Eccoci arrivati al terzo appuntamento con Questa volta leggo, la rubrica creata dalle blogger Chiara (La lettrice sulle nuvole), Dolci (Le mie ossessioni librose) e Laura (La Libridinosa).
Il tema di questo mese è: leggi un libro uscito nel 2018. Con tutti i libri arretrati che vorrei leggere e che sgomitano nella mia TBR da anni, una scusa per leggere qualcosa di pubblicato da poco ci voleva. La scelta è caduta su La posta del cuore della señorita Leo, romanzo che mi aveva incuriosito sia per la splendida copertina, sia per la recensione letta sul blog della Libridinosa.
Alla vigilia delle prime elezioni libere dopo la dittatura franchista, una donna di nome Aurora risponde in diretta radiofonica alle lettere che gli ascoltatori le mandano. Tutta Barcellona si ferma per ascoltare le parole della señorita Leo, una figura immaginaria, ma interpretata da Aurora appunto, che riesce ad avere sempre una parola di speranza per tutti. La sua storia si intreccia con quella di Sole, tormentata dal marito violento; di Germàn, commesso viaggiatore alla ricerca della felicità; e di Elisa, adolescente triste e solitaria.
La posta del cuore della señorita Leo è un romanzo corale, delizioso, scritto con leggerezza e delicatezza.
I personaggi sembrano non avere nulla in comune se non il fatto che amano ascoltare un programma radiofonico, condotto da una fantomatica signorina Leo, sulla cui identità vige il massimo riserbo. Intorno a questo perno dal sapore romantico e gradevolmente retrò, la vita di Aurora, Germàn, Elisa e Sole scorre, apparentemente tranquilla e apparentemente immutabile. Tutti loro cercano conforto nella saggezza di una voce radiofonica, ma ignorano la verità, ovvero il fatto che la señorita Leo non esiste, è solo una personaggio inventato, interpretato di volta in volta da donne diverse. Quando il caso porta Aurora a diventare la voce del programma, le cose cambiano, lentamente, impercettibilmente, sia per lei che per i suoi ascoltatori.
Gli ascoltatori affascinati dalla signorina Leo hanno storie e problemi diversi, ma tutti vorrebbero in fondo solo una cosa: il coraggio di raggiungere i loro traguardi ed il coraggio di essere liberi. Aurora, parimenti, ha una storia familiare travagliata alle spalle; combatte con la solitudine e anche lei, come gli altri, cerca la libertà di essere se stessa, anche (e soprattutto) in radio. Questo la spinge a capire, come mai aveva fatto chi l'aveva preceduta, gli aneliti di chi le scrive, e a cercare di fare di più per loro.
Il periodo in cui il romanzo è ambientato è quello immediatamente successivo alla morte del dittatore Franco. Le prime elezioni libere sono imminenti e a Barcellona, dove la nostra storia si svolge, si respira un'aria di fiducia, di ottimismo, di speranza nel futuro.
Questa atmosfera è resa benissimo dall'autrice, che ha saputo innestare le storie tristi e malinconiche dei personaggi in questo contesto effervescente. Un contrasto azzeccatissimo, a parer mio, che resta la parte migliore del romanzo.
Le vicende relative ai personaggi, per quanto trattate con estrema sensibilità e profondità, hanno secondo me un difetto: sono poco incisive e dinamiche. Ci si aspetta sempre che, voltando pagina, si arrivi ad una svolta, che l'autrice tiri le somme di quanto ci ha raccontato fino a quel momento. Questo non avviene, neanche nel finale di cui dirò in seguito, e a fine lettura si ha l'impressione di aver letto delle pagine bellissime sì, ma fini a se stesse; appunti di quattro storie diverse che avrebbero meritato un ulteriore sforzo per diventare un romanzo organico e compiuto. L'intreccio tra le quattro storie resta soltanto accennato e labile e sarebbe stato di certo più interessante se l'autrice avesse sviluppato una connessione più forte man mano che il romanzo procedeva.
