venerdì 7 novembre 2008

Il diavolo e la signorina Prym...

...di Paulo Coehlo.

L'uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore, per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui.

Il diavolo e la signorina Prym è una favola per adulti.
Ho letto in giro per la rete giudizi molto contrastanti su questo libro, forse perchè l'argomento che tratta è molto spinoso. Si parla infatti della lotta tra il Bene e il Male, e dell'eterna domanda: gli uomini sono buoni o cattivi?
E' sempre difficile dare un giudizio su un libro; bisogna essere consapevoli che inevitabilmente sarà influenzato dai propri personalissimi gusti, dai propri orientamenti e dal proprio background. In questo caso, dare un giudizio è ancora più difficile, proprio a causa dei temi toccati.
Certo è che una storia così non può lasciare indifferenti.

In un piccolo villaggio sperduto di 281 anime (è proprio il caso di dirlo) arriva uno straniero.
La vecchia Berta, che ha fama di essere una strega e passa le sue giornate seduta davanti alla sua casa, capisce subito che con lui è arrivata anche il diavolo.
Lo straniero è ossessionato da una cosa sola: scoprire se gli uomini sono buoni o cattivi, ed ha un elaborato piano per rispondere alla propria domanda.
Infatti l'uomo fa alla signorina Chantal Prym e poi a tutto il villaggio una proposta diabolica: darà loro - a tutti loro - tanto oro da non poterlo spendere in una vita se, entro una settimana, commetterenno un omicidio.

In un villaggio dove tutti si conoscono, ma dove i giovani emigrano, dove non ci sono più bambini e si percepisce inesorabilmente la lenta decadenza che porterà alla morte della comunità, questa proposta rappresenta una bella tentazione: quell'oro potrebbe ridare vita al villaggio, rilanciare l'economia locale e migliorare le vite di tutti. Ma è davvero questa la ragione per cui gli abitanti sono tentati dalla proposta? Oppure la lenta agonia del paese diventa un alibi per accettare questa proposta allucinante, un'alibi per l'avidità di ognuno, un'occasione per liberare il male che è dentro ogni uomo?

Cosa decideranno gli abitanti del villaggio? Cosa sceglieranno tra il bene e il male?
A questa domanda Coelho risponderà in maniera originale e profonda alla fine di questo breve romanzo, non prima di aver toccato molti temi: la lotta tra il bene e il male, Dio e il diavolo, la banalità del male, se sia vero o meno che il fine giustifica i mezzi, se sia moralmente accettabile il sacrificio insensato di uno per il bene di molti, se sia vero o meno che molti di noi non commettono il male perchè non ne hanno il coraggio...

Temi molto interessanti, e indubbiamente legati alla coscienza più intima di ognuno di noi.
Per questo il romanzo potrebbe anche risultare sgradito, perchè tocca argomenti molto intimi, molto personali, a cui ognuno di noi da risposte private, e l'intera storia potrebbe apparire pretestuosa, forse un po' arrogante, perchè in effetti da quelle risposte che tutti dovremmo trovare nella nostra coscienza.
A parer mio il romanzo comunque merito di essere letto, e soprattutto, letto con la mente sgombra di pregiudizi.
In ogni caso, ci farà riflettere sia che siamo d'accordo con la visione dell'autore, sia che ci sentiamo di respingerla.

Personalmente, l'ho trovata una lettura piacevole, venata d'ottimismo, ed ho scoperto, a fine lettura, che me ne aveva lasciato addosso un po'.

4 commenti:

  1. Credo che lo leggerò. Del resto non è nè il primo nè sarà l'ultimo ad affrontare il tema dell'eterna lotta tra il bene e il male. Da quello che ne scrivi tu, mi pare che se ne parli senza ipocrisia e già questo depone a suo favore. Brava. Ottima cosa invogliare alla lettura!

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  2. Questo libro l'avevo letto tempo fa e mi era molto piaciuto. Coelho ha fatto libri che mi sono piaciuti tanto ed altri in cui mi chiedevo se a scrivere fosse lo stesso autore! Grazie per le parole che mi hai lasciato nel blog, a presto? Elena

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  3. sono d'accordo con eLENA FIORE cohelo ha scritto libri stupendi e ricchi di contenuti sui quali si può essere d'accordo o meno stupendo per me è per esempio brida che pur essendo arrivato da non molto in Italia è il suo secondo o terzo libro. credo che quelle di coelho siano provocazioni spirituali che se si accettano ci fanno riflettere e crescere ogni volta un pochino, ma ha scritto anche libri che stento a credere siano i suoi scritti credo, purtroppo, solo per vincoli editoriali.
    Il mio preferito comunque è veronica decide di morire

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