mercoledì 1 ottobre 2008

Prede innocenti...

...di Alexandra Marinina.

Sapeva di non essere simpatica, o buona, sapeva di non piacere a tutti. Ma che importanza aveva? Non era quello il suo mestiere.

Queste parole, che chiudono il romanzo, sono quelle che meglio descrivono Anastasija Kamenskaja, ispettrice della polizia di Mosca. Una donna colta, intelligente, ma anche dura e realista, che ama il suo lavoro e cerca di svolgerlo al meglio dibattendosi tra le mille difficoltà di un paese in crisi, con una cronica carenza di fondi e un preoccupante tasso di corruzione e disonestà anche fra i tutori dell'ordine.
In questo romanzo la Kamensakaja si trova a dover indagare su un killer seriale che rapisce e uccide ragazzi giovanissimi e tutti molto somiglianti tra loro; prima che il panico dilaghi, l'ispettrice deve bloccare l'assassino e deve farlo senza avere uno straccio di pista, niente che colleghi i ragazzi tra loro se non il loro aspetto fisico.
Seguendo un debole indizio (una macchina vista sul luogo della sparizione dell'ultima vittima), Anastasija arriva ad indagare su un esclusivo complesso residenziale alle porte di Mosca, dove vive Solovjov, noto e ricchissimo traduttore, che quando era solo una studentessa le aveva spezzato il cuore.
Così l'ispettrice si trova, suo malgrado, coinvolta anche emotivamente nel caso che sta cercando di risolvere.

Si suppone che "Prede innocenti" debba essere un thriller.
E come fanno i bambini quando non sanno cosa scrivere nei loro temi, partiamo dalla definizione di thriller.
Il dizionario on line di Alice lo definisce come un intreccio che provoca stati di tensione e suspense a causa di scene particolarmente emozionanti e paurose.
Ecco, quindi per scrivere un thriller ci vuole un intreccio. E ci vuole la tensione, ci vuole la suspence e le emozioni forti.
Ma in "Prede innocenti", dove sono? Quand'è che il lettore si trova a mangiucchiarsi le unghie, col cuore in gola, divorando una pagina dopo l'altra? Quand'è che il lettore non riesce a smettere di leggere, perchè deve sapere cosa accadrà dopo?
Ve lo dico io: mai.
Il romanzo si avvicina più ad un rapporto burocratico di una indagine, che a un thriller. Ci sono pagine e pagine e pagine sulle difficoltà di ottenere una prova del DNA in tempi brevi, sulla difficoltà di ottenere uomini e mezzi per una indagine, su quanto è cara la benzina e come l'auto sia diventata un lusso, sugli orari di lavoro massacranti dei poliziotti russi, sui loro doppi e tripli lavori, non sempre perfettamente legali...
Insomma, la prima volta questi argomenti mi sono sembrati interessanti; la seconda volta, ho pensato che fossero un approfondimento; la terza volta mi sono chiesta se per scoprire che la benzina è cara, il lavoro (per chi è così fortunato da averlo!!) è massacrante e con lo stipendio non si arriva alla fine del mese, avevo bisogno di leggermi un thriller russo.
Questi spunti, sebbene diano realismo al romanzo, frammentano oltremodo la trama, e non le permettono di avere un ritmo incalzante (o meglio, semplicemente non le permettono di aver un ritmo...).
Come se ciò non bastasse, siamo costretti a leggere in continuazione dei problemi sentimentali ed emotivi che l'incontro con il ricco (e ora invalido) ex amante suscitano in Anastasija.
Certo, tutto ciò è molto interessante e serve a dare spessore al personaggio....però magari, mi chiedevo durante la lettura, tra un rimpianto e l'altro, potremmo dare un'occhiata anche ai progressi delle indagini?
Già, i progressi delle indagini...perchè in fondo è di quelle che dovrebbe occuparsi il libro, no? Peccato che queste arrivino col contagocce, e che siano frutto di monotonissimo lavoro di scrivania, di controlli incrociati sulle scartoffie e sui verbali delgi interrogatori....senza dubbio molto, molto realistico, certo però....che noia!

A ravvivare un po' il romanzo ci pensa la sottotrama, che è decisamente più interessante della storia principale, e che riguarda una sottile ed astuta truffa nel mondo dell'editoria, in cui risulta coinvolto anche Solovjov.
Mi sarei aspettata che le due trame, portate avanti quasi in parallelo, avrebbero finito per intrecciarsi alla fine, magari con qualche stupefacente colpo di scena, e invece no, le due cose non sono assolutamente legate tra loro e forse la trama secondaria serve soltanto come "scusa" per tener il noto traduttore sulla scena del romanzo il più a lungo possibile.
Cosa di cui (specialmente dopo aver letto due pagine sui suoi gusti in fatto di abbigliamento) francamente avremmo fatto volentieri a meno.
Anche la soluzione del giallo sembra un po' buttata lì, come se l'autrice avesse avuto cose più importanti da dirci, e alla fine trova un momento per spiegarci qual è la soluzione dell'indagine, ma senza colpi di scena o suspence, lasciando l'impressione che la rivelazione sarebbe potuta arrivare anche molto prima.

Allora di questo romanzo non salverei nulla? In realtà non è proprio così.
Anastasija è un personaggio interessante. Ha spessore, ha carattere ma è anche incredibilmente statico. Non so quanto di questa sua staticità sia effettivemente parte delle caratteristiche assegnatele dall'autrice, e quanto invece sia dovuto alla lentezza della trama.
Forse il punto è che quando si legge un libro una grande parte la gioca l'aspettativa che il lettore si crea: se mi aspetto un thriller (e come recita la copertina un thriller ad alta tensione), voglio leggere un thriller, non un romanzo di approfondimento psicologico sullo sfondo di un caso criminale.

La sensazione che resta è che Prede Inncenti sia un ibrido non perfettamente riuscito tra due generi forse troppo distanti tra loro.

2 commenti:

  1. Ciao Lisse, ho da poco scoperto con immenso piacere il tuo blog, da bibliotecaria convinta non può che farmi piacere leggere e parlare di libri :-)
    Probabilmente lo hai già letto ma se non lo hai fatto te lo consiglio caldamente: "La strada" di Cormac McCarthy, lo sto leggendo ora e faccio fatica a staccarmi.. vale la pena e soprattutto, come ogni buon libro, semina tanti punti interrogativi.. Un bacio

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  2. Ciao Lisse, grazie per essere passata dal mio blog e aver lasciato un commento!^_^
    Ho letto un pò il tuo blog, è davvero interessante!!
    a presto, Miky

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