giovedì 28 aprile 2016

La lista dei miei desideri...

... di Lori Nelson Spielman.


La scheda del libro è sul sito della casa editrice Sperling & Kupfer.
 
 
Brett Bohlinger ha 34 anni ed ha appena perso la sua amatissima mamma. Il giorno della lettura del testamento, Brett pensa che erediterà una grossa fortuna e la direzione dell'azienda di famiglia. Ma sua madre, evidentemente, aveva altri piani per lei.
Tutto ciò che le lascia è una lettera e una lista dei desideri che Brett aveva scritto quando era adolescente, e la condizione di doverla completare entro un anno se vuole entrare in possesso della sua quota di eredità. Ogni volta che completerà un obiettivo, Brett riceverà dall'avvocato di famiglia una lettera di sua madre.
Solo che la lista contiene desideri che sono molto lontani dalla vita che Brett conduce adesso... e per completarla la ragazza dovrà mettere in discussione ogni singolo aspetto della sua vita.
 
Brett è una che nella vita ha osato poco e niente. Ha accantonato i suoi sogni e  preferito accontentarsi anziché lottare per raggiungere una vera felicità.
La mia prima impressione sulla protagonista è stata negativa. Nella prime pagine l'ho trovata insopportabilmente lagnosa. Sì, lo so che aveva appena perso la madre, ma il suo atteggiamento non mi sembrava dolore ma autocommiserazione. 
Diciamocelo: nei primi capitoli, Brett ha la spina dorsale di un'ameba. Morta.
Accetta tutto, passivamente; accetta e giustifica perfino il fidanzato che, pur sapendo quanto era forte il legame fra Brett e sua madre, non si presenta alla veglia funebre.
A proposito di fidanzato: a Andrew (questo è il suo nome) manca solo un cartello sulla testa con su scritto al neon "arrampicatore sociale". Lo si stana da lontano un miglio.
Cioè, lo stanano tutti (i lettori) ma non Brett.
Questo ricorso al facile stereotipo per far procedere la storia mi ha un po' infastidito. Alcune situazioni sono così palesemente sbagliate e dolorose per la vita di Brett che viene da chiedersi se fosse davvero necessaria la lettera della mamma e la lista dei desideri per darci un taglio.
 
Anche il rapporto tra Brett e sua madre lo trovato troppo, troppo idilliaco. Troppo zuccheroso, troppo perfetto. Addirittura sua madre riesce a prevedere, nelle lettere che vengono consegnate a Brett mano a mano che i desideri vengono spuntati dalla lista, dettagli che, essendo casuali, non avrebbe potuto in alcun modo sapere o prevedere, anche conoscendo sua figlia come le sue tasche.
Inoltre le sue richieste sono completamente sganciate dalla realtà: il primo obiettivo, quello di avere figli, potrebbe realizzarsi soltanto in un romanzo. Infatti, secondo sua madre, in un anno Brett dovrebbe: riprendersi dal lutto; lasciare il suo attuale fidanzato (che secondo sua madre non è il suo vero amore, e uno degli obiettivi della lista è - indovinate un po' - innamorarsi); innamorarsi sul serio; fare un figlio (non si capisce se concepirlo o partorirlo entro l'anno). Mi sembra decisamente assurdo.
 
Per fortuna, dopo questo inizio un po' forzato, la storia riesce a riservarci emozioni e qualche sorpresa. Quando Brett si mette in carreggiata, quando smette di cercare di completare la lista ma si accorge che fino a quel momento aveva vissuto un'esistenza non sua, la storia acquista spessore e diventa più interessante. Anche il personaggio stesso di Brett acquista un'ombra di spina dorsale e diventa più simpatico. Certo, alcune cose accadono un po' "perché sì", senza che Brett abbia lottato per ottenerle (per chi ha letto il libro, mi riferisco al risultato dell'udienza in tribunale, il cui esito non è assolutamente dipeso da Brett), tutto sommato le forzature non sono così pesanti da rovinare il fluire della trama. 
Anche l'inevitabile lieto fine non è così scontato come sembrerebbe all'inizio.
 
La lista dei miei desideri è un romanzo piacevole, sicuramente non molto impegnato, ma piacevole.
In realtà non promette più di quello che intende mantenere. E' una storia accattivante, lineare con un accento profondo sul finire (confesso: c'è stato un momento in cui mi sono commossa). Certo, aleggia in sottofondo quel messaggio un po' stucchevole "se ci credi i tuoi sogni si avverano", ma tutto sommato è una lettura godibile, che lascia un sorriso stampato sul volto del lettore. Un intermezzo piacevole fra libri emotivamente più pesanti.
Voto: 6 e 1/2

2 commenti:

  1. Mi sa che non lo leggo. La recensione è bella, ma il voto è troppo basso per perderci del tempo.
    Grazie (scritto al neon)
    Lea

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    1. Se vero che ogni libro deve avere il suo momento, questo libro, nel mio caso, ha trovato quello giusto: dopo una lettura che mi aveva impegnato molto dal punto di vista emotivo. Considerala una lettura "defaticante", nel caso servisse.

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