venerdì 1 aprile 2016

La biblioteca dei libri proibiti...

...di John Harding
 
New England, 1891. È notte fonda ormai. Nell'antica dimora di Blithe House regnano il silenzio e l'oscurità. Per Florence, giovane orfana di dodici anni, è finalmente giunto il momento che ogni giorno aspetta con ansia. Attenta a non far rumore, sale le scale ed entra nella vecchia biblioteca. Nella grande stanza abitata dalla polvere e dall'abbandono ci sono gli unici amici che le tengano davvero compagnia, i libri. Libri proibiti per Florence. Non potrebbe nemmeno toccarli: da sempre le è vietato leggere. Così le ha imposto lo zio che l'ha allevata insieme al fratellino Giles. Un uomo misterioso, che l'ha condannata a vivere confinata in casa insieme alla servitù.
Ma Florence è furba e determinata e ha imparato a leggere da sola. Ha intuito che nei libri è racchiusa la strada per la libertà. Perché proprio in quella biblioteca, tra i vecchi volumi di Sir Walter Scott, Jane Austen, Charles Dickens, George Eliot e Shakespeare, si nasconde un segreto che affonda le radici in un passato legato a doppio filo alla morte dei suoi genitori.
Una terribile verità che, notte dopo notte, getta ombre sempre più inquietanti sulla vita di tutti. Strani episodi iniziano a sconvolgere la dimora. Prima la morte violenta e inspiegabile di una delle governanti, poi l'arrivo della nuova istitutrice del fratellino, una donna dura, che odia Florence con tutta sé stessa. Per la ragazza camminare per i corridoi della casa è sempre più pericoloso.
Deve essere astuta e stare attenta a tutto, al minimo scricchiolio del legno, a un soffio di vento, agli occhi che la fissano sinistri dai dipinti. La verità ora è una questione di vita o di morte. E per trovarla Florence avrà bisogno delle parole che si annidano nei libri e dell'anima oscura che si nasconde in lei. 
(La trama è tratta dalla scheda del libro sul sito della casa editrice Garzanti)
 
Avete letto la trama sopra riportata? L'avete letta bene bene?
Perfetto, ora dimenticatevela. Perché la suddetta trama non c'entra un piffero con il romanzo. Qualcuno, prima di scrivere la sinossi, avrà dato un'occhiata al libro, così, tanto per? Io non credo.
Non c'è alcun segreto legato a doppio filo alla morte dei genitori di Florence. Nella biblioteca non si nasconde nessunissimo segreto, anzi, la biblioteca, in realtà, ha un ruolo davvero marginale e puramente decorativo nella storia. La nuova istitutrice non odia affatto Florence (perlomeno, non subito, cioè, non arriva a Blithe House odiando Florence per qualche oscuro motivo). E i libri non serviranno a trovare alcunché. 
Il titolo originale dell'opera è Florence and Giles, decisamente più rispondente al contenuto del romanzo. Noi invece ci sorbiamo l'evocativo titolo La biblioteca dei libri proibiti che probabilmente sarà piaciuto a qualcuno (chi è che sceglie il titolo di un libro tradotto?) e ci aspettiamo, confortati dalla sinossi, di leggere cose che in realtà non leggeremo mai.
Tra tutte le nefandezze che una casa editrice può commettere, quella di prendere in giro il lettore è la peggiore. Indurmi a credere che la storia parli di A, e invece la storia non solo non parla di A, ma nemmeno di B, e neanche di C (forse se va bene qui stiamo parlando di M o N) è prendere i lettori per scemi.
 
Fin qui, le colpe dalla casa editrice. Adesso passiamo ad analizzare quelle dell'autore.
Ho apprezzato di questo romanzo le atmosfere gotiche e ottocentesche, seppure talvolta lo stile di John Harding si fa involuto e prolisso. Insopportabili, onestamente, i neologismi creati da Florence: appoltronato, attavolato, tragediare, buongiornare... e altri, molti altri.
Ho capito che la ragazzina ha imparato a leggere sui classici, ma appunto per quello dovrebbe parlare come Shakespeare, non come una bambina di cinque anni che inventa le parole. Parere mio, eh. I neologismi ripetuti in continuazione sono fastidiosi da morire. E pesanti.
Poi, la trama. John Harding ha costruito uno splendido scenario gotico fatto di ombre e di misteri, di oscuri segreti e paure che crescono quando cala la sera... e non ha saputo dotarlo di un contenuto adeguato.
 
ATTENZIONE: da  qui in poi la recensione conterrà pesanti spoiler sulla trama, impossibile analizzare questo libro senza rivelare parte della storia.
Ok, i finali dubbi e un poco oscuri mi vanno bene, ma qui si passa il segno. La trama è inconcludente. Gira a vuoto. Arrivati alla conclusione del romanzo non sapremo se abbiamo appena finito di leggere una storia soprannaturale o un thriller con una protagonista lucidamente folle. E non lo sapremo non perché l'intreccio è avvolto nel dubbio e nel mistero, ma perché i fatti puntano in entrambi le direzioni; se accettiamo la soluzione soprannaturale metà del romanzo non avrà senso, se accettiamo la soluzione "lucida follia", idem.
La morte della prima istitutrice rimane inspiegata. Inspiegata nel senso che, a causa di un salto temporale, il lettore non la vede nemmeno accadere. Viene nominata, con scarsi particolari, solo in seguito, mentre Florence e Giles attendono la nuova istitutrice.
Florence la vede compiere atti soprannaturali, come camminare sull'acqua o tenere d'occhio cose e persone attraverso gli specchi. Queste cose accadono davvero, o sono il segno della follia di Florence? Nella prima ipotesi, come può Florence liberarsi di quest'essere soprannaturale semplicemente dandogli una botta in testa e gettandolo in un pozzo? Nella seconda ipotesi, come si spiegano allora le false referenze della donna, i biglietti per un piroscafo in partenza per l'Europa, e le valigie pronte esclusivamente per lei e il piccolo Giles?
E perché l'istitutrice voleva rapire, appunto, il piccolo?
Anche l'aura di mistero della casa, dello zio che non vediamo mai e di cui non arriviamo nemmeno a conoscere il nome è priva di agganci con la trama, così come lo sono le foto della madre di Giles con la faccia tagliata via.
FINE DELLA PARTE SPOILEROSA
 
Ripeto: un conto è lasciare il lettore con qualche dubbio, un conto è gettare talmente tanta carne al fuoco da non sapere più dove andare a parare.
Peccato, perché con qualche accorgimento in più, il romanzo poteva essere un buon romanzo, forte di una bella e ben caratterizzata atmosfera gotica.
Voto: 4
 
 
 

2 commenti:

  1. Adesso, però, non dire che non ti avevo avvisata, eh!

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    1. Mi cospargo il capo di cenere e dico: avevi ragione!!!!!

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