sabato 30 aprile 2016

Acquanera...

...di Valentina D'Urbano.


La scheda del libro: Acquanera sul sito Longanesi
 
Fortuna torna a casa, nel paese natale di Roccachiara, in seguito al ritrovamento di un corpo che potrebbe essere quello di Luce, la sua migliore amica scomparsa improvvisamente dieci anni prima.
Fortuna, bambina triste e solitaria, cresciuta in una famiglia molto particolare, con una madre che l'ha ignorata sin dalla nascita, ci racconta la storia di questa famiglia, una storia oscura, triste, in cui ci sono segreti con cui, prima o poi, bisognerà fare i conti.
 
Acquanera è uno di quei libri che quando cominci a leggerli, non puoi più metterli giù.
C'è qualcosa, nella scrittura di Valentina D'Urbano, che è ipnotico, affascinante. La storia che racconta è un flusso ininterrotto di vicende ed emozioni. Sembra davvero di ascoltare Fortuna che parla, racconta, svela.
 
La storia inizia negli anni quaranta, quando la nonna di Fortuna, Elsa, si trasferisce a Roccachiara, questo paesino perso tra le montagne, il cui paesaggio è dominato da un lago di acqua sempre scura, un luogo sfortunato, simbolo di sventura e di morte.
Come l'acqua del lago è immobile in superficie, ma agitata da pericolose correnti in profondità, così è il paese: tranquillo in apparenza, senza guizzi, ma opprimente, statico e soffocante.
Elsa a volte ha dei sogni premonitori, e viene additata come strega; scacciata dalla casa in cui presta servizio, viene accolta da Clara, un'esperta di erbe, anche lei considerata alla stregua di una fattucchiera.
Inizia così una storia lunga oltre cinquanta'anni; Clara, Elsa, sua figlia Onda e la figlia di quest'ultima Fortuna vivono la loro esistenza a Roccachiara, isolate da tutti e temute e disprezzate.
Non importa quanto utili e a volte miracolose siano le erbe e le cure che le donne ne traggono; trascorrono la loro esistenza come delle paria.
Quando la figlia di Elsa, Onda, mostra di avere il potere di parlare con i morti, le cose non migliorano di certo, e quando nasce Fortuna, che crede di essere figlia dell'avventura di una notte, anche alla bambina tocca il destino di solitudine e isolamento che già aveva sperimentato sua madre.
Le cose cominciano a cambiare quando in paese arriva un'altra bambina considerata una paria: Luce, la figlia del becchino. Ma Luce è una bambina molto particolare, che si porta dietro un fardello oscuro.
Figura centrale del romanzo è Onda. Figlia di Elsa, nata nello stesso giorno della morte tragica del padre, Onda cresce selvatica e sprezzante. Onda parla più con i morti che con i vivi; non vuole ricevere amore e non ne da. E' tormentata dal dolore delle anime che si rivolgono a lei perché porti un ultimo messaggio ai vivi. Si abitua alla solitudine e ne fa uno scudo, una corazza talmente impenetrabile da lasciar fuori anche la sua bambina, e questa scelta segnerà le vite, oltre che sua e di Fortuna, anche di Luce.
 
Acquanera  è la storia di una solitudine opprimente; del bisogno di amore che è innato in qualunque essere umano e di quello che si è disposti a fare nella speranza di ottenerlo. E' un romanzo che parla della morte e di vite che a volte sono più pesanti della morte. Parla di silenzi e di incomunicabilità, di legami di famiglia impossibili da ignorare e dimenticare.
La storia è un flusso di parole dolenti, è un racconto affascinante, cupo, triste, opprimente.
E' una storia che non lascia scampo e non lascia speranza. Non c'è niente di consolante in questo romanzo, e forse questa è la ragione che spiega perché colpisca così in profondità il cuore del lettore. Perché al netto delle vicende dei personaggi, al netto degli elementi soprannaturali (che non sono mai stati descritti così realisticamente), resta il peso scuro che ognuno ha dentro di noi. Abbiamo diritto all'amore che riceviamo o che vorremmo ricevere? Ne siamo degni?
A seconda della risposta che diamo a queste domande, probabilmente varieranno le nostre azioni.
Probabilmente il senso della vita è tutto qui.
 
Consigliato.
Voto: 8
 
(ps: Un grazie a Daniela di Un libro per amico per avermi consigliato e fatto conoscere questo libro, tramite la challenge del blog Lettrici Geograficamente Sparpagliate)

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