La scheda del libro sul sito BUR Rizzoli
Elner Shimfissle ha più di ottant'anni, ma è ancora piena di vita e di energie. Così le sembra perfettamente normale arrampicarsi su una scala per raccogliere fichi dall'albero nel suo giardino. Punta da uno sciame di vespe, cade, batte la testa e muore in ospedale. Potrebbe sembrare la fine della storia, e invece per Elner comincia un viaggio incredibile alla volta del Paradiso, mentre tutti i suoi familiari e amici la ricordano e la piangono sconvolti. Ma il viaggio di Elner sarà breve, perché dovrà tornare sulla Terra e portare un messaggio a tutti quelli che vorranno ascoltarla.
È buffo, sapete, mentre siamo in vita ci spremiamo tutti quanti il cervello per capire cosa sia veramente la vita, e non è altro che un dono da godere.
Fannie Flagg, un nome, una garanzia. Un'autrice da cui sai già cosa aspettarti, e che comunque riesce sempre a sorprenderti piacevolmente.
Con questo romanzo, torniamo a Elmwood Spring, teatro dei migliori romanzi di Fannie Flagg (a parer mio): Pane, cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Spring (in onore del quale ho intitolato il mio blog) e In piedi sull'arcobaleno (recensito qui).
Qui zia Elner, da delizioso personaggio secondario, si trasforma in adorabile protagonista, pronta a dispensare perle di saggezza (per lo più a parenti e amici, per lo più per telefono, per lo più a orari improbabili).
Elner ha sempre preso la vita come veniva, senza lamentarsi, senza ansie inutili e senza paranoie.
La sua caratteristica principale è quella di non aver mai perso il senso del meraviglioso, quella incredibile capacità che hanno per lo più i bambini, che ti porta a meravigliarti delle cose belle della vita, e ad essere felice con poco.
"Vedi,
Elner la vita è come un giro sulle montagne russe, tutta sussulti,
curve e sbandamenti, un su e giù dall'inizio alla fine."
"Ah", disse Elner. "E tutto quel che bisogna fare è stare seduti a godersela"
La sua caratteristica principale è quella di non aver mai perso il senso del meraviglioso, quella incredibile capacità che hanno per lo più i bambini, che ti porta a meravigliarti delle cose belle della vita, e ad essere felice con poco.
Quando
si diffonde la notizia che Elner non ce l'ha fatta, i suoi amici e
vicini cominciano a pensare a come la semplice vicinanza di Elner abbia
toccato le loro vite, e noi lettori ci troviamo a scoprire come le
stravaganze della vecchia signora siano riuscite a cambiare in meglio le
vite di chiunque sia stato a contatto con lei.
In particolare seguiamo le vicende di Norma, la nipote di Elner, e di suo marito Macky. Norma è una maniaca del controllo, ansiosa e agitata, ovvero l'esatto contrario di sua zia. Dall'incontro-scontro tra queste due personalità si sviluppano gli episodi più significativi (e divertenti) del romanzo. Non sarà facile per Norma accettare prima la morte e poi il "ritorno" di Elner, e i suoi ricordi di quell'esperienza.
In particolare seguiamo le vicende di Norma, la nipote di Elner, e di suo marito Macky. Norma è una maniaca del controllo, ansiosa e agitata, ovvero l'esatto contrario di sua zia. Dall'incontro-scontro tra queste due personalità si sviluppano gli episodi più significativi (e divertenti) del romanzo. Non sarà facile per Norma accettare prima la morte e poi il "ritorno" di Elner, e i suoi ricordi di quell'esperienza.
In
mezzo a questa lunga serie di aneddoti gustosi e allegri, dolci e
ironici, spunta qualcosa di inaspettato: Elner nasconde una pistola nel cesto dei
panni sporchi. E così, anche lei ha un segreto. Ed è così che l'autrice
decide di sorprenderci e di intrigarci con un piccolo mistero.
Quello che rende questo romanzo speciale è il fatto che la Flagg sia riuscita a costruire un personaggio che a quasi novant'anni trova - ad esempio - portentosa la corrente elettrica; che ha fondato un Club del Tramonto, per godersi tutti i giorni la bellezza, appunto, dei tramonti; che nutre gli uccellini nel suo giardino; e tutto ciò senza scadere nella macchietta. Elner è sicuramente ingenua e un po' naive, ma non è mai sciocca, e riesce a farti vedere il mondo con i suoi occhi, almeno per un poco. Qui sta secondo me il grande merito dell'autrice.
Questo è un romanzo che ti riconcilia col mondo, pieno di messaggi positivi forse eccessivamente ottimisti. Forse il mondo descritto da Fannie Flagg nei suoi romanzi non esiste e non esisterà mai, ma ogni tanto bisogna pur concedersi di sognare a occhi aperti, tra le pagine di un libro.
Voto: 8
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