sabato 24 agosto 2019

Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn...

... di Colin Dexter.

Non è stato facile per Nicholas Quinn riuscire a ottenere la nomina accademica di membro del Comitato Esami Esteri di Oxford. Il giovane professore era afflitto da una sordità progressiva e questo, a parere di alcuni, avrebbe ostacolato una piena funzionalità. Ma alla fine, tra gelosie e risentimenti, l’aveva spuntata sui candidati concorrenti e aveva intrapreso il compito armato del sussiego e della flemma comune a tutti nell’ambiente del santuario universitario. Un giorno Nicholas viene ritrovato cadavere nel suo appartamento da scapolo. Accanto una bottiglia dello sherry preferito. La causa della morte appare semplice: avvelenamento da cianuro. Ma l’indagine dell’ispettore Morse della Thames Valley Police e del suo aiuto Lewis è tutt’altro che semplice. L’ambiente accademico è oscuro, arcano, reticente; è chiuso in un guscio claustrofobico in cui le domande investigative sembrano prevedibili ma tutto è così vischioso che è impossibile muoversi. Si mescolano motivi di carriera, passioni sessuali, intrighi economici, coinvolgimenti di finanziatori esteri, personaggi dalla vita privata impenetrabile. E poi, del tutto all’improvviso, un secondo inspiegabile omicidio. Un ginepraio per l’ispettore Morse, sempre brusco e bisbetico con il paziente sergente; e sempre affezionato agli intermezzi nei pub dove esporre allo scettico collaboratore la trama dei suoi percorsi mentali. (Sinossi dal sito della casa editrice Sellerio)

In questo terzo capitolo della serie dedicata all'ispettore Morse, Colin Dexter ci porta come di consueto ad Oxford, ma questa volta nell'ambiente accademico, e precisamente all'interno degli ingranaggi burocratici del Comitato Esami Esteri, ovvero all'interno di quell'ente che supervisiona gli esami per ottenere una certificazione di conoscenza della lingua inglese. Un tema decisamente attuale, nonostante il romanzo sia stato scritto nel 1977, e inconsueto per un romanzo giallo. 

L'ispettore Morse, burbero e scontroso come sempre, amante degli alcolici e restio a condividere le sue scoperte con il suo collaboratore sergente Lewis, entra in scena relativamente tardi.
La prima parte del romanzo infatti segue le vicende di Nicholas Quinn, la sua elezione a membro del Comitato e i suoi primi passi all'interno dell'ente.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, arriva il suo avvelenamento, e parte la caccia al chi e soprattutto al perchè.
Già, perchè la particolarità di questo romanzo è che l'indagine ruota intorno alla convulsa ricerca di un movente per un delitto che appare senza senso alcuno. Il signor Quinn era un uomo pacifico, abitudinario, senza nemici e senza scheletri nell'armadio.

Perfetta la caratterizzazione della vittima, proprio grazie alla lunga introduzione che ho già citato; perfetta risulta inoltre la caratterizzazione degli altri personaggi, quasi tutti accademici , di cui a poco a poco veniamo a conoscere rancori, invidie, ripicche, alleanze momentanee e piccole vendette.
L'unico neo che ho rilevato è proprio la personalità dell'ispettore Morse, nonostante l'accurata caratterizzazione. L'ispettore è burbero, a tratti misogino, spesso scrtese e dispotico, ed io non riesco a trovare un appiglio che mi aiuti ad entrare in sintonia con lui, nonostante le indubbie capacità investigative. 

Mi ha colpito maggiormente l'ambientazione. Il mondo accademico, all'apparenza statico, polveroso, quasi soporifero si rivela, attraverso la trama creata da Colin Dexter, vitale e anche terribilmente complicato. Le ambiguità e le bugie che caratterizzano i rapporti all'interno del comitato fanno sì che le indagini abbiano continui capovolgimenti di fronte e colpi di scena. Quando gli indizi sembrano puntare in una direzione, ecco che spunta qualcosa a scombinare nuovamente le carte sul tavolo.
L'indagine è di tipo deduttivo, e ho apprezzato moltissimo che la soluzione finale venga svelata grazie ad un sottilissimo dettaglio, presentato fin dall'inizio agli occhi del lettore, ma a cui, probabilmente, si presta poca importanza.

In conclusione, questo romanzo è un classico giallo all'inglese, un'indagine deduttiva in cui viene usata il più classico dei modi per uccidere, il veleno, e consigliata a tutti gli amanti del genere. Qualche perplessità suscita la personalità del protagonista, a tratti, a parer mio, un po' troppo sopra le righe.

Voto: 7

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