giovedì 19 maggio 2016

L'ombra del silenzio...

...di Kate Morton.



Suffolk, estate 1961. Laurel ha sedici anni, e mentre cerca un po' di solitudine dalla numerosa e chiassosa famiglia nascondendosi nella casetta sull'albero, assiste a una scena che la segnerà per sempre. Laurel assiste ad un crimine che tocca da vicino la sua famiglia, e proprio per questo manterrà il segreto per anni.
Cinquanta anni dopo, quando si trova al capezzale della madre morente, inizierà a scavare nel passato della sua famiglia per cercare finalmente di capire a cosa ha davvero assistito nell'estate di tanti anni prima.

Il libro è diviso in tre parti, dedicate rispettivamente a Laurel, sua madre Dorothy, e Vivien, amica di gioventù di Dorothy. La storia raccontata comunque è unica, anche si svolge su diversi piani temporali, ovvero il presente (2011) e gli anni della seconda guerra mondiale.
All'epoca Dorothy viveva a Londra, una città martoriata dai continui bombardamenti.
L'inizio è lento, ma la storia si dipana in maniera fluida; probabilmente il salto fra i diversi piani temporali rallenta il fluire della trama ma al tempo stesso costituisce la forza del romanzo. Infatti il lettore segue Laurel nei suoi sforzi per ricostruire un passato misterioso e sfuggente, ma ha anche un punto di vista privilegiato sugli avvenimento degli anni '40, visto che l'autrice ci racconta cose che Laurel non sa ancora o che magari potrà soltanto intuire.

Tutto ruota intorno al crimine che la ragazza ha visto commettere tanti anni prima. Un omicidio senza senso, senza ragioni che lo spieghino, sia per il modo in cui è avvenuto, sia per la personalità del colpevole. Per capire cosa sia davvero successo, Laurel dovrà scavare con grande difficoltà nel passato della sua famiglia. Molti testimoni delle vicende di quegli anni sono morti, molti documenti sono andati distrutti nei bombardamenti, ma, complice una vecchia foto e la dedica su un libro, la donna trova una traccia da seguire.
Più di addentra nel passato, più Laurel si trova davanti ad incongruenze che non riesce a spiegarsi. C'è qualcosa, nel passato di sua madre, che è stato accuratamente nascosto. Ma cosa? E perché?

La Morton ci svela il suo racconto con pazienza, un pezzettino alla volta, facendo in modo che ogni dettaglio si incastri col precedente, e ci spinga verso quello successivo. L'autrice rifugge dal colpo di scena a tutti i costi e anche da tutti quegli espedienti letterari, a volte molto abusati, che permettono di tenere alta la suspence a tutti i costi, come ad esempio, quello di non mostrare al lettore quello che il personaggio ha appena letto/visto/sentito (l'espediente che odio di più in assoluto).
L'autrice non ne ha bisogno, perché ha dalla sua la forza di una trama intrigante ma scevra di complicazioni inverosimili.
Il lettore è sempre un passo avanti ai protagonisti, ma allo stesso tempo la vicenda è narrata con tanta maestri che anche sapendo dove, alla fine, si andrà a parare, la curiosità è sempre stimolata e non si affievolisce mai.
Soltanto alla fine sapremo perché, nell'estete del 1961, è accaduto quello che è accaduto. La risposta passerà attraverso una rivelazione abbastanza sconvolgente, e che getterà una luce nuova su tutto quello che avevamo scoperto fino a quel momento.
 
Decisamente un romanzo che merita di essere letto, con la sua trama solida, i personaggi approfonditi, l'ambientazione ben ricostruita.
A tale proposito, un plauso lo merita sicuramente l'affresco della Londra degli anni 40. Alla fine del libro la Morton cita tutti i saggi e i documenti consultati per ambientare il suo romanzo in quell'epoca, e sono tantissimi. Una tale cura per i dettagli storici è sicuramente un valore aggiunto.
L'unico neo, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo romanzo, è l'inizio un po' lento, come accennavo sopra. Ma vale la pena di avere pazienza e superare le 100 pagine per ritrovarsi davanti ad una storia che non si dimentica.
Il libro ha vinto numerosi premi letterari:
Voto: 8-  
 

2 commenti:

  1. Pensa che mi piaceva, ma ad un certo punto mi sono stufata e l'ho lasciato in sospeso. Poi è passata un'utente e mi ha svelato il finale: mi sono mangiata le mani. Argh
    Con il prossimo libri della Morton sarò più paziente.
    Ciao da Lea

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    1. Eh sì, io ci ho messo una vita a finirlo, per i miei standard, ma ne valeva la pena.

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