venerdì 22 aprile 2016

Niceville - I confini del nulla...

... di Carsten Stroud.


La scheda, come sempre, la trovate qui.
 
Dalla presentazione:
 
Benvenuti a Niceville,  la città dove il male  è nato molto prima degli uomini. 
Il sole inonda di luce dorata le strade e le case coloniali, filtrando tra le querce e i salici per andare a rifrangersi sulle acque turbolente del fiume Tulip. Niceville sarebbe una cittadina idilliaca... Se non fosse per le ombre, i sussurri, le sparizioni. E tutte quelle morti misteriose. Il detective della omicidi Nick Kavanaugh è un forestiero, che vive e lavora in quel piccolo centro nel profondo Sud degli Stati Uniti per amore della moglie, Kate Walker, discendente di una delle più antiche famiglie della zona. Da tempo Nick è alle prese con eventi non solo criminosi, ma anche inspiegabili. Da un lato ci sono le conseguenze imprevedibili e sanguinose di una rapina in banca finita nel sangue, con una lunga scia di ricatti, vendette e complicità. E dall’altro, c’è Rainey Teague. Che è solo un ragazzo... o forse no. Forse è abitato da un’energia oscura e implacabile. La stessa che permea ogni angolo di Niceville. Perché a Niceville nulla resta morto e sepolto a lungo. A Niceville ogni famiglia custodisce un segreto che mormora dai confini del nulla, affilando gli artigli nel buio. A Niceville nessuno può sfuggire al vuoto. [...]
 
Qualche statistica su Niceville:
179 persone scomparse in modo inspiegabile
3.276 corvi
Crater Sink, una dolina di acque nere profonda almeno trecento metri. Ciò che vi finisce dentro non esce mai. Si trova in cima a Tallulah’s Wall, un picco roccioso alto 360 metri che incombe sulla parte nordorientale di Niceville.
Niceville ha in totale 25.000 abitanti.
Non tutti sono brave persone.
 
Il secondo volume di questa trilogia dedicata all'inquietante cittadina di Niceville riprende gli eventi più o meno dove il primo volume ci aveva lasciati (trovate la recensione qui).
Carsten Stroud si conferma, a parer mio, uno scrittore con lo straordinario talento di gestire felicemente molti personaggi e diverse sottotrame.
Nessun personaggio è soltanto una sagoma di cartone; ognuno di loro è ben caratterizzato e ha la sua fetta di spazio sul palcoscenico di Niceville.
Gli avvenimenti sono raccontati dalla voce di un narratore onnisciente esterno ai personaggi, che li segue come se stesse commentando, con divertita ironia, le loro vicende a posteriori. L'onniscienza del narratore però viene dosata con cura e lo scrittore non ne abusa mai per creare colpi di scena. Diciamo che non ne ha bisogno.
 
Anche in questo caso abbiamo, grosso modo, generi letterari che si intersecano: l'hardboil e il genere più genuinamente horror.
Nei capitoli appartenenti al primo, la narrazione è ricca di particolari realistici; impressionante, (e anche un tantinello inquietante) la maestria di Stroud nel descrivere le armi e gli effetti devastanti di ogni colpo sparato.
Ci sono un sacco di armi da fuoco, in questa storia, ma non sono le cose più pericolose di cui ci troveremo a leggere.
 
Per quel che riguarda le vicende più marcatamente horror, continua anche la lenta e incredula discesa dei protagonisti nel "pozzo degli orrori" che è Niceville. E anche qui, gli elementi che fanno grande un horror ci sono tutti.
Rainey Teague, il ragazzino rapito e ritrovato dentro una cripta sigillata, comincia a manifestare comportamenti inquietanti; almeno una sparizione sembra essere collegata direttamente a lui. Strani  - e incredibili particolari emergono sulle sue origini e la sua adozione. E tutto, ancora una volta, sembra affondare le radici nel passato della famiglia Teague e della altre famiglie fondatrici della città.
Una menzione speciale al manicomio abbandonato  - un classico della letteratura horror, direi - in cui sono ambientati un paio di capitoli. La descrizione delle scene che vi si svolgono è magistrale, il buio e le ombre che si annidano ad ogni angolo sono palpabili, e nonostante stia usando solo la scrittura Carsten Stroud riesce a sollecitare tutti i nostri sensi. Anche l'udito, ad esempio; i rumori - o l'assenza di essi - narrati da questo scrittore riescono ad essere molto più spaventosi di qualsivoglia improvvisa apparizione diabolica.
 
La trama procede speditamente, il ritmo è elevato e non ci sono punti morti. Trattandosi del volume centrale della trilogia, ci si potrebbe aspettare una storia di transizione, e quindi più lenta e meno interlocutoria, ma non è così.
Sicuramente dal punto di vista della trama la transizione esiste; nel primo volume facevamo la conoscenza dei misteri di Niceville. Adesso cominciamo a fare i conti con le conseguenze di quanto è avvenuto nel primo volume. Questo volume ci traghetta dal "senso di stupore" per la scoperta che il male si annida a Niceville al "senso di urgenza" perché è necessario fare qualcosa prima che la situazione precipiti del tutto.
 
Niceville  - I confini del nulla - non è un libro che si può raccontare senza sciuparne la bellezza. Va letto, per immergersi nelle atmosfere cupe di un passato che non vuole saperne di restare sepolto.
Voto: 7 e 1/2.
 
 

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