Neanche il finale, cui accennavo prima, assolve a questo compito, perché semplicemente non c'è. La storia si interrompe all'improvviso; le pagine terminano e a me non è restato che chiudere il libro nonostante la mancanza di una vera conclusione.
Mi viene da pensare, per spiegarmi meglio, ai romanzi di Vitali, i quali, seppur di genere diverso, presentano molteplici storie all'inizio, che, nelle sue opere migliori, l'autore riesce brillantemente a intrecciare fino a ricondurle ad un'unica trama ed un'unica conclusione. Cosa che qui non accade, e che mi ha lasciato con un senso di insoddisfazione alla fine della lettura.
Per tutte queste ragioni, il romanzo, pur presentando un tema dolcemente accattivante ed una scrittura coinvolgente, limpida e fluente, non mi ha convinta del tutto.
Voto: 6 e 1/2
Vi lascio il calendario della rubrica, che tornerà il prossimo mese con un nuovo tema.
Non è la prima recensione che leggo e confermi la mia decisione che non fa per me. Non mi piacciono particolarmente i libri con un finale descritto così quindi darò sicuramente la precedenza ad altro
RispondiEliminaCredo che tu abbia ragione. Mettilo in coda... qualcosa di bello c'è, comunque.
EliminaTemo non sia proprio nelle mie corde letterarie! XD Bella recensione, comunque.
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaL'avevo iniziato, ma poi sono partita verso altri lidi.Forse ho fatto bene.
RispondiEliminaLea
Dipende, dove ti sei fermata?
EliminaA pagina 3. Muhaahahha
EliminaA me invece è piaciuto tanto!
RispondiEliminaMa anche a me è piaciuto, proprio per questo ci sono rimasta male perché volevo un finale degno di questo nome.
EliminaOttima recensione Annalisa, ho capito che non è il libro adatto a me
RispondiEliminaMi fa piacere quando una mia recensione riesce ad aiutare a scegliere :)
EliminaCi faro un pensierino perché mi incuriosisce. Spero di non fare la fine di Lea.
RispondiEliminaBella recensione!
Sì, facci un pensierino. Nonostante le mie perplessità non è tempo buttato.
EliminaEra in list ma dopo questa tua recensione... non so...
RispondiEliminaQuesti sono i libri per cui è più difficile capire se vale la pena. La scrittrice è brava, il romanzo è fluido e le storie accattivanti ma... secondo me manca qualcosa. Io una chance gliela darei, comunque.
EliminaL'avevo adocchiato qualche tempo fa e mi incuriosiva molto, sinceramente non so... forse passo!
RispondiEliminaIo passo... non mi sembra nelle mie corde!
RispondiEliminaNon sono decisa al 100% se leggere o meno questo libro, aspetto ancora un po'.
RispondiEliminaIo non l'avevo preso in considerazione.
RispondiEliminaIn realtà amo i romanzi dove si presta più attenzione alla coralità e al tema comune che alle singole vicende. Li amo perché sono difficilissimi da scrivere. In questo caso, se ha lasciato in te un senso di insoddisfazione, significa che non è stato fatto il tutto per tutto per coinvolgere il lettore, quindi direi che non sarà una mia prossima lettura.
Sinceramente sono molto combattuta, da una parte mi incuriosisce, dall’altra non credo sia per me. Resta il fatto che la tua recensione è bellissima
RispondiEliminaHo letto il primo libro di quest'autrice e mi aveva annoiato terribilmente...salto!
RispondiEliminaNon lo so, sulle prime non mi incuriosiva, non mi aveva colpito per niente. Ma ne sto sentendo parlare tanto...boh, lo metto in forse
RispondiEliminaCi rifletto. Pareri contrastanti e una montagna di libri in arretrato, ma intanto l'ho segnato.
RispondiEliminaBella analisi.
Bacioni dalla Bacci
ehm... allora proprio no!
RispondiEliminaMi lascia perplessa perché non.riesco a capire se è un libro che possa piacermi o meno. La tua recensione però é bellissima.
RispondiEliminaNon conosco l'autrice in questione. La trama era molto carina ma la tua recensione mi convince a passare oltre, visto che la pila di libri da leggere è immensa!
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