiederti chi sei e da dove vieni.
E' strano come Pennac riesca a dipingere il suo mondo usando solo le parole, è strano come al lettore sembri quasi di vedere i colori, di sentire i profumi, di udire le voci.
Ed è strano come improvvisamente, dopo tanti "affreschi" caotici, dai colori sgargianti, venati di ironia e di saggezza e di un pizzico di surreale, il romanzo cambi improvvisamente registro, e diventi un mistero fitto fitto.

Queste sono le mie impressioni...ma adesso vi starete chiedendo...ma insomma, di che parla questo romanzo?
Spiegarlo non è molto semplice, ma proviamoci comunque.
A Belleville, comunità multietnica, vive una famiglia allargata, i Malaussene. Sono tanti, imparentati tra loro in maniere inusuali, di tutte le età e ognuno con la sua bizzarra caratteristica che lo rende unico. Ma nonostante le diversità profonde, sono uniti, si vogliono bene e sono sempre pronti ad aiutarsi l'un l'altro.
Benjamin è il fratello maggiore, e aspetta un bambino dalla sua compagna, Julie.
Non per questo la tribù Malaussene rinuncia ad aiutare i vicini e l'intero quartiere, stritolato dalla crisi e assediato da un ufficiale giudiziario che prova un po' troppo piacere nello svolgere il suo lavoro.
Mentre gli abitanti di Belleville si difendono come possono, un serial killer comincia ad uccidere prostitue redente e taglia via dalla loro pelle i loro splendidi tatuaggi.
Nel frattempo, Ben e Julie devono rispettare le ultime volontà di un amico di famiglia, che vorrebbe che il suo Film Unico, il lavoro di una vita, venga proiettato una sola volta e poi distrutto, davanti a un pubblico sceltissimo di cinefili.
La proiezione dovrebbe avvenire allo Zebrè, il cinema di quartiere, che però deve essere demolito...
Intanto qualcuno è disposto a tutto, pur di impedire la proiezione del film...e Ben e Julie finiranno nei guai...
Un libro originale, piacevole, divertente. A tratti risente della eccessiva verbosità di Pennac, al quale piace scrivere, e si vede! Ma nonostante questo piccolo appunto, leggere Signor Malaussène resta un'esperienza. Stupisce come l'autore sappia mettere così bene in fila le parole, come abbia sempre l'espressione giusta per ogni momento del romanzo.
Oltre lo stile, interessante anche la trama, composta in realtà da diverse sotto trame in apparenza lontane e separate le une dalle altre, ma che poi convergono le une verso le altre andando a combaciare come i pezzi di un puzzle.
Sembra che Pennac trascuri il dipanarsi della storia per fare dei virtuosismi verbali; eppure non perde mai il filo del suo racconto, ogni evento, ogni personaggio sono sotto controllo, anche quando al lettore sembra che non sia così.
Non dovete aspettarvi però una costruzione convenzionale della trama; dovete leggere questo libro con curiosità, lasciandovi trasportare dal turbolento fiume in piena che sono le parole dello scrittore.
E dire che a metà libro stavo quasi per rinunciare, perchè mi sentivo persa. Invece vale la pena di arrivare fino in fondo...ma magari non fate come me: non cominciate la saga dei Malaussène da questo libro, che è l'ultimo.
Cominciate da Il paradiso degli orchi, lì dove tutto è iniziato.

4 commenti:

  1. ho letto la tua recensione tutta d'un fiato..quanti bei libri ho ancora da scoprire..mi ci vorrebbe una giornata da 36 ore per poter fare quello che mi piace oltre a giocare con i miei 2 diamanti, badare al maritozzo e pulire una casa troppo grande..qual'è il tuo libro preferito?i miei sono 2 che almeno una volta l'anno li rileggo "i 20 anni di luz"di elga osorio e "foglie cadute" di adeline yen mah

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  2. ma lo sai che i vent'anni di luz me l'hanno regalato a natale scorso e non l'ho ancora letto? devo decidermi a cominciarlo.
    io adoro Via col Vento, la casa degli Spiriti, Il signore degli Anelli e una scrittrice di fantascienza che ha scritto i suoi migliori libri negli anni 60 e 70, Marion Zimmer Bradley.

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  3. Io ho amato tutta la saga dei Malaussene, e' quasi ora di rileggerla per rinfrescarmi la memoria. Molto meno mi era piaciuto Signori Bambini :)

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  4. Qualche anno fa (troppi a dire il vero!, dopo aver letto "Come un romanzo", mi sono letta tutta la saga dei Malussene, cominciando proprio dalla trilogia e proseguendo mamn mano che usciva un nuovo libro....io trovo che sia davvero imperdibile!!
    A febbraio ho poi ricevuto l'ultimo libro di Pennac, "Diario di scuola" e lo consiglio vivamente!!
    grazie per essere qui a ricordarci la meraviglia di un buon libro!
    Cristina

